domenica 15 luglio 2012

4. Il processo dell’odio



L’amore è la fiamma senza il fumo del pensiero, della gelosia, dell’antagonismo, della convenienza, creazioni che appartengono alla mente. Finché il cuore sarà appesantito con le creazioni della mente, ci sarà spazio per l’odio; poiché la mente è la sede dell’odio, dell’antagonismo, dell’opposizione, del conflitto. Il pensiero è una reazione, e la reazione è sempre, in un modo o nell’altro, origine di conflitto. Il pensiero è opposizione, odio; il pensiero è sempre in competizione, sempre persegue un fine, un obiettivo; la sua soddisfazione è il piacere e la sua frustrazione è l’odio. Il conflitto è il pensiero contesto tra gli opposti; e la sintesi degli opposti è ancora odio, antagonismo. […]
Più forte è l’ideale, più profonda è la repressione, più profondi il conflitto e l’antagonismo. […]
Esiste una sorta di orgoglio nella conoscenza, e non è altro che un’ennesima forma di antagonismo. Passiamo da un surrogato a un altro, ma essenzialmente tutte le sostituzioni si equivalgono, anche se da un punto di vista puramente verbale possono apparire molto diverse. […]
Ciò che devi fare è provare a essere passivamente consapevole dell’intero processo del pensiero,  e anche del desiderio di essere finalmente affrancata. 

Jiddu Krishnamurti, Il silenzio della mente, ed. Mondadori

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