Ieri Gabo ha buttato il ciuccio.
Si sveglia dal pisolino. Lo guardo, col suo ciuccio in bocca e gli dico settimana prossima andiamo al lago e diamo ad Emanuele il regalino che abbiamo comprato insieme e il tuo ciuccio, ché lui l'ha bisogno e tu no.
Cambia espressione e di getto dice, no lo butto via.
Come?
Lo butto via adesso.
Va alla spazzatura e lo butta. Quando non guarda lo recupero, non si sa mai (riflessione sulla fiducia da fare a parte). Poi non lo chiede più. Dice esultando alla mamma quello che ha fatto.
A sera, amici a cena, verso le 22 inizia ad essere stanco e fa una piccola scena per avere il ciuccio. Gli parlo, gli dico lo so che non è facile, ma hai deciso tu e devi andare avanti. La mamma lo abbraccia.
Gli diciamo usciamo col passeggino, andiamo a vedere se ci sono le stelle cadenti e magari ti passa. Lo convinciamo.
Usciamo tutti insieme. Arriviamo dove si apre la valle. Troviamo un gruppo di amatori di astronomia con dei cannocchiali enormi. Ci raccontano, ci fanno vedere giove e la luna. Vedo una stella cadente ed esprimo un desiderio. Non era una stella, mi dicono, solo il passaggio di un satellite. Mi tengo il desiderio. Ne vedo un'altra, e ci riprovo. Sembria sia quella giusta, stavolta.
Gabo è tranquillo. Nel ritorno a casa si addormenta nel passeggino. Dorme fino alle nove di mattina. Non si sveglia a chiedere il ciuccio come temevamo. Al risveglio è tutto felice.
Uno degli "astronomi" ci dice, la luce di quella nebulosa è vecchia di 2 milioni e 300 mila anni. Stiamo osservando la preistoria.
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