lunedì 16 aprile 2012
Il libro dell'inquietudine di Bernardo Soares
Sto scrivendo, è la tarda mattinata domenicale di un’ampia giornata di luce soave a cui, sui tetti della città ininterrotta, l’azzurro sempre inedito del cielo chiude nell’oblio la misteriosa esistenza degli astri.
Anche in me è domenica…
Anche il mio cuore va in una chiesa che non sa dov’è, e va vestito con un abito di velluto-fanciullo, con il volto arrossato dalle prime impressioni, sorridendo senza occhi tristi sopra il colletto molto grande.
Fernando Pessoa
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