sabato 8 novembre 2008

Errori

Scopro in questi giorni Flaiano con un libricino piccolo e denso: Diario degli Errori. Non aggiungo nulla. Solo, alcuni passaggi del diario esistenziale di un pensiero lucido.

da Diario degli errori di Ennio Flaiano

[19]
Ma è in questa solitudine prossima al delitto che nascono i pittori e i poeti della domenica.

[26]
Triste ritorno in Italia, che mi appare un paese di giocatori di totocalcio. Squallore. Da Ventimiglia a Genova, grassa signora che chiede un passaggio. Forse vuol fare una marchetta. La lascio in un caffé di Genova, dopo aver preso un panino. Scrivo queste cose perché possono servirmi. Inutile abbondare in particolari.

[47]
Ricordo della clinica pediatrica nell’ottobre ’55.
La corsia ospita venti bambini. Nel mezzo della corsia c’è un tavolo con un vaso di fiori. Stanotte è morto un bambino. Adesso un inserviente viene a portarselo via. È un uomo grosso, serio. Fa un pacchetto del piccolo cadavere e lo porta via, con quella delicatezza di cui soltanto gli uomini molto forti sono capaci. Passando accanto al tavolo, quasi senza fermarsi, toglie dal vaso un fiore e lo infila nel pacchetto.

[58]
Preludi di Debussy. Meravigliosi confini raggiunti dalla cultura europea. Non esisteva che l’Europa, il resto del mondo incivile o coloniale o esotico. Oggi che l’Europa è finita si capisce la disperazione di questa musica che è arrivata all’estremo della malinconia e della grazia.

[64]
L’attrice non sa recitare, ma in questi giorni è molto occupata. Deve finire alcuni quadri per la sua mostra personale, rimettere a nuovo l’appartamento, trovare un editore per il suo romanzo e infine tentare il suicidio. Le riuscirà?

[65]
(Il pane di Ceri). Si arriva a una certa età nella vita e ci si accorge che i momenti migliori l’abbiamo avuti per sbaglio. Non erano diretti a noi.

[72]
Il cattolicesimo in Francia è un movimento letterario.

[73]
In Italia i perseguitati non fanno fortuna né suscitano simpatie, perché sono deboli.
L’italiano è profondamente realista (biologicamente) cioè profondamente naturale. Può apparire vile, è soltanto troppo inserito nella natura. E gli animali assalgono il più debole, i vecchi, quelli che non possono più difendersi. Accettando la realtà crede di fare il suo bene, prolunga invece la sua schiavitù.

[96]
Andando avanti ci accorgiamo che siamo cascati nel tranello. La vanità ci faceva pensare di essere diversi. Quando la vanità ci abbandona si conclude che tutto è stato fatto e che non c’è niente da aggiungere. Dopo ogni viaggio, in cui mi sono illuso di interessarmi di qualcosa, di capire, arricchirmi, mi accorgo che sono affondato di un altro centimetro nelle sabbie mobili. Non bisogna muoversi.

Devoto: Fra 30 anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione.

La morte ha la faccia di certe signore che telefonano al bar col gettone: e a un certo momento, senza smettere di telefonare, vi fanno un cenno di saluto e di sorpresa.

“Come tutti gli egoisti di buon cuore non sopportava la vista delle persone che rendeva infelici.” (O. Wild)



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