lunedì 31 dicembre 2012
domenica 30 dicembre 2012
Machine
My eyes are bi-focal
My hands are sub-jointed
I live in the future
In my pre-war apartment
And I count all my blessings
I have friends in high places
And I'm upgraded daily
All my wires without traces
Hooked into machine
Hooked into machine
Hooked into machine
I'm hooked into
Hooked into
Hooked into machine
Hooked into machine
Hooked into machine
I'm hooked into
Hooked into machine
I collect my moments
Into a correspondence
With a mightier power
Who just lacks my perspectives
And who lacks my organics
And who covets my defects
And I'm downloaded daily
I am part of a composite
Hooked into machine
Hooked into machine
Hooked into machine
I'm hooked into
Hooked into
Hooked into machine
Hooked into machine
Hooked into machine
I'm hooked into
Hooked into machine
Everything's provided
Consummate consumer
Part of worldly taking
Apart from worldly troubles
Living in your pre-war apartment
Soon to be your post-war apartment
And you live in the future
And the future
It's here
It's bright
It's now
Regina Spektor
Laughing with
No one laughs at God in a hospital
No one laughs at God in a war
No one's laughing at God when they're starving or freezing or so very poor
No one laughs at God when the doctor calls after some routine tests
No one's laughing at God when it's gotten real late
And their kid's not back from that party yet
No one laughs at God when their airplane starts to uncontrollably shake
No one's laughing at God when they see the one they love
Hand in hand with someone else and they hope that they're mistaken
No one laughs at God when the cops knock on their door
And they say we've got some bad news, sir
No one's laughing at God when there's a famine, fire or flood
But God can be funny
At a cocktail party when listening to a good God-themed joke
Or when the crazies say He hates us
And they get so red in the head you think they're 'bout to choke
God can be funny
When told he'll give you money if you just pray the right way
And when presented like a genie who does magic like Houdini
Or grants wishes like Jiminy Cricket and Santa Claus
God can be so hilarious
Ha ha
Ha ha
No one laughs at God in a hospital
No one laughs at God in a war
No one's laughing at God when they've lost all they've got
And they don't know what for
No one laughs at God on the day they realize that the last sight they'll ever see
Is a pair of hateful eyes
No one's laughing at God when they're saying their goodbyes
But God can be funny
At a cocktail party when listening to a good God-themed joke
Or when the crazies say He hates us
And they get so red in the head you think they're 'bout to choke
God can be funny
When told he'll give you money if you just pray the right way
And when presented like a genie who does magic like Houdini
Or grants wishes like Jiminy Cricket and Santa Claus
God can be so hilarious
No one laughs at God in a hospital
No one laughs at God in a war
No one laughs at God in a hospital
No one laughs at God in a war
No one laughing at God in a hospital
No one's laughing at God in a war
No one's laughing at God when they're starving or freezing or so very poor
No one's laughing at God
No one's laughing at God
No one's laughing at God
We're all laughing with God
Regina Spektor
Un menù tra amici con sapori messicani
Antipasti
Pomodori a pezzetti con paprika, limone e coriandolo
Tortillas
Olive piccanti con peperoncino
Primo
Riso basmati invernale, con zucca, porri e panna di soia
Secondi e contorni
Seitan alla birra saltato in padella
Fagioli neri con cipolle e panna di soia
Radicchio arrostito in padella
Pane fatto in casa con farina integrale, semi di lino e di girasole
Focaccia integrale al rosmarino
Pomodori a pezzetti con paprika, limone e coriandolo
Tortillas
Olive piccanti con peperoncino
Primo
Riso basmati invernale, con zucca, porri e panna di soia
Secondi e contorni
Seitan alla birra saltato in padella
Fagioli neri con cipolle e panna di soia
Radicchio arrostito in padella
Pane fatto in casa con farina integrale, semi di lino e di girasole
Focaccia integrale al rosmarino
La tua parte
Se il consumo e di conseguenza la produzione di carne diminuisse del 50%, si potrebbero recuperare le risorse necessarie a risolvere il problema della fame nel mondo.
Io faccio anche la tua parte.
Tu cosa puoi fare per il tuo amico?
martedì 25 dicembre 2012
lunedì 24 dicembre 2012
Mangiare in consapevolezza
Che ruolo gioca il mangiare consapevole nella tua vita quotidiana?
Quando riusciamo a rallentare e goderci veramente ciò che mangiamo, ne ricaviamo una qualità molto profonda. Amo sedermi e mangiare con tranquillità, godendomi ogni morso, consapevole della presenza della mia comunità, consapevole di tutto il duro e al tempo stesso amorevole lavoro che è presente nei miei pasti. Quando mi siedo così, non sono solo nutrito fisicamente, ma anche spiritualmente. Il modo in cui mangio influenza tutto il resto delle cose che faccio durante la giornata. Se riesco a guardare in profondità nel mio cibo e prendermi questo tempo come una meditazione – non meno importante del tempo dedicato alla meditazione seduta o camminata – ricevo i molti doni del cosmo, dei quali non potrei godere altrimenti, se la mia mente fosse altrove. Perché se quando mangio sono consumato dai miei progetti e preoccupazioni, in realtà ciò che mangio è molto stress e paura e ciò è dannoso sia per la mia mente che per il mio corpo. Noi abbiamo una “gatha”, o verso, che recitiamo mentre mangiamo:
Nella dimensione dello spazio e del tempo,
Mastichiamo con lo stesso ritmo con cui respiriamo.
Preservando le vite di tutti i nostri antenati,
aprendo una strada che sale per i discendenti.
Così, quando mangiamo in presenza mentale, riusciamo ad entrare in contatto diretto coi nostri antenati , così come coi nostri discendenti, e usiamo il tempo dei pasti per vedere come nutrire le cose migliori che i nostri antenati ci hanno tramandato e come continuare a trasmettere ciò che abbiamo di più prezioso alle generazioni future.
Thich Nhat Hanh
Segue un articolo di approfondimento sull'alimentazione consapevole (da qui).
Il primo nutrimento: il cibo che si mangia
Il primo genere di nutrimento di
cui ha parlato il Buddha è il cibo che
si mangia. Il suo
consiglio è di mangiare in
consapevolezza così da mantenere viva nel cuore la compassione.
Gli alimenti che mangiamo possono
introdurre nel nostro cuore veleni in grado di distruggerla
e possono provocare sofferenza
nel corpo, nella mente e nel mondo; per questo dobbiamo
sapere che cosa stiamo mangiando
e se il cibo che mangiamo non stia distruggendo noi e il
nostro pianeta.
Per illustrare questo fatto, il
Buddha ha raccontato la storia di una giovane coppia con un
bambino di tre anni, che doveva
andare in un altro Paese attraversando un vasto deserto. A
metà strada, in pieno deserto,
finì il cibo che avevano portato con loro. I due sapevano che
sarebbero morti se non fossero
riusciti a trovare altro cibo. Disperati, decisero di uccidere il
bambino e di mangiarne le carni;
ne mangiarono un pezzetto e conservarono il resto per
portarselo in spalla, facendolo
essiccare al sole. Ogni volta che mangiavano un pezzo delle
carni del figlio piangevano
disperati: «Dov’è ora il nostro caro bimbo?», si battevano il petto,
si strappavano i capelli, insomma
stavano malissimo. Alla fine riuscirono ad attraversare il
deserto e ad arrivare alla nuova
terra, ma continuarono a soffrire e a piangere il loro
bambino.
Dopo aver raccontato questa
storia il Buddha chiese ai suoi monaci: «Cari amici, pensate
che la coppia godesse di mangiare
le carni del proprio figlio?». I monaci risposero: «No,
come si può godere di mangiare le
carni del proprio figlio?». Il Buddha disse: «Se non
consumiamo in modo consapevole
ecco che stiamo mangiando le carni di nostro figlio, di
nostra figlia.».
Per la maggior parte di noi,
quello che abbiamo ricevuto alla nascita è un corpo sano; se
però consumiamo in maniera
inconsapevole e mangiamo cibo che fa ammalare il corpo e la
mente, noi distruggiamo il corpo
che ci è stato dato. Manchiamo di riguardo ai nostri antenati;
il corpo ci è stato trasmesso da
molte generazioni passate, non abbiamo
il diritto di
distruggerlo con quel che
mangiamo o beviamo.
Se facciamo uso di droghe,
beviamo alcolici o fumiamo sigarette noi assumiamo veleni che
ci distruggono il corpo e la mente:
mangiamo il corpo di nostro padre, di nostra madre, dei
nostri antenati; mangiamo anche
la carne dei nostri figli e nipoti, perché il nostro corpo che
stiamo danneggiando è quello che
poi trasmetteremo ai nostri figli e alle generazioni future.
La gente tende a pensare: “Questo
corpo è mio, posso farne quello che voglio. Si tratta della
mia vita!”. Il nostro corpo
invece non appartiene soltanto a noi: appartiene anche ai nostri
antenati, alla nostra famiglia,
ai nostri figli. Il tuo corpo è la prosecuzione dei tuoi antenati:
devi prendertene cura, in modo da
poter trasmettere il meglio di te ai tuoi figli, ai tuoi nipoti, al
tuo partner, alla tua
comunità.
Quando mangiamo carne e beviamo
alcolici, dunque, mangiamo le carni dei nostri figli. Non
è solo il consumo, è anche la
produzione degli alcolici a generare sofferenza perché impiega
cereali che si potrebbero usare
per nutrire le popolazioni che, nel mondo, muoiono di fame.
Per fare un bicchiere di saké ci
vuole un cesto intero di riso che potrebbe nutrire molti
bambini affamati. Negli Stati
Uniti, l’ottanta per cento del grano e il novanta per cento
dell’avena che si produce viene
dato da mangiare agli animali allevati per l’alimentazione
umana; i fiocchi d’avena che
mangiamo la mattina a colazione costituiscono solo il cinque
per cento di tutta l’avena che si
coltiva negli Stati Uniti. Da soli, i vitelli di tutto il mondo
consumano una quantità di cibo
equivalente al bisogno calorico di 8,7 miliardi di persone –
più dell’intera popolazione
mondiale.
Al mondo ci sono così tante
persone che muoiono di fame! L’UNICEF, il Fondo delle Nazioni
Unite per l’Infanzia, riferisce
che ogni giorno muoiono di denutrizione quarantamila bambini;
nel frattempo molti di noi, in
Occidente, sono sovrappeso. Quando mangiamo più del
necessario distruggiamo il nostro
corpo e quello dei nostri antenati e discendenti. Una volta
un economista francese mi ha
detto che se le nazioni sviluppate dell’Occidente riducessero il
loro consumo di carne e di
alcolici del cinquanta per cento potremmo risolvere il problema
della fame nel mondo.
Sull’impatto ambientale della
produzione americana di carni alimentari
l’Emory College
riferisce quanto segue:
• Terreno: l’87% del terreno
agricolo degli Stati Uniti (ossia il 45% dell’intero
territorio degli U.S.A.) è
utilizzato per l’allevamento del bestiame da macello.
• Acqua: più della metà di tutta
l’acqua consumata negli Stati Uniti, per ogni genere
di finalità, è impiegata
nell’allevamento del bestiame da macello. Si è calcolato
che per produrre un chilo di
carne occorrono in media 18.927 litri d’acqua; per
produrre un chilo di frumento
invece ne occorrono 189. Una dieta interamente
vegetariana richiede 1.135 litri
d’acqua al giorno, una dieta a base di carne ne
richiede 15.141.
• Inquinamento: negli U.S.A.
l’allevamento degli animali da macello inquina le
acque più di ogni altra
industria. Gli animali producono centotrenta volte più
escrementi dell’intera
popolazione umana, in misura di oltre trentanove tonnellate
al secondo (precisamente 39.498
kg). Molti dei rifiuti provenienti dagli allevamenti
e dai macelli confluiscono nei
fiumi, contaminandone le acque.
• Deforestazione: in un anno,
ogni vegetariano salva un acro (poco meno di mezzo
ettaro, precisamente 4046,86 m2)
di foresta. Negli U.S.A. sono stati abbattuti oltre
260 milioni di acri (105.218.256
ettari) per creare pascoli per gli animali da carne;
ogni quindici secondi scompare un
ettaro di foresta. Si stanno distruggendo ampie
zone di foresta pluviale
tropicale per creare pascoli per i vitelli. Per produrre un
singolo hamburger di un etto possono
essere abbattuti fino a 17 m2 di foresta pluviale.
Le foreste sono i nostri polmoni,
ci danno ossigeno, conservano l’ambiente; se mangiamo
carne distruggiamo le foreste,
dunque è come se mangiassimo le carni della nostra Madre
Terra. Tutti noi, compresi i
bambini, siamo in grado di renderci conto di quanto soffrano gli
animali allevati a scopo
alimentare; possiamo scegliere di mangiare in consapevolezza e di
proteggere il benessere e la vita
delle specie che coabitano con noi, di proteggere la stessa
Madre Terra.
Il nostro modo di nutrirci
conduce alla guerra, perché la quantità delle risorse che usiamo per
produrre carne è immensa: la
popolazione degli Stati Uniti ammonta solo al 6% dell’intera
popolazione mondiale ma assorbe
il 60% di tutte le risorse che si consumano sulla Terra. In
Occidente abbiamo uno stile di
vita molto lussuoso, mangiamo più di quanto ci occorra,
mentre altri muoiono di fame;
mangiamo in un modo che ci fa distruggere il pianeta Terra. È
una grave ingiustizia, questa, ed
è anche un’offesa all’intera razza umana, agli animali, alle
piante, ai minerali,
all’atmosfera. Nel mondo, questa disuguaglianza provoca odio e rabbia;
quell’odio e quella rabbia,
quando vengono repressi, esplodono sotto forma di atti di
violenza.
Abbiamo l’opportunità di fermare
le macellazioni e di trovare modi più nonviolenti di produrre
cibo. Si può mangiare cibo
delizioso anche senza impiegare le carni degli animali. Quando
mangiamo in presenza mentale
teniamo viva la consapevolezza della nostra interdipendenza
con gli altri esseri; questa
consapevolezza ci aiuta a tenere viva la compassione nel cuore.
Mangiare in modo compassionevole
rende felici.
Un modo di nutrire la nostra
compassione è discutere in famiglia come mangiare e bere in
maniera più consapevole. Un altro
modo è, a livello dell’intera società, osservare insieme il
nostro modo di produrre e di
consumare il cibo.
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Un menù
fastidio alla spalla destra.
movimento degli occhi.
un profumo di festa da lontano.
chiudo gli occhi. mi avvicino.
il pensiero del cibo.
la cucina.
amo cucinare!
mi rende libero.
domani avrò un pranzo. IL pranzo.
e allora, bando alle parole e via con il menù.
Antipasti
Melanzane alla giapponese (con peperoncino e shoyu)
Azuki verdi allo zenzero
Focaccia integrale al rosmarino
Primi
Riso integrale con mele e porri
Pizzoccheri vegani con patate e coste
Secondi e contorni
Spezzatino di seitan con verdura di stagione
Patate saltate al rosmarino
Insalata mista con radicchio e semi tostati
Pane fatto in casa con farina di farro e semi
venerdì 21 dicembre 2012
Shh!
esco dal luogo in cui sono entrato
e lascio cadere le chiavi.
finisco di festeggiare qualcosa che non capisco
con persone che non capisco.
inizio a celebrare, insieme a due fiamme amiche.
cantiamo, ascoltiamo le nostre paure,
cerchiamo la nostra aspirazione.
e il suo contrario.
un mandarancio. la sicilia.
la terra dimenticata.
la rappresentazione di un orrore
e della sua luce.
di un gioioso riverbero e la sua ombra.
un corpo, un'idea, un silenzio.
il giornale di ieri, senza prima pagina,
e l'odore di caffè. un occhio
aperto uno chiuso.
dormire come i lupi agli occhi aperti.
il riposo e la sua assenza.
polvere di gesso, impronte.
l'accusa.
e l'espansione del cuore.
e la fiducia.
o la comprensione.
essere me e non altro.
(inter)essere altro e non me.
l'odore di polvere da sparo.
e il musicista. ovvero
nessuna ideologia.
il musicista. ovvero
nessuna appartenenza.
la musica. ovvero
la disciplina della terra.
il confine.
il cerchio.
l'occhio.
l'ombelico.
il filo.
la madre.
il sangue.
il battito.
il seme.
il vuoto.
il suono.
shh!
non vivo
non morto.
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domenica 16 dicembre 2012
sabato 15 dicembre 2012
End come too soon
Break some bread,
The night's been blessed,
With a neverendingness,
But none the less,
End come too soon
Sweet concubine,
The night's divine,
In a never ending line of lovers,
End come too soon
On the cusp,
The both of us,
Without any maybes but musts,
That carry us,
To the end too soon
Ink begins to blot,
My eyes are blood shot,
They've seen things they wish they had not,
But it won't stop,
The end coming too soon
Whose butter fingers read me like Braille?
Whose dirty mouth would have made Mary hail?
Whose wholesome heart had bore down on me?
Who ushers dreamers into such harems?
Whose skin looked waxen in the failing light?
Who down right danced me like a sailing kite?
The end it came and went too soon
Wild Beasts
Burning
I'm saved
You pull my fingers out the dirt,
You pluck me wriggling from the world
I'm saved
You cast me up into the wind,
You shuck my body from its skin
I'm saved
Fire licking at the walls,
You drag me burning across the coals
I'm ashamed
Lying fallen on some stair,
Clutching at the empty air
I'm awake
I see you walk into the room,
Do the thing I couldn't do
I'm afraid
My burning footprints on the floor,
Things I don't need anymore
Wild Beasts
venerdì 14 dicembre 2012
Citazione Gabo #128
Ciao sono il pisellino piscione.
Faccio solo la pipì.
Non mangio mica.
Faccio la pipì e basta.
Questa è la mia vita!
giovedì 13 dicembre 2012
^Sigh^Christmas 2012
(c) david b.
Oltre agli impegni della vita reale, sono immerso nell'organizzazione e gestione di ^S^Christmas, sul mio blog di fumetti di là.
In sintesi, l'idea è quella di presentare fumetti che mi piacciono con stralci significativi, in anteprima assoluta.
Per chi non è appassionato di fumetti, è difficile forse entrare in questo strano mondo di disegni e nuvolette.
Così come è difficile immaginare che oltre al modo più noto di fare fumetti (paperi e tex) ci sono molti altri approcci, più o meno complessi, più o meno giocosi.
Attualmente online trovi due lavori molto diversi ma che possono dare una bella idea delle infinite possibilità di espressione del fumetto: Cerebus di Dave Sim e Maradona di Paolo Castaldi.
Altri ottimi fumetti seguiranno, nel corso di tutto dicembre e gennaio.
Prenditi un poco di tempo, ed entraci dentro. Potresti scoprire che ti piace.
E poi me lo racconti, se ti va.
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mercoledì 12 dicembre 2012
lunedì 10 dicembre 2012
giovedì 6 dicembre 2012
domenica 2 dicembre 2012
venerdì 30 novembre 2012
Aguaplano
un aeroplano
nell'aria bionda e calda vola piano
lascia un bel mondo dal colore baio
dove c'e' il fiume di gennaio
scendi pilota
fammi vedere scendi a bassa quota
che guardi meglio e possa raccontare
cos'e' che luccica sul grande mare
ne sono certo
e' proprio un pianoforte da concerto
dal suono avuto dal mistero
un pianoforte a coda lunga, nero
certo c'e' stata
laggiu' una storia molto complicata
ci va una bella forza per lanciare
un piano a coda lunga in alto mare
e dove c'e' un piano intorno c'e'
sempre gente che fa baccano
ci sono occhi che si cercano
ci sono labbra che si guardano
non mi fido in certi casi un
pianoforte e' un grido
ci sono gambe che si sfiorano
e tentazioni che si parlano
gira pilota
recuperiamo il cielo ad alta quota
torna nel mondo dal bel colore baio
trovami il fiume di gennaio
Paolo Conte
You are my sister
You are my sister, we were bornSo innocent, so full of needThere were times we were friends but times I was so cruelEach night I'd ask for you to watch me as I sleepI was so afraid of the nightYou seemed to move through the places that I fearedYou lived inside my world so softlyProtected only by the kindness of your natureYou are my sisterAnd I love youMay all of your dreams come true
We felt so differently thenSo similar over the yearsThe way we laugh the way we experience painSo many memoriesBut theres nothing left to gain from rememberingFaces and worlds that no one else will ever knowYou are my sisterAnd I love youMay all of your dreams come trueI want this for you They're gonna come true (gonna come true)
Antony and the Johnsons
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