domenica 8 settembre 2013

Tra le gambe di mia madre

Stamattina faccio qualcosa che non mi concedevo da tempo: disteso nel letto ascolto musica nuova. Accidentalmente le note dei Daughter sono l'accompagnamento perfetto alle mie emozioni.
In un quaderno, ho trovato il testo di un mio brano che avevo perso. Musicato ma mai registrato (era il 2003), avevo lasciato in un cassetto anche le parole. Oggi sono qui, e le riporto qui sotto.

Tra le gambe di mia madre

Un giorno di sole come questo giuro
io mai l'ho visto
e mi torna in mente il giorno in cui son nato
ma era luce artificiale
sotto un sole innaturale e senza un campo fiorito
e forse subito ho capito
che il cammino del ritorno sarebbe stato obliquo

Il vento freddo mi solleva i piedi
nell'illusione del sole che non è solo
il pensiero di lei alla rovescia che mi guarda da sotto il mare
questo vento col suo profumo e il suo bagliore
è la certezza di sapere che dove andremo
ci servirà un maglione

Il ritmo della terra è in ogni volto che incontri
in ogni mano che stringi in ogni bacio che non ricordi
rimorsi!
ma io cerco sempre tra mille fogli
immagini a colori volgari umane parziali fotografate disegnate
immagini e poeti
e quel poeta sono io così lontano dal tuo dio
ma così semplice e parziale da dover essere reale

Nel mondo in questo mondo il ritmo è perso
tra i fragori delle tue bombe del tuo correre perverso
della volgarità della tua finzione
e noi facciamo muro al tuo terrore
muro del pianto e del dolore
noi facciamo muro ma ogni muro è solo un corpo inerte
senza respiro senza movimento un pugno chiuso e duro

In un giorno di sole come questo il miracolo che aspetto
che nasca dal mio ventre e dal mio petto
è che si allenti la tensione del conflitto
che si sciolga nei passi leggeri dei miei piedi
e che la gioia del vento rinasca come sono nato io ieri
soltanto ieri
tra le gambe di mia madre

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