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martedì 18 novembre 2014

Coltello affilato

Thich Nhat Hanh, da Paura, ed. BIS

lunedì 29 settembre 2014

La calma nella tempesta

Thich Nhat Hanh, da Paura, ed. Macro






martedì 23 settembre 2014

Paura della morte

Jiddu Krishnamurti, da Il silenzio della mente, ed. Mondadori

domenica 10 novembre 2013

En e Xanax

Una canzone meravigliosa di Samuele Bersani:



En e Xanax non si conoscevano
prima di un comune attacco di panico
e subito filarono all'unisono
Lei, la figlia di un'americana
trapiantata a Roma
e lui
un figlio di puttana
ormai disoccupata

En e Xanax si tranquillizzavano
con le loro lingue al gusto
di medicina amara
e chiodi di garofano
Lei per strada
lui rubava i libri
della biblioteca
e poi glieli leggeva
seduto sopra a un cofano

Se non ti spaventerai con le mie paure,
un giorno che mi dirai le tue, troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
e su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere

En e Xanax quando litigavano
avrebbero potuto fermare anche il traffico
di New York o uccidersi al telefono
Lei si calmava, lui la ritrovava
nuda sulla sedia
e poi sovrapponevano il battito cardiaco

Se non ti spaventerai con le mie paure,
un giorno che mi dirai le tue, troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
e su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere

En e Xanax
si anestetizzavano con le loro lingue al gusto di menta e marijuana
e poi si addormentavano... e poi si addormentavano...

giovedì 17 ottobre 2013

Le cinque rimembranze

In questi giorni sto avendo molto sostegno dalla lettura quotidiana delle cinque rimembranze indicate dalla tradizione buddhista.
Come vuole la tradizione di Thich Nhat Hanh, le cinque rimembranze aiutano a identificare e guardare in profondità i semi della paura. Possono essere recitate ogni giorno, lette a voce alta sotto forma di meditazione guidata oppure utilizzate individualmente come meditazione silenziosa.

E’ nella mia natura invecchiare.
Non c’è modo di sfuggire alla vecchiaia.

E’ nella mia natura ammalarmi.
Non c’è modo di sfuggire alla malattia.

E’ nella mia natura morire.
Non c’è modo di sfuggire alla morte.

Tutto ciò che mi è caro e tutti coloro che amo per natura sono soggetti al cambiamento.
Non c’è modo di sfuggire alla separazione da loro.

Eredito le conseguenze delle azioni che compio con il corpo, la parola e la mente.
I miei atti sono la mia continuazione.



giovedì 26 settembre 2013

Dialogo con nonno Guglielmo

Ciao nonno Guglielmo.
Siamo qui. Io e te. Per la prima volta.
Te ne sei andato prima che arrivassi io. Mi hanno dato il tuo nome.
Quanto è stata presente la tua assenza?
Oggi ti sei personificato, intorno a questa domanda.
Il tuo nome. Un’eredità, un simbolo.
Un ruolo?

Il mio tema, in questo momento, in tutta la vita, è quello della paura dell'abbandono.
Il portato di mia mamma, come ho sempre pensato, o di mio papà?
La tua scomparsa può aver generato un nodo di paura in mio padre, che mi è stato consegnato nella sua interezza alla nascita? È forse da qui che arriva il messaggio che spesso mi risuona in testa: non hai il diritto di essere felice, perché in un attimo può essere tutto spazzato via?
L’impermanenza come condizione di vita rappresenta il rasserenamento, come prevede il buddhismo, o una maledizione?
Ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare, caro nonno. Quindi, come già sai, ti porto un po’ con me.
Bert Hellinger mi ha insegnato una bella modalità: tenerti vicino nelle situazioni difficili. Per questo è tutto il giorno che parliamo. È tutto il giorno che ti guardo e vedo solo i tuoi baffoni. Perché di te conosco solo tre cose: i baffoni, la bicicletta che usavi per andare al lavoro, le forbici da barbiere.
Sarà tutto vero o solo immaginazione? Avrei voluto incontrarti davvero.
Capisci quanto è importante la tua assenza? Vedi quante domande che hai lasciato?
Un giorno mi parlerai della tua Sicilia. 

mercoledì 23 gennaio 2013

Ordine


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