Chi va con lo zoppo
va in galoppo
venerdì 29 luglio 2011
giovedì 28 luglio 2011
martedì 26 luglio 2011
Labbra secche
Una canzone improvvisata da Gabo (testo e musica) che spiega le ragioni dell'immigrazione.
Adoro questo artista!
Adoro questo artista!
venerdì 22 luglio 2011
Lombrichi
A parte le stupide filastrocche, c'è un sole nuovo e vivace.
E vibra senza sosta.
Prima che l'economia collassi, nel suo finto equilibrio, nella sua allucinazione collettiva, potremmo danzare in un prato per la vita che si rinnova ogni giorno.
Ma siamo così bravi a guardare i sassi, e dimenticarci di quel che sta sotto: umidità, lombrichi, terra, formiche, radici... vita.
E vibra senza sosta.
Prima che l'economia collassi, nel suo finto equilibrio, nella sua allucinazione collettiva, potremmo danzare in un prato per la vita che si rinnova ogni giorno.
Ma siamo così bravi a guardare i sassi, e dimenticarci di quel che sta sotto: umidità, lombrichi, terra, formiche, radici... vita.
Lupo lupo dove sei?
lupo lupo dove sei?
lupo, è chiaro che ci sei.
mentre mangio questa vita
sento forte il tuo respiro
il tuo occhio di traverso
guida ancora le mie dita
senza voce senza pace
cerco ancora le mie prede
senza essere capace
di danzare sopra a un piede
poi di colpo tutto tace
e un sorriso di capretto
mi rimbalza dentro al petto
ma mi afferrano la coda
mi afferrano che è l'ora
e saluto la mia gola
che di rosso si colora
mentre giaccio come offerta
a un dio che non si vede
a un dio che non si siede
a dialogare un po' con noi
perché in fondo siamo soli.
lupo, è chiaro che ci sei.
mentre mangio questa vita
sento forte il tuo respiro
il tuo occhio di traverso
guida ancora le mie dita
senza voce senza pace
cerco ancora le mie prede
senza essere capace
di danzare sopra a un piede
poi di colpo tutto tace
e un sorriso di capretto
mi rimbalza dentro al petto
ma mi afferrano la coda
mi afferrano che è l'ora
e saluto la mia gola
che di rosso si colora
mentre giaccio come offerta
a un dio che non si vede
a un dio che non si siede
a dialogare un po' con noi
perché in fondo siamo soli.
domenica 3 luglio 2011
Io tengo uniti gli estremi
Io tengo uniti gli estremi di una vita che non viene
E che quando ti appartiene piano piano se ne va
Io tengo uniti gli estremi di chi la tradisce e non lo sa
Io tengo uniti gli esremi di una nota già suonata
Di una musica imitata male o messa giù a metà
Io tengo uniti gli estremi di chi ha iniziato e di chi ha smesso già
Io tengo uniti gli estremi di un amico che non torna ora è là su
Sull’altra sponda non la pensa come me
Io tengo uniti gli estremi di una corda che si è rotta e non so il perchè
Io tengo uniti gli estremi di una lacrima che scende
Di una corsa disperata in cerca di una identità
Io tengo uniti gli estremi dell’intolleranza e della pietà
Io tengo uniti gli esremi di una srana diffidenza che degli altri fa anche senza
E di rimpianti non ne ha
Io tengo uniti gli estremi della presunzione e della necessità
Io tengo uniti gli esremi di una innata insicurezza di una fede che è certezza e
Che dà opportunità
Io tengo uniti gli estremi di una invidiata semplicità
Io tengo uniti gli estremi del mio vetro già pulito e degli occhi un po’
Smarriti che mi fissano al di là
Io tengo uniti gli estremi di un uomo che ha perso la dignità
Io tengo uniti gli estremi di una strana circostanza di chi non ne ha mai
Abbastanza e ha dimenticato già
Io tengo uniti gli estremi di chi ricorda solo a metà
Io tengo uniti gli estremi di una fine delusione di una finta illusione
Abbracciata in un night club
Io tengo uniti gli esremi di questa cauta serenità
E che quando ti appartiene piano piano se ne va
Io tengo uniti gli estremi di chi la tradisce e non lo sa
Io tengo uniti gli esremi di una nota già suonata
Di una musica imitata male o messa giù a metà
Io tengo uniti gli estremi di chi ha iniziato e di chi ha smesso già
Io tengo uniti gli estremi di un amico che non torna ora è là su
Sull’altra sponda non la pensa come me
Io tengo uniti gli estremi di una corda che si è rotta e non so il perchè
Io tengo uniti gli estremi di una lacrima che scende
Di una corsa disperata in cerca di una identità
Io tengo uniti gli estremi dell’intolleranza e della pietà
Io tengo uniti gli esremi di una srana diffidenza che degli altri fa anche senza
E di rimpianti non ne ha
Io tengo uniti gli estremi della presunzione e della necessità
Io tengo uniti gli esremi di una innata insicurezza di una fede che è certezza e
Che dà opportunità
Io tengo uniti gli estremi di una invidiata semplicità
Io tengo uniti gli estremi del mio vetro già pulito e degli occhi un po’
Smarriti che mi fissano al di là
Io tengo uniti gli estremi di un uomo che ha perso la dignità
Io tengo uniti gli estremi di una strana circostanza di chi non ne ha mai
Abbastanza e ha dimenticato già
Io tengo uniti gli estremi di chi ricorda solo a metà
Io tengo uniti gli estremi di una fine delusione di una finta illusione
Abbracciata in un night club
Io tengo uniti gli esremi di questa cauta serenità
Stefano Belluzzi
If I could be where you are
Where are you this moment?
only in my dreams.
You're missing, but you're always
a heartbeat from me.
I'm lost now without you,
I don't know where you are.
I keep watching, I keep hoping,
but time keeps us apart
Is there a way I can find you,
is there a sign I should know,
is there a road I could follow
to bring you back home?
Winter lies before me
now you're so far away.
In the darkness of my dreaming
the light of you will stay
If I could be close beside you
If I could be where you are
if I could reach out and touch you
and bring you back home
Is there a way I can find you
Is there a sign I should know
Is there a road I could follow
to bring you back home to me
Enya
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Guglielmo Nigro, salvo dove diversamente indicato.
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