Lasciàti alle spalle gli anni della paura, che mi costringevano a posizioni di chiusura e conservazione, oggi la mia anima (si, forse è proprio lei) mi chiama a nuove aperture.
La sensazione di espansione è inebriante, più del vino, del sesso e della regressione.
E per ogni giorno che nasce e il mio tempo che si accorcia, vedo il colpo al cerchio che offre nuovi inizi a ogni riflesso del sole.
Se mai decidessi di fare il comico, potrei partire dalla base, dalla cacca, certo di poter raccogliere almeno il sorriso di Gabo. Ma per quanto ancora?
E invece parlo del tempo come si parla di Dio.
Con convinta circospezione. Una cosa per intenderne un'altra.
"Perché dissi che Dio ingannò il primo uomo, lo costrinse a viaggiare una vita da scemo..."
lunedì 9 novembre 2009
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