Siccome il pensiero non è la parte più elevata né la più forte della Natura e nemmeno il solo né il più profondo indice della Verità, non si dovrebbe permettergli di perseguire la propria esclusiva soddisfazione né di prendere questa soddisfazione come segno di acquisizione della suprema Conoscenza. Fino a un certo limite il pensiero è la guida del cuore, della vita e delle altre parti del nostro essere, ma non il sostituto; esso non deve occuparsi solamente della suprema soddisfazione sua, ma anche delle altre parti dell'essere.
Sri Aurobindo, La sintesi dello yoga, vol. 2 Lo yoga della conoscenza integrale, ed. Ubaldini
mercoledì 8 maggio 2013
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