Il testo di una mia canzone che racconta del primo rapporto sessuale.
O forse dell'illusione della fusione nella congiunzione sessuale.
O del lasciare tracce.
Quanto siamo giovani
Sei giovane, pensieri giovani
piedi di sabbia che perdono tracce
Ricordi il rumore del cielo d’inverno?
Mi guardasti prima tra tutte con occhi da donna
e ci scambiammo umori e gemiti in mezzo a un letto d’erba
Quella prima volta come un segno di origine
il punto di inizio di una nuova linea
Ma sei giovane come non sono mai stato
Sei giovane, piedi di sabbia che lasciano traccia nel prato
Con le mani nell’acqua a navigare e pescare come un orso
sono pesci che scivolano sono pensieri viscidi
Ecco lo prendo ce l’ho ci sono
No è scappato lontano tornato nel tuo grembo
Allungo il collo per spiare il tramonto
di questo giorno che chiede riposo
Batto i piedi e le mani ci sono ritmi che conosciamo così bene
E quante lacrime di gioia da questi occhi
e gridare evviva, evviva, evviva!
Ci sono ci sono ci sono ci sono
pensieri pesce e mani da orso
pensieri pesce e mani da orso
e piedi di sabbia che non lasciano traccia nel lago
Come siamo giovani in questi vestiti
Come siamo giovani con gli occhi chiusi
Accompagnami come la prima volta
Un letto d’erba e piedi di sabbia
A perdere tracce nel prato
giovedì 23 ottobre 2008
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