giovedì 30 aprile 2009
Aspettativa di vita
Impermanenza
Nel bagno caldo esercito la mia consapevolezza dell'impermanenza.
Concentrato, percepisco le mie cellule, le mie tossine, i miei peli, le mie sensazioni e le mie idee che si staccano, si perdono nell'acqua, cambiano stato.
Concentrato, percepisco le mie cellule, le mie tossine, i miei peli, le mie sensazioni e le mie idee che si staccano, si perdono nell'acqua, cambiano stato.
Buona pratica
Una storiella...
Entro in un porno shop. Acquisto un gadget sessuale. Pago, saluto e il commesso mi dice "buona pratica". Ringrazio ed esco.
Penso, è la stessa cosa che si dice quando si entra in un centro di meditazione.
"Buona pratica".
Entro in un porno shop. Acquisto un gadget sessuale. Pago, saluto e il commesso mi dice "buona pratica". Ringrazio ed esco.
Penso, è la stessa cosa che si dice quando si entra in un centro di meditazione.
"Buona pratica".
Piccolo Buddha
domenica 26 aprile 2009
Prima pizza
sabato 25 aprile 2009
Suicidio moderno
Il testo di una mia canzone:
Non si può lasciare mai
il proprio collo slacciato senza idee
Ma se tu fossi una reclame
con quale detersivo smacchieresti
la tua anima di uomo moderno
pulita e trasportata nelle borse di plastica
Ho chiesto in giro e non abbiamo
il permesso di guardare in faccia il cielo
Chi ci governa l'ha vietato
per insegnare l'umiltà delle caviglie
Il passo stanco sempre a tempo
ma in fondo non sappiamo volare
Sono stanco di te
della tua violenta incoscienza
Sono stanco di te
del tuo controllo imperfetto sul mondo
Sono stanco stanco...
Noi spremiamo clorofilla
la conserviamo dentro a bolle di sapone
E tratteniamo un poco il fiato
per risparmiare qualche soffio di respiro
Per quando torneremo in apnea
a navigare a vista nel liquido rosso
Naviganti dispersi
nelle pieghe uterine del mondo nuovo
Navigati amanti delusi
da queste donne di carne che non sanno il porno
Annoiate dal sesso dell'uomo moderno
che non sa volare mai
Sono stanco di te
della tua violenta incoscienza
Sono stanco di te
del tuo controllo imperfetto sul mondo
Sono stanco stanco...
E poco mi importa del tuo gesto disperato
E poco mi importa del tuo gesto disperato
...
Un 25 aprile diverso
Dico a Lorelei:
hai sentito, sembra che le persone si siano commosse per il discorso di Berlusconi.
Risponde:
perché, ha dichiarato che si dimette?!
hai sentito, sembra che le persone si siano commosse per il discorso di Berlusconi.
Risponde:
perché, ha dichiarato che si dimette?!
giovedì 23 aprile 2009
Frutta
Al lavoro.
Vado nell'ufficio di un collega con una banana in mano, integra.
Parliamo di alcune cose ed esco.
Qualche minuto dopo torno dal collega, ancora la banana in mano, integra.
La guarda, mi guarda, mi dice: cos'è, una minaccia?
Guardo la banana, lo guardo, gli dico: per me è solo un frutto.
Vado nell'ufficio di un collega con una banana in mano, integra.
Parliamo di alcune cose ed esco.
Qualche minuto dopo torno dal collega, ancora la banana in mano, integra.
La guarda, mi guarda, mi dice: cos'è, una minaccia?
Guardo la banana, lo guardo, gli dico: per me è solo un frutto.
La città vecchia
Dopo la, prima, breve esplorazione del mondo di De Andre' all'interno della rassegna monzese alla quale abbiamo partecipato due mesi fa, il sottoscritto, Stefano Chiodini e Gaetano Ievolella proseguono a sporcarsi le mani con il maggior cantautore italiano di tutti i tempi.
Stiamo procedendo in modo disordinato. Uno propone un pezzo, l'altro uno stralcio di uno scritto, un altro un tema musicale che riscopriamo sottopelle a una canzone di De Andre'.
Il risultato, al momento, non è prevedibile. E vuole essere imprevisto.
Si fa invece sempre più forte la gioia della sorpresa e dell'invenzione. Il piacere umano più elevato, direi. Senza dimenticare la condivisione.
Succede che Bocca di Rosa si frammenta, le strofe si sovrappongono in una stratificazione quasi materica, perde la melodia, si trasfigura in una cantilena lenta e dondolante, per riaccendersi improvvisamente. Succede che Amore Che Vieni Amore Che Vai diventa l'espressione profonda del blues di quaranta, cinquanta anni fa. Succede che La Città Vecchia si incrocia con un'intervista rilasciata negli anni '70 a TV Sorrisi e Canzoni, un'intervista che non è tale perché è una lettera aperta scritta di suo pugno da De Andre'. Succede che Amico Fragile è ancora avvolta da una nuvola rossa, con le forme in movimento.
C'è un'idea che mi accende la mente. Quella che l'onnipotenza della creatività, quando non isolata, ma ancorata e concretamente vorace, può rappresentare un'autentica opportunita di rinascita interiore.
Ma per non farla più grande di quella che è, concludo con un primo punto fermo: potrà piacere o no, ma di De Andre' cercheremo di offrire una dimensione obliqua e inedita.
Stiamo procedendo in modo disordinato. Uno propone un pezzo, l'altro uno stralcio di uno scritto, un altro un tema musicale che riscopriamo sottopelle a una canzone di De Andre'.
Il risultato, al momento, non è prevedibile. E vuole essere imprevisto.
Si fa invece sempre più forte la gioia della sorpresa e dell'invenzione. Il piacere umano più elevato, direi. Senza dimenticare la condivisione.
Succede che Bocca di Rosa si frammenta, le strofe si sovrappongono in una stratificazione quasi materica, perde la melodia, si trasfigura in una cantilena lenta e dondolante, per riaccendersi improvvisamente. Succede che Amore Che Vieni Amore Che Vai diventa l'espressione profonda del blues di quaranta, cinquanta anni fa. Succede che La Città Vecchia si incrocia con un'intervista rilasciata negli anni '70 a TV Sorrisi e Canzoni, un'intervista che non è tale perché è una lettera aperta scritta di suo pugno da De Andre'. Succede che Amico Fragile è ancora avvolta da una nuvola rossa, con le forme in movimento.
C'è un'idea che mi accende la mente. Quella che l'onnipotenza della creatività, quando non isolata, ma ancorata e concretamente vorace, può rappresentare un'autentica opportunita di rinascita interiore.
Ma per non farla più grande di quella che è, concludo con un primo punto fermo: potrà piacere o no, ma di De Andre' cercheremo di offrire una dimensione obliqua e inedita.
mercoledì 22 aprile 2009
lunedì 20 aprile 2009
Blatta economy
Dopo un po’ di tempo, torna a scrivermi Harry Naybors.
Condensazioni.
Per ragioni che ci sfuggono, ci troviamo a fare collegamenti logici e accostamenti inediti stimolanti.
Mi è capitato recentemente leggendo in parallelo due lavori apparentemente lontanissimi ma per molte ragioni incrociati.
Si tratta di Shock Economy di Naomi Klein e di Blatta di Alberto Ponticelli.
Il primo è un libro inchiesta in lingua inglese (ma tradotto in Italiano da Rizzoli), il secondo un fumetto italiano (pubblicato da Bloom).
Partiamo da Shock Economy.
Naomi Klein è una delle poche mie connazionali giornaliste (è vero, è nata in Canada, sarà per questo!) che sa scrivere in modo non sterile ed evocativo. Già autrice del best-seller mondiale No Logo, che ha segnato un’epoca vicinissima che sembra remota, in questo nuovo libro, frutto di tre anni di ricerche sul campo e di consultazione di documenti CIA de-secretati e di libri di ogni tipo, mette in luce un tema raccapricciante: la “missione” della scuola degli economisti di Chicago, figli di Milton Friedman e appoggiati per ultimo dal governo di Bush Jr., che consiste nello sfruttare eventi drammatici (imprevisti o provocati) per le popolazioni del mondo al fine di modificare lo status quo economico-politico in direzione del liberismo più sfrenato. L’idea, in due parole, è quella di approfittare dello spaesamento delle popolazioni dopo un tale evento per ridurre o azzerare diritti conquistati in anni e imporre delle scelte che mai, in un contesto normale, sarebbero passate. L’esempio più recente, forte e drammatico è la Guerra in Iraq, che è stata per gli Stati Uniti e altre potenze mondiale un’occasione economica favorevole e florida. Le vite perdute in quella guerra sono solo un prezzo necessario e sgradevole. Alla popolazione irachena, dopo la conclusione formale della guerra, sono state imposte condizioni economiche proprie dell’ “integralismo liberista”, favorendo lo sfruttamento delle ricchezze territoriali da parte delle potenze estere, impoverendo e umiliando un popolo e una società che già, con l’oligarchia di Saddam Hussein, erano tremendamente schiacciati. Dalla padella nella brace, come si dice.
Mentre leggo e rifletto su queste nefandezze, che Klein ha l’abilità di collegare ai metodi shockanti delle torture attuate dalla CIA a Guantanamo e altrove, mi ritrovo a leggere la vita del signor nessuno contenuta in Blatta. Ponticelli inventa una società nichilista e liberticida, dove in nome della vita eterna sono stati sacrificati tutti i diritti umani, anche i più semplici e comuni, come la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali.
L’idea non è certo nuova. Ma il libro funziona grazie alla prosa asciutta ed evocativa, e soprattutto grazie a un disegno forte, sporco, espressionista, claustrofobico. Ponticelli mette in scena tutta la sua abilità grafica in un modo per nulla scontato e per nulla esibito. Le scelte, dalle inquadrature, al tratteggio, alla caratterizzazione dei personaggi, sono mirate e funzionali al racconto. Si nota una perfetta sinergia tra conduzione della storia e forza del disegno, tanto che mi sono convinto del fatto che sceneggiatura e realizzazione delle tavole sono andate avanti di pari passo, senza una specifica soluzione di continuità. Un lavoro da autore di razza, insomma. E una delle sue prime prove da autore completo, tra l’altro.
Ecco, il dubbio che avevo alla base del racconto, mi è stato in qualche modo spazzato via dal libro della Klein. Mi chiedevo cosa avrebbe permesso una totale perversione del sistema culturale, politico ed economico come quello descritto in Blatta. La risposta è in Shock Economy: è accaduto uno shock che non so descrivere né immaginare, ma al quale la scuola di Friedman e le sue frattaglie politiche sono state pronte a sfruttare in quel preciso momento. Si allenano tutta la vita per essere pronti.
Insomma, nella mia mente, un'opera rinforza l’altra, e sono da oggi per me inscindibili. Un plauso all’immaginazione, quindi, nella giornata in cui si piange la morte del meraviglioso, inarrivabile James Ballard. Sarebbe troppo lungo elencare quante cose l’autore ha saputo anticipare con i suoi racconti. Lascia una società che ha compreso, forse, come nessun altro.
E che appare ben rappresentata nelle sue estreme conseguenze da Blatta e da Shock Economy.
Condensazioni.
Per ragioni che ci sfuggono, ci troviamo a fare collegamenti logici e accostamenti inediti stimolanti.
Mi è capitato recentemente leggendo in parallelo due lavori apparentemente lontanissimi ma per molte ragioni incrociati.
Si tratta di Shock Economy di Naomi Klein e di Blatta di Alberto Ponticelli.
Il primo è un libro inchiesta in lingua inglese (ma tradotto in Italiano da Rizzoli), il secondo un fumetto italiano (pubblicato da Bloom).
Partiamo da Shock Economy.
Naomi Klein è una delle poche mie connazionali giornaliste (è vero, è nata in Canada, sarà per questo!) che sa scrivere in modo non sterile ed evocativo. Già autrice del best-seller mondiale No Logo, che ha segnato un’epoca vicinissima che sembra remota, in questo nuovo libro, frutto di tre anni di ricerche sul campo e di consultazione di documenti CIA de-secretati e di libri di ogni tipo, mette in luce un tema raccapricciante: la “missione” della scuola degli economisti di Chicago, figli di Milton Friedman e appoggiati per ultimo dal governo di Bush Jr., che consiste nello sfruttare eventi drammatici (imprevisti o provocati) per le popolazioni del mondo al fine di modificare lo status quo economico-politico in direzione del liberismo più sfrenato. L’idea, in due parole, è quella di approfittare dello spaesamento delle popolazioni dopo un tale evento per ridurre o azzerare diritti conquistati in anni e imporre delle scelte che mai, in un contesto normale, sarebbero passate. L’esempio più recente, forte e drammatico è la Guerra in Iraq, che è stata per gli Stati Uniti e altre potenze mondiale un’occasione economica favorevole e florida. Le vite perdute in quella guerra sono solo un prezzo necessario e sgradevole. Alla popolazione irachena, dopo la conclusione formale della guerra, sono state imposte condizioni economiche proprie dell’ “integralismo liberista”, favorendo lo sfruttamento delle ricchezze territoriali da parte delle potenze estere, impoverendo e umiliando un popolo e una società che già, con l’oligarchia di Saddam Hussein, erano tremendamente schiacciati. Dalla padella nella brace, come si dice.
Mentre leggo e rifletto su queste nefandezze, che Klein ha l’abilità di collegare ai metodi shockanti delle torture attuate dalla CIA a Guantanamo e altrove, mi ritrovo a leggere la vita del signor nessuno contenuta in Blatta. Ponticelli inventa una società nichilista e liberticida, dove in nome della vita eterna sono stati sacrificati tutti i diritti umani, anche i più semplici e comuni, come la sessualità, la famiglia, le relazioni sociali.
L’idea non è certo nuova. Ma il libro funziona grazie alla prosa asciutta ed evocativa, e soprattutto grazie a un disegno forte, sporco, espressionista, claustrofobico. Ponticelli mette in scena tutta la sua abilità grafica in un modo per nulla scontato e per nulla esibito. Le scelte, dalle inquadrature, al tratteggio, alla caratterizzazione dei personaggi, sono mirate e funzionali al racconto. Si nota una perfetta sinergia tra conduzione della storia e forza del disegno, tanto che mi sono convinto del fatto che sceneggiatura e realizzazione delle tavole sono andate avanti di pari passo, senza una specifica soluzione di continuità. Un lavoro da autore di razza, insomma. E una delle sue prime prove da autore completo, tra l’altro.
Ecco, il dubbio che avevo alla base del racconto, mi è stato in qualche modo spazzato via dal libro della Klein. Mi chiedevo cosa avrebbe permesso una totale perversione del sistema culturale, politico ed economico come quello descritto in Blatta. La risposta è in Shock Economy: è accaduto uno shock che non so descrivere né immaginare, ma al quale la scuola di Friedman e le sue frattaglie politiche sono state pronte a sfruttare in quel preciso momento. Si allenano tutta la vita per essere pronti.
Insomma, nella mia mente, un'opera rinforza l’altra, e sono da oggi per me inscindibili. Un plauso all’immaginazione, quindi, nella giornata in cui si piange la morte del meraviglioso, inarrivabile James Ballard. Sarebbe troppo lungo elencare quante cose l’autore ha saputo anticipare con i suoi racconti. Lascia una società che ha compreso, forse, come nessun altro.
E che appare ben rappresentata nelle sue estreme conseguenze da Blatta e da Shock Economy.
Harry.
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La Top Ten 2008 de LoSpazioBianco.it
Ne ho già parlato qui.
E finalmente la top ten 2008 de LoSpazioBianco.it è online.
Come potete vedere, è corredata da un articolo di commento realizzato dal sottoscritto.
Lo dico nel pezzo, lo ribadisco qui: quei 10 titoli non vogliono essere in assoluto i migliori del 2008. Ogni classifica è solo una fotografia sfocata. Però è veritiera e rappresenta una lista di 10 fumetti che assolutamente non dovrebbero mancare nella libreria di nessun amante dei fumetti.
Ogni titolo meriterebbe un approfondimento. E, come potete vedere, di ognuno di essi è presente (o sarà presente a breve) una recensione sul sito. Le cose le facciamo bene.
Il gioco ha delle regole, come ogni classifica che si rispetti.
A qualcuno questa cosa non è piaciuta molto. Ha voluto partecipare fregandosene delle regole e adesso è arrabbiato perché lo avremmo "censurato".
Utilizzare il gioco della top ten senza rispettare le regole e per parlare male praticamente di ogni autore, editore e professionista che cita nella sua (non)classifica è un altro gioco, che trovo piuttosto sciocco. Ecco, direi che sciocco è la parola giusta. Così come parlare di "censura" in merito alla scelta della redazione di non pubblicare quello sciocco tentativo; parlare di "censura" in un periodo come questo dove la "censura" c'è, è cosa vera e preoccupante.
Si, Boris, che idea di merda.
giovedì 16 aprile 2009
Lo spiego con calma
Difficile decidere da dove iniziare.
Dal piano di rinascita democratica della Loggia Massonica P2?
O dai fatti che si stanno succedendo in questi giorni nefasti?
Iniziamo dalla vignetta di Vauro che gli costa una sospensione in RAI. Sarebbe lesiva.
Te lo spiego in modo che tu capisca.
Il terremoto non ha provocato direttamente dei morti. Le case che crollano provocano i morti. Se le case sono costruite bene e non si risparmia sui materiali le case stanno in piedi. Gli Stati Uniti e il Giappone ce lo hanno ricordato.
La responsabilità di tutti i morti in Abruzzo non è della madre Terra, ma di chi ha irresponsabilmente permesso che si costruissero quelle case in quel modo. Le istituzioni e i costruttori.
La vignetta di Vauro (e la trasmissione di Santoro) vuole denunciare, tra le altre cose, soprattutto questo. È satira mesta, come atto di accusa a chi è realmente responsabile di quelle morti.
Chi ha fatto danno ai famigliari delle vittime non è Vauro, ma le istituzioni e le speculazioni edilizie.
E poi questo: sospendere Vauro e agire per bloccare la trasmissione di Santoro è un’azione di censura.
Te lo spiego in modo che tu capisca.
Se quanto è stato detto o fatto è falso, si commette un reato ed esistono gli organi competenti che se ne devono occupare. Se quanto detto è vero, si può non concordare con i tempi dell’intervento, ma è un atto di cronaca sacrosanto che può legittimamente esprimersi. Il problema è che salta all’occhio con più forza nel mare magnum dell’ipocrisia della solidarietà che riempie le tivvù.
Bene. So che sei intelligente. Seguimi ancora un attimo.
Intervenire in questo modo, come sta facendo la RAI, su richiesta politica, è censura.
So che lo capisci.
Puoi accettarlo, essere d’accordo, perché sostieni una visione del mondo. Perché sostieni una parte politica e sai che attuare questa censura è un atto utile al governo. Ma chiamiamola con il suo nome: censura.
Non è un atto per il bene della comunità o per il rispetto dei morti. Questa è una finzione ipocrita. È una strumentalizzazione politica.
Ma se, pur sostenendo l’attuale governo e quella visione del mondo, ti spaventa che le cose non vengano dette e che si possano esprimere idee anche poco piacevoli ma sostenute dai fatti, allora sai che la censura è un male per un paese democratico.
Puoi avere una sensibilità di centro-destra ma sostenere lo stato di diritto e la democrazia. Allora non puoi che essere contrario alla censura.
Chiamiamo le cose col loro nome e decidiamo se condividiamo o no quella cosa. Non chiamiamo le carote patate perché le patate ci piacciono di più.
E arrivo alla fine, al Piano Rinascita. La Loggia Massonica P2 aveva un programma di attuazione articolato in più punti che si prefiggeva di modificare senza violenza e colpi di stato la democrazia in Italia, trasformandola in un sistema oligarchico e centralizzando di potere.
Ecco i punti fondamentali di attuazione (la fonte è wikipedia, ma esistono online tante altre articolazioni):
- La nascita di due partiti "l'uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l'altra sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali e democratici della Destra Nazionale)." allo scopo di semplificare il panorama politico.
- Controllo dei media. Il piano prevedeva il controllo di quotidiani e la liberalizzazione delle emittenti televisive (all'epoca permesse solo a livello regionale) allo scopo di controllarle, e in questo modo influenzare l'opinione pubblica; nonché lo smantellamento della RAI. Prima della scoperta della loggia questo aspetto era giunto a realizzazione con il controllo dei principali quotidiani e l'acquisizione di telemilano58 (poi Canale 5). Dopo la scoperta della loggia questo aspetto del piano sembra sia portato avanti dall'iscritto Silvio Berlusconi che ha acquisito altri due canali televisivi e allo stato attuale controlla direttamente o indirettamente alcune testate giornalistiche e la RAI.
- Ripartizione di fatto, di competenze fra le due Camere (funzione politica alla CD e funzione economica al SR)" che coinvolse principalmente D'Alema e Berlusconi
- Riforma della magistratura: divisione tra ruolo del P.M. e del magistrato, responsabilità del CSM nei confronti del parlamento. Tema nell'agenda politica dalla fine della Prima Repubblica e tuttora attuale. Si osserva che introdurre la responsabilità del CSM nei confronti del parlamento sarebbe tecnicamente una subordinazione del potere giudiziario al potere legislativo, e quindi verrebbe meno la separazione dei poteri. La modifica, infatti, necessiterebbe di una riforma costituzionale.
- Riduzione del numero dei parlamentari.
- Abolizione delle province.
- Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
- Riduzione del numero dei parlamentari.
- Abolizione delle province.
- Abolizione della validità legale dei titoli di studio.
Se non è chiaro, scrivimi che posso spiegarlo meglio.
Orizzonti
Torno dal lago e sembro un reduce.
Allergico e con un forte dolore alla schiena.
Oggi le nuvole basse si muovono a macchie.
Ho terminato un ottimo libro, La macchia umana di Roth, e non so quale iniziare.
Mentre recupero la lettura di un anno di Thor e i Vendicatori, di cui fatico a tenere i fili, tergiverso con un capitolo di Fratelli d'Italia (sulle logge massoniche in Italia) e uno di Shock Economy (Naomi Klein).
Litigo con me stesso, penso allo scorrere del tempo.
E la politica dell'emergenza ci prende quotidianamente per il culo.
Allergico e con un forte dolore alla schiena.
Oggi le nuvole basse si muovono a macchie.
Ho terminato un ottimo libro, La macchia umana di Roth, e non so quale iniziare.
Mentre recupero la lettura di un anno di Thor e i Vendicatori, di cui fatico a tenere i fili, tergiverso con un capitolo di Fratelli d'Italia (sulle logge massoniche in Italia) e uno di Shock Economy (Naomi Klein).
Litigo con me stesso, penso allo scorrere del tempo.
E la politica dell'emergenza ci prende quotidianamente per il culo.
giovedì 9 aprile 2009
Il cuculo
Da solo mi sono steso in un prato
da solo ad amare il cielo porpora della sera.
Immobile sereno
ho scelto te come la parte di vita
che resta da avere.
Erano giorni in cui il vento
batteva le foglie
del cuculo portava il canto.
Un pensiero mi ha cambiato:
avere di più con meno.
Ogni passo di mio figlio
una rivoluzione.
Ogni parola di mio padre
un frammento
di chi sarei potuto essere.
da solo ad amare il cielo porpora della sera.
Immobile sereno
ho scelto te come la parte di vita
che resta da avere.
Erano giorni in cui il vento
batteva le foglie
del cuculo portava il canto.
Un pensiero mi ha cambiato:
avere di più con meno.
Ogni passo di mio figlio
una rivoluzione.
Ogni parola di mio padre
un frammento
di chi sarei potuto essere.
Ricordo di una rassegna musicale
Dilagante calore di sudati scordati.
L'idea è la compagnia o la solitudine dell'acqua?
Il mio sguardo di foto si muove ottuso,
aspettando di suonare.
Aspettando che qualcuno emozioni.
A parte le cosce sovraesposte della fotografa.
L'idea è la compagnia o la solitudine dell'acqua?
Il mio sguardo di foto si muove ottuso,
aspettando di suonare.
Aspettando che qualcuno emozioni.
A parte le cosce sovraesposte della fotografa.
Giorno
Attraverso quegli occhi azzurri c'è stata un'apertura luminosa alla quale non c'è seguito.
Se non lo scorrere del tempo.
Se non lo scorrere del tempo.
lunedì 6 aprile 2009
Sembra impossibile
Sembra impossibile che in un giorno di sole come questo possano contarsi più di 100 vittime per il terremoto in Abruzzo.
Non è facile avere consapevolezza di vivere quotidianamente su una polveriera, qui in Italia. Dalla Pianura Padana sembra tutto più lontano. Remoto.
Difficile comprendere che le sorti che governano le nostre vite ci legano in modo inscindibile, essere umano per essere umano.
Se la paura governa le nostre vite, sappiamo rispondere solo con l'odio e la rabbia.
Oggi mi dedico al lavoro e al silenzio.
Oggi mi dedico a camminare, nei pochi ritagli di tempo che ho a disposizione.
E provo a ricordare che la terra che ci dà vita e forza è la stessa che in qualunque istante ci può privare di tutto.
giovedì 2 aprile 2009
I funghi dal vero
Cappello: 6-15 cm, convesso poi piano e depresso, viscoso con l'umidità; giallo carico o brunastro-rossiccio; margine minuto. Cuticola leggermente staccabile.
Bruno Cetto.
nota: ci ho preso gusto, con le citazioni. Questo è un testo sui funghi recuperato in ufficio. Trovo sia illuminante. Ma questo è un problema mio!
Senza pensieri
Avete insegnanti che vi istruiscono nella matematica, nella letteratura e così via, ma l'educazione è qualcosa di più profondo e vasto del semplice accumulo di informazioni. L'educazione è coltivare la mente in modo tale che l'azione cessi di essere egocentrica, è apprendere dalla vita ad abbattere le pareti che la mente costruisce per stare tranquilla, e dalle quali scaturisce la paura con tutta la sua complessità.
Jiddu Krishnamurti
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mercoledì 1 aprile 2009
Il giorno della civetta
Il corpo di Parrinieddu era ancora sul selciato, coperto da un telo azzurrastro. I carabinieri di guardia sollevarono il telo: il corpo era contratto come nel sonno prenatale, nella oscura matrice della morte.
Leonardo Sciascia
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Vedi alla voce: amore
Diceva "la stanza bianca" con una voce tranquilla e un po' melodiosa, e io sbuffavo e poi mi adirai contro questo misticismo superfluo.
David Grossman
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La macchia umana
E fu con una certa delusione che presi nota di tutto questo.
Philip Roth
nota: l'idea è semplicemente quella di pescare una frase a caso dal libro che sto leggendo. Le libere associazioni fanno il resto.
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