Torno a Fili d'erba di Whitman.
Sono uno dei pochi a non aver ricercato i suoi lavori dopo L'attimo fuggente?
Che quel film lo vidi al cinema anni addietro e della poesa mi interessava assai poco.
Oggi lo scopro sotto la luce dell'idea buddhista di inter-essere (secondo la definizione di Thich Nhat Hanh): non sè, non altro.
La sua voce, quella di Whitman in Fili d'erba, è una delle miglior espressioni poetiche di questo concetto. Ne leggo una, due o tre pagine al termine di ogni meditazione mattutina e sento comprensione, vitalità e visione profonda.
Non è poco. Consiglio di provare.
Non è poco. Consiglio di provare.
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