giovedì 30 luglio 2009

Gran Torino

Complice l'assenza di Gabo, al lago coi nonni, ieri io e Lorelei siamo riusciti ad andare al cinema.
Gran Torino, cinema all'aperto a Mandello, sul lago di Lecco. Rumore della bobina e dolby sorround non certo eccellente. Volume troppo alto sulle frequenze acute.
Ciò detto, Gran Torino è l'anti western di Eastwood. Lo showdown ne è l'esemplificazione, sintetico, disarmato, raggelante.
Il film è bello. La sceneggiatura e alcune scene sono un po' schematiche. Agli autori interessava arrivare al punto. Allo showdown. Eastwood che fa il reazionario è straordinario, con quel volto che si ritrova, animalesco e istintivo. Eastwood che fa il comprensivo e sorride appare meno efficace, e poco attento alla psicologia del personaggio.
Ma un gran film. L'anti-western, che ti ricorda di quanto ogni nostro gesto e scelta siano potenzialmente pericolosi.

La regola del tennis

Sono stato addestrato a vivere secondo la regola del tennis: anche quando la palla è nell'altra metà del campo, le tue gambe si devono muovere. Devi essere sempre in movimento, pronto a spostarti e colpire.
Il lavoro di de-condizionamento è lungo.

Citazione Gabo #19

Oggi sono diventato una femmina e mi piaccione le Hello Titty!

Citazione Gabo #18

Ero nella pancia della mamma. Poi si è rotta e sono nato. E abbiamo messo una pancia nuova alla mamma.

(questa è un classico)

Citazione Gabo #17

Conversazione con la mamma:
- Ci sono quattro gradi.
- Dove sono?
- Fuori, ci sono quattro gradi.
- Io li voglio vedere.

Nuovo amore

Una mia amica esce da poco con un ragazzo.
Insieme sono molto felici.
Ma c'è una parte di lei che ha paura di perdere tempo.
Che lui è troppo giovane.
Che sarà l'ennesimo errore.
Quel che più la preoccupa non sono i possibili comportamenti di lui, ma le possibili reazioni automatiche di se stessa.
Anche se non sa ammetterlo.

La televisione (2) - informazione

Ascolto una conversazione telefonica in metropolitana. La persona di qua dal telefono:

Devi bere molto.
Ma no, non l'acqua gassata, quella naturale.
E sì che guardi la televisione, no?

La televisione (1) - reificare

Una mia collega, in pausa pranzo:

Non sono mai d'accordo con la televisione.

Soldi

Ho un rapporto strano coi soldi, in questo periodo.
Quanto tempo ci vuole per guadagnare 100 euro?
Ognuno avrà una risposta diversa. Non sono pochi 100 euro.
Io perdo soldi. Non li smarrisco, ma li butto, comprando biglietti per concerti a cui non riesco ad andare (né a rivendere), ricevendo resti sbagliati di cui mi accorgo tardi, e così via.
Certo è un ottimo esercizio sul non attaccamento.
I soldi sono un'allucinazione collettiva.
Per imparare qualcosa, quanto siamo disposti a spendere ogni mese?
Sto buttando i miei soldi o li sto investendo per una diversa conoscenza?

martedì 28 luglio 2009

Al lago

Gabo è al lago coi nonni.
Ahahahahahahah...

La libertà, i nostri ritmi, leggere fumetti, fare i lavoretti in casa, meditare, ...
Cacchio, che buco nero!

martedì 14 luglio 2009

Perizia

Come la rondine che con perizia
cattura il cibo per i suoi piccoli,
così il mio impegno nella crescita
per supportare la mia pratica terapeutica.

E scopro, di nuovo, che è la mia prima fonte di benessere.

Fiori sotto la lingua

Da un paio di settimane metto fiori sotto la lingua.
Il mio equilibrio psico-fisico aveva raggiunto un nuovo stato di equilibrio. Un nuovo compromesso.
Ma mi sono convinto che è il momento di toccare le parti molli profonde, entrarci a contatto, trasformarle. L'apparenza di calma non basta.
Per cui metto fiori sotto la lingua.

Sento l'equilibrio mutare nuovamente. Una controllata perdita di controllo, che mi permetto di ascoltare. Ma non a fondo quanto vorrei. Il riposo dalle attività produttive sarà di grande aiuto.
Dal controllo della coscienza mi piacerebbe passare all'espressione della pace. I gesti non bastano. Il raccoglimento non basta. Serve ascolto profondo. Mentre ne scrivo, percepisco l'utilità della fuga nella scrittura. Il contrario dell'ascolto profondo. Ma la mente ci inganna a fasi multiple, stratificate.

Nelle parole

In metropolitana, dentro fuori.
Ascolto le emozioni nelle parole che rimbalzano da una persona a un'altra.
Sono come gli stridii feroci che arrivano dai finestrini, come gli infrasuoni che muovono le viscere in vibrazioni nervose. Provo ad accogliere, senza respingere, sapendo di perdere.

Mi sento un accumulatore e un distributore di emozioni.
Oggi bevo un caffè dopo mesi, per errore.
Una mia collega mi dice, odio il caffè, ma lo bevo tutti i giorni per la compagnia.
Credo nella compagnia dell'armonia. Accumulo e distribuisco. Le mie difese sono inutili. Oggi lo so. Ma il mio corpo e la mia mente cercano di convincermi del contrario. Incoscienti.

Dibattito sul karma (Jodorowsky)



Ricevo da Silvia Turrin un interessante articolo sul Karma, con alcune riflessioni di Jodorowsky.

Ve lo propongo, con il consenso dell'autrice.



Jodorowsky e Buddhismo: dibattito sul Karma
di Silvia Turrin

«L’Universo è un corpo in espansione. In questo mondo chi non cambia retrocede. Quello che io voglio è una rottura, un’interruzione degli atti ripetitivi. I pensieri di tipo maniacale, i sentimenti folli e fissi, le azioni cosiddette tradizionali, i limiti imposti da una religione mal interpretata, la vita controllata dalle industrie. Tutte queste cose sono fisse, mentre il futuro ci richiede uno sviluppo della coscienza. Io non credo nella rivoluzione, credo nella mutazione, nella ri-evoluzione poetica».
Alejandro Jodorowsky sorprende e incanta in ogni situazione. Queste parole sono un piccolo estratto di una lunga intervista che ci aveva gentilmente rilasciato a Milano. Le abbiamo scelte come incipit di questo scritto, poiché sembrano essere antesignane di un dibattito che Jodo (come è affettuosamente chiamato dagli estimatori) avrebbe tenuto mesi dopo, a Firenze, incentrato sul tema del Karma. L’incontro, tenutosi l’8 marzo 2009, rientrava in un programma seminariale di due giorni organizzato dal dott. Alessandro Lampugnale, professionista nel campo dello sviluppo dei potenziali umani e della strategia d’impresa, e dall’Istituto Lama Tzong Khapa di Pomaia, fra i centri più importanti del Buddhismo Mahayana in Europa.
L’evento ha visto la partecipazione di Lama Ghesce Tenzin Tenphel, dal 1998 maestro residente dell’Istituto. Il dibattito è stato animato dal confronto di due visioni apparentemente opposte e differenti, ma che in realtà hanno la stessa meta: la felicità e l’evoluzione dell’uomo.
Jodo, essendo un artista e un poeta mistico, ha voluto precisare come ogni sua frase e ogni suo gesto siano la diretta conseguenza di ciò che ha sperimentato nella sua lunga, intensa esistenza, meravigliosamente descritta nel libro La danza della realtà. Attingendo alla sua esperienza, come regista, attore, drammaturgo, autore di pantomime, artefice del movimento panico (con Fernando Arrabal e Roland Topor) e ideatore poi della psicomagia e della psicogenealogia, afferma: «Ciò che accade oggi è la ripetizione del passato, dei condizionamenti familiari e sociali. Noi siamo esseri con un progetto che viene dal futuro. La virtù è seguire e obbedire ai richiami di questo progetto». Un pensiero, raccolto durante il dibattito, che non stupisce. Per chi segue da anni le sue attività, sa che opera artistica per lui significa “creare coscienza, presa di coscienza, passare dal livello inconscio a un maggior grado di consapevolezza fino ad arrivare a un’enorme coscienza”. Questo processo è un filo conduttore che lega i suoi lavori e costituisce la base della sua filosofia e pratica di vita.
Lama Ghesce Tenzin Tenphel ha ricordato che il potenziale del karma si amplia col tempo. Le azioni negative generano sempre sofferenza, mentre le azioni positive producono felicità. «Siamo noi gli artefici delle azioni, attraverso il corpo, la mente e la voce, e possiamo generare azioni virtuose o non virtuose. È quindi importante capire come reagisce la nostra mente di fronte alle situazioni della vita. È importante conoscere noi stessi. Se non conosciamo noi stessi, gli altri non possono conoscerci». Entrambi, seppur da angolazioni diverse − da un lato, dalla prospettiva buddhista, dall’altro, da una filosofia mistico-surrealista-alchemica − invitano gli esseri a guardarsi interiormente, a meditare su se stessi in connessione con l’energia cosmica, a comprendere i lati oscuri e solari dell’anima e a iniziare un cammino evolutivo individuale, ma che per riflesso si estende e si propaga agli altri.
Il seminario è stata un’occasione per ripercorrere non solo alcuni punti essenziali dell’arte di Jodorowsky e specifici insegnamenti del buddhismo tibetano, ma anche per aiutare la ricostruzione della nuova sala di meditazione dell’Istituto. I partecipanti infatti hanno sostenuto con la loro presenza e con il loro contributo, a raccogliere proventi destinati al restauro dell’ala demolita dal devastante incendio, avvenuto poco dopo l’alba del 26 dicembre 2008. Il rogo ha distrutto completamente il gompa principale, la grande sala di meditazione, volatilizzando per sempre nell’aria oggetti di inestimabile valore: antichi libri, preziosi testi tibetani (alcuni offerti in dono dall’attuale Dalai Lama, ospite del centro in quattro diverse occasioni), statue, l’altare, e tangke.
Il grande Maestro tibetano Dagri Rinpoce, nato in Tibet nel 1958 e fuggito in India nel 1982, insegnante di filosofia e di altre discipline, nonché saperi buddhisti, ha evidenziato: «Ciò che è accaduto va considerato come l’annientamento di quegli intralci alla pace e all’unità delle forze positive».
La ricostruzione comporterà un notevole dispendio di energie e denaro. Chi volesse manifestare la propria solidarietà, inviando un sostegno concreto, può contattare la Direzione dell’Istituto Lama Tzong Khapa (e-mail: info@iltk.it).
È stato inoltre aperto un conto corrente, dove devolvere piccole o grandi somme. Per maggiori dettagli, segnaliamo il sito dell’Istituto: http://www.iltk.it/

Oggi sciopero!!!


Il DDL di Alfano non è solo una truffa in merito al tema delle intercettazioni. Ma vuole cambiare "qualcosa" anche per la libertà di espressione in internet. Non lo sapete? Informatevi, e aderite:

Diritto alla Rete

giovedì 9 luglio 2009

Haiku 113

Pesto l'erba col piede.
Il cammino è la freschezza
del mio crescere.
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Guglielmo Nigro,
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