venerdì 27 gennaio 2012

Sogni e sintomi




Del bisogno d'essere scaldato, d'essere nutrito
del bisogno nostro di essere consolati
frutto di una innocenza remota
imbastardita
stretta di carne accattivante
nessuno puo' permettersi rimpianti
nessuno puo' permettersi rimpianti mai
che i sogni siano sintomi
che i sogni siano segni
sanno i sogni sanno i sogni sanno i sogni
che
parole sussurrate che stanno appiccicate in gola
e possono strozzare meglio soffiarle
parole pronunciate che stanno conficcate in gola
e possono far male meglio lasciarle
parole comandate che stanno conficcate in gola
e possono strozzare meglio sputarle

come un animale che non sa capire
guardo il mondo con occhio lineare

come un animale che non sa cos'e' il dolore
guardo il mondo con occhio lineare

come un animale che non puo' capire
guardo il mondo con occhio lineare

come un animale nel tempo di morire
cerco un posto che non si puo' trovare

come un animale nel tempo di morire
mi accontento di un posto in cui sostare
come un animale nel tempo di morire...

che i sogni siano sintomi che i sogni siano segni
sanno i sogni sanno i sogni sanno i sogni che...


Consorzio Suonatori Indipendenti

giovedì 26 gennaio 2012

90
Concluso il viaggio, oltrepassata la sofferenza,
sei libero da condizioni e convenzioni,
hai lasciato ogni vincolo alle spalle,
la sete non ti brucia più la gola.


Buddha, Dammapada, ed. Mondadori

Prospettiva

Autoritratto su tavolo

1.


2.


3.

Malattia come simbolo

Il corpo è il palcoscenico di eventi psicologici inconsci, o espresso in negativo dallo scrittore Peter Altenberg “la malattia è il grido dell’anima offesa”. Si tratta quindi di scoprire che cosa abbia offeso l’anima e, a tal fine, il corpo fornisce le indicazioni necessarie. Può diventare il palcoscenico sul quale troviamo rappresentati i nostri compiti di crescita e di apprendimento. Il modo di esprimersi del corpo è il linguaggio simbolico che incontriamo in tutte le tradizioni religiose, nei miti, ma anche nelle immagini delle fiabe e leggende e, ovviamente, nella lingua corrente nelle sue formulazioni a volte così dirette. Da questo linguaggio d’ombra del quadro clinico è possibile dedurre il significato dell’evento, per trovare poi, attraverso un’elaborazione più oculata del tema, la soluzione. […] 

Rudiger Dahlke, Malattia come simbolo, ed. Mediterranee

Guarigione e interezza

Guarire è rendere felici.
Un corso in miracoli, (Cap. 5, 1,1) ed. Armenia

mercoledì 25 gennaio 2012

Rinunciare al mondo

Se riesci ad essere meditativo qui, sulla piazza del mercato, quando tornerai sull’Himalaya, la tua meditazione ne sarà amplificata mille volte. Ma non aggrapparti all’Himalaya, torna sempre nel mondo. L’Himalaya è un’ottima vacanza.
Certo. È un bene passare sulle montagne dei periodi di tempo, è molto bello. Ma diventare dipendente e cominciare a pensare di rinunciare al mondo, è completamente sbagliato, perché la tua integrità sgorga dalle tempeste del mondo, sono le tempeste del mondo che ti fanno cristallizzare.
Lu Tsu dice: “Accetta la situazione in cui ti trovi, dev’essere la situazione giusta per te, ecco perché ti ci trovi.”


Osho, I libri del Fiore d’oro. Bompiani.

lunedì 23 gennaio 2012

Passa la palla


C'è tempo

Certo che l'ultimo Fossati ha lasciato un gioiello...




Dicono che c'è un tempo per seminare
e uno che hai voglia ad aspettare
un tempo sognato che viene di notte
e un altro di giorno teso
come un lino a sventolare.

C'è un tempo negato e uno segreto

un tempo distante che è roba degli altri
un momento che era meglio partire
e quella volta che noi due era meglio parlarci.

C'è un tempo perfetto per fare silenzio

guardare il passaggio del sole d'estate
e saper raccontare ai nostri bambini quando
è l'ora muta delle fate.

C'è un giorno che ci siamo perduti

come smarrire un anello in un prato
e c'era tutto un programma futuro
che non abbiamo avverato.

È tempo che sfugge, niente paura

che prima o poi ci riprende
perché c'è tempo, c'è tempo c'è tempo, c'è tempo
per questo mare infinito di gente.

Dio, è proprio tanto che piove

e da un anno non torno
da mezz'ora sono qui arruffato
dentro una sala d'aspetto
di un tram che non viene
non essere gelosa di me
della mia vita
non essere gelosa di me
non essere mai gelosa di me.

C'è un tempo d'aspetto come dicevo

qualcosa di buono che verrà
un attimo fotografato, dipinto, segnato
e quello dopo perduto via
senza nemmeno voler sapere come sarebbe stata
la sua fotografia.

C'è un tempo bellissimo tutto sudato

una stagione ribelle
l'istante in cui scocca l'unica freccia
che arriva alla volta celeste
e trafigge le stelle
è un giorno che tutta la gente
si tende la mano
è il medesimo istante per tutti
che sarà benedetto, io credo
da molto lontano
è il tempo che è finalmente
o quando ci si capisce
un tempo in cui mi vedrai
accanto a te nuovamente
mano alla mano
che buffi saremo
se non ci avranno nemmeno
avvisato.

Dicono che c'è un tempo per seminare

e uno più lungo per aspettare
io dico che c'era un tempo sognato
che bisognava sognare. 


Ivano Fossati interpretata da una grandiosa Fiorella Mannoia

Di passaggio

Francesco era in difficoltà...


e lui è passato a salvarlo.


(prove di carnevale)

Passeggiata invernale e un cappello






Discanto



A vedere lo speciale di Che tempo che fa dedicato a Ivano Fossati, osservo con chiarezza la sua svogliatezza nel cantare.
Questo discanto è la cifra esatta del suo ritiro. Il tempo è maturo.
E forse lo era già da qualche anno.

martedì 17 gennaio 2012

Padre inverno...

... è arrivato.
Con la sua stregata bellezza.






Lost in the flood

Mi viene in mente questo brano del primissimo disco di Bruce Springsteen.
Mi viene in mente, pensando a piccole e grandi tragedie quotidiane, come navi che affondano per l'orgoglio codardo di un capitano, e uomini che uccidono vigili, e ... il presidente della Regione Lombardia che è sempre più circondato...
E penso che la musica non ha forse niente a che fare, se non che sembra davvero a volte di essere persi nel diluvio.
E pensare, infine, che un brano così bello è stato scritto da uno Springsteen così giovane.


The ragamuffin gunner is returnin' home like a hungry runaway
He walks through town all alone--"He must be from the fort," he hears the high school girls say
His countryside's burnin' with wolfman fairies dressed in drag for homicide
The hit-and-run plead sanctuary, 'neath a holy stone they hide
They're breakin' beams and crosses with a spastic's reelin' perfection
Nuns run bald through Vatican halls, pregnant, pleadin' immaculate conception
And everybody's wrecked on Main Street from drinking unholy blood
Sticker smiles sweet as Gunner breathes deep, his ankles caked in mud
And I said, "Hey, gunner man, that's qucksand, that's quicksand, that ain't mud
Have you thrown your senses to the war, or did you lose them in the flood?"

That pure American brother, dull-eyed and empty-faced

Races Sundays in Jersey in a Chevy stock super eight
He rides 'er low on the hip, on the side he's got "Bound for Glory" in red, white and blue flash paint
He leans on the hood telling racing stories, the kids call him Jimmy the Saint
Well, that blaze-and-noise boy, he's gunnin' that bitch loaded to blastin' point
He rides head first into a hurricane and disappears into a point
And there's nothin' left but some blood where the body fell, that is, nothin' left that you could sell
Just junk all across the horizon, a real highwayman's farewell
And I said, "Hey kid, you think that's oil? Man, that ain't oil, that's blood"
I wonder what he was thinking when he hit that storm, or was he just lost in the flood?

Eighth Avenue sailors in satin shirts whisper in the air

Some storefront incarnation of Maria, she's puttin' on me the stare
And Bronx's best apostle stands with his hand on his own hardware
Everything stops, you hear five quick shots, the cops come up for air
And now the whiz-bang gang from uptown, they're shootin' up the street
And that cat from the Bronx starts lettin' loose, but he gets blown right off his feet
And some kid comes blastin' 'round the corner, but a cop puts him right away
He lays on the street holding his leg, screaming something in Spanish, still breathing when I walked away
And somebody said, "Hey man, did you see that? His body hit the street with such a beautiful thud"
I wonder what the dude was sayin', or was he just lost in the flood?
Hey man, did you see that, those poor cats are sure messed up
I wonder what they were gettin' into, or were they just lost in the flood? 


Bruce Springsteen

Tre facce in prestito

dall'ultima serata, rubando le parole di Paolo Conte (ascolta più sotto)
foto di Ester

 gae

 stefano



lunedì 16 gennaio 2012

Il saluto di prima mattina

Sorrido a te, pc di tante avventure.
Anche oggi passeremo una giornata insieme.
Perdonami se non ti amerò troppo, per causa di un cerchio alla testa che mi appesantisce da ieri sera.
Prometto di cantare un po', oggi, tra le labbra, per alleggerire quel peso.
E di staccarmi da te quando non necessario.
In fondo, in quanto strumento di lavoro, nulla mi lega davvero a te.

domenica 15 gennaio 2012

Vibrazioni


Il re delle montagne

"I bodhisattva mahasattva dovrebbero generare la mente in tal modo senza dimorare, dovrebbero generare la mente che non dimora in nessuna cosa. Essi dovrebbero generare la mente che non dimora nella forma, dovrebbero generare la mente che non dimora nel suono, nell’odore, nel sapore, nella tangibilità o nel fenomeno. Subhuti, è in questo modo: se, per esempio, il corpo di un essere diventasse così, diventasse in questo modo, grande come il Sumeru, il re delle montagne, Subhuti, qual è il tuo pensiero: quel corpo sarebbe grande?"

Il diamante che redice l’illusione

Romantico

La promessa di un corpo
La promessa di un volto
La promessa di un bacio
La promessa di un’idea
La promessa della gioia
La promessa di una vita
La promessa del ritorno
La promessa dell’eterno
La promessa di un colore
La promessa della forza
La promessa di un respiro
La promessa di un profumo
La promessa del possibile
La promessa dell’ignoto
La promessa di una danza
La promessa di un’assenza
La promessa di un incontro
La promessa di un confine
La promessa di uno spazio
La promessa di uno sguardo
La promessa di una bocca
La promessa di un addio.

L'unione fa la forza

Avevo voglia di essere acqua e scendere a valle.
Sempre una sola direzione.
E mille rivoli a perdita d’occhi.

Non avremo braccia abbastanza grandi per tutti.
Bastasse un giorno, per amare anche le persone che hanno portato dolore.
E invece mangiamo le ferite pasto dopo pasto.
I denti sporchi di sangue. Il tuo, il mio.

Seduto ai piedi di un albero, a poche dita dal lago, pugno chiuso,
sono ginocchio e polpaccio tesi a ripetere il movimento sbagliato
che mi ha chiuso gli occhi, prima di essere grande.

Dopo è tardi. Prima è poco. Assomigliare all’acqua e non esserlo.
Avere fretta di fluire o annegare.
Dopo è tardi.
Prima è poco.

Il costo del lavoro

Automobili
Il costo del lavoro è pari al 5% del costo di finale di un’auto.
Attualmente, nel mondo, c'è un eccesso di capacità produttiva di auto pari a circa il 40%.

Pomodori
I pomodori costano dal produttore 5 centesimi al chilo.
Vengono venduti a 1, 5 euro al chilo.
Ne vengono buttati quintali al giorno.

25. Rinuncia delle ricchezze

Accontentarsi del poco è relativamente facile; liberarsi del peso di molte cose non è difficile, quando ci si sia messi in viaggio alla ricerca di qualche cos’altro. L’urgenza della ricerca interiore spazza via la confusione di molti beni, ma affrancarsi delle cose esterne non significa una vita semplice. […]
La semplicità non è della mente. Una semplicità premeditata è soltanto un abile adattamento, una difesa dal dolore e dal piacere; è un’attività che imprigiona e che genera varie forme di conflitto e confusione. È il conflitto che porta le tenebre, tanto all’interno quanto all’esterno. Conflitto e chiarezza non possono esistere insieme; ed è la libertà dal conflitto che dà la semplicità, non la vittoria sul conflitto. […]
Il pensiero può registrare ma non può sperimentare la libertà dal conflitto; perché la chiarezza, o semplicità, non è della mente.

Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

venerdì 13 gennaio 2012

Faber alla Casa dei Popoli di Villasanta



L'11 gennaio 1999 moriva Fabrizio De André.
Faber, non ho una faccia adatta alle mie canzoni è una celebrazione di vita, e non di morte.
Venerdì 13 gennaio, nel ricordo del grande artista ligure, ne celebreremo l'anima più intima e delicata all'interno della Casa dei Popoli di Villasanta (via Garibladi, 6, in centro, accanto alla Coop). Il concerto, a ingresso libero, sarà anticipato da una cena ligure.
Cibo, musica, poesia, respiro, gesti e parole. Ti viene in mente qualcosa di più vitale?

Ecco il programma:

ore 20.30
Cena ligure (15€ bevande escluse)

Menù
linguine ai carciofi
verdure ripiene (cipolle zucchine peperoni)
acciughe in teglia
a' cimma' (cima alla genovese)
budino agli amaretti

E' necessaria la prenotazione
tel. 335 6347374
mail: casadeipopoli@fastwebnet.it
entro mercoledì 11 gennaio 2012

ore 21,30 
inizio dello spettacolo (ingresso libero)

FABER - Non ho una faccia adatta alle mie canzoni
Pensieri, parole e musiche di Fabrizio De André

con
Gaetano Ievolella (voce narrante)
Guglielmo Nigro (voce, piano, djambé, fisarmonica)
Stefano Chiodini (sax soprano, flauto traverso)

Oltre il De André noto al mondo c'era un autore scomodo, schivo, solitario e anarchico. Uno che non amava esibirsi in pubblico perché diceva di non avere una faccia adatta alle sue canzoni. Frugando fra le sue carte e rileggendo appunti e interviste ne abbiamo ricostruito la poetica. Volendo restituire il mito a una dimensione umana, abbiamo indagato il suo rapporto con la religione, l’amore, l’amicizia e con la vita e la morte. Abbiamo ripreso le sue canzoni riducendole al cuore nudo di testo e melodia, lasciando emergere la potenza del canto e la chiarezza delle parole per quello che sono: il grido di un uomo che, per la vita, ha cercato il proprio riscatto nel dare con le sue canzoni a ogni uomo la dignità perduta. Nei tratti, abbiamo cercato di ricostruire il volto meno noto di Faber, quello più intimo. Immuni alle accuse di presunzione, ché le fotografie rendono un unico punto di vista, speriamo solo che lui ci perdoni la nostra poca discrezione.

Musica di specie

Non-se

Subacqueo

Time goes by


Paralleli

Luce

Dune e miraggio

Fiore di sale

lunedì 9 gennaio 2012

Ogni volta che rivedo Gabo e Fra, il mio respiro si apre in un sorriso.
Sembra una piccola rinascita che si rinnova giornalmente.
Questa cosa è meravigliosa e un po' spaventosa.
Mi concentro sulla prima sapendo che porta sempre con sé un po' della seconda.

Citazione Gabo #120

Come mai hai deciso di essere il mio papà?

sabato 7 gennaio 2012

Jesus, etc.



Jesus, don't cry
You can rely on me, honey
You can combine anything you want
I'll be around
You were right about the stars
Each one is a setting sun

Tall buildings shake
Voices escape singing sad sad songs
tuned to chords
Strung down your cheeks
Bitter melodies turning your orbit around

Don't cry
You can rely on me honey
You can come by any time you want
I'll be around
You were right about the stars
Each one is a setting sun

Tall buildings shake
Voices escape singing sad sad songs
tuned to chords
Strung down your cheeks
Bitter melodies turning your orbit around

Voices whine
Skyscrapers are scraping together
Your voice is smoking
Last cigarettes are all you can get
Turning your orbit around

Our love
Out of
Our love is all we have
Our love
Our love is all of God's money
Every one is a burning sun

Tall buildings shake
Voices escape singing sad sad songs
tuned to chords
Strung down your cheeks
Bitter melodies turning your orbit around

Voices whine
Skyscrapers are scraping together
Your voice is smoking
Last cigarettes are all you can get
Turning your orbit around

Last cigarettes are all you can get
Turning your orbit around

Last cigarettes are all you can get
Turning your orbit around


Wilco 
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