giovedì 7 gennaio 2010

La domanda


Recupero da un ottimo blog sulla poesia (Imperfetta Ellisse) questa composizione di John Barnie.
(traduzione di Chiara De Luca)

THE QUESTION

Will nature never be ascendant again?

In between strata where you couldn’t draw a breath
deep time is ticking, in pools that are poisoned and
forgotten,
in deserts where nomads drive trucks shimmering like a
woman’s dress across salt pans,
the long seconds, the hazy hours, the mysterious years,
neither fast nor slow;
a human shakes his Mickey-Mouse watch,
Goofy wags his tail and Minnie scolds,
everything is normal and speeded up,
traffic across the city bridge a bracelet of energy,
skyscrapers hyperventilating in sunlight and rain;
the human runs then stops, runs again;
Mickey is thrown into a skip, his dippy head ‘ticks?
‘tocks’
with innocent, mischievous eyes;
where was I; nature’s return; some mutation is
already breeding in the oceans’ green reactors, some
generalist about to make good out of a bad situation;
speed the repellant we put on
to fend off extinction in the waste places
where the tap is dry above the empty bucket.



LA DOMANDA

La natura sarà mai di nuovo nascente?

Tra gli strati in cui non puoi tirare un solo respiro
tempo profondo sta battendo, in pozze avvelenate e
dimenticate,
in deserti dove i nomadi guidano carri scintillanti come
un abito da donna nelle saline,
lunghi secondi, ore caliginose, anni misteriosi,
né veloci né lenti;
un umano scuote il suo orologio di Topolino,
Pippo scodinzola e Minnie brontola,
tutto è nella norma e accelerato,
il traffico sul ponte cittadino un bracciale d’energia,
grattacieli iperventilanti sotto pioggia e sole;
l’umano corre poi si ferma, ancora corre;
Topolino è gettato in un bidone, la sua testa pazza fa
tic tac
ha occhi birichini, e puri;
dov’ero; il ritorno della natura; già una qualche
mutazione si sta
scatenando nei grandi reattori oceanici verdi, qualche
generalista si sforza di trarre il buono dal male;
velocità il repellente che indossiamo
per far fronte all’estinzione in luoghi desolati
dove il rubinetto è secco sopra il secchio vuoto.

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