giovedì 20 novembre 2014

Medicina narrativa

In generale, parlare con i medici, da quelli di base agli specialisti, è un problema.
Ricordo che, alcuni anni fa, a seguito di una serie di otiti molto dolorose, problema che non avevo mai avuto in più di 35 anni, mi rivolgo allo specialista e gli chiedo "ma perché mi sono venute le otiti proprio ora che non ne ho mai sofferto?", e lui mi ha risposto "eh, si vede che è il suo periodo", e via di antibiotico. In quel preciso momento ho capito che dovevo approfondire in altro modo, e mi sono rivolto alla mia naturopata di fiducia. Il problema è stato risolto a partire da una profonda consapevolezza della causa emotiva del disturbo. Ma questa è un'altra storia.

Fatto è che parlare con i medici, avere un sano, costruttivo dialogo con loro, è difficile, quasi impossibile. Si dice che vada un po' a fortuna.
Eppure, esiste un approccio che si chiama Medicina narrativa che fa del dialogo, del racconto un suo cardine fondamentale. Ne leggo un interessante approfondimento nella presentazione del libro a fumetti La vita inattesa (di Beltramini, Faraci e Ferrari, ed. Rizzoli Lizard) ad opera di Edoardo Rosati, giornalista specializzato nella divulgazione medico-scientifica.

In sintesi, la Medicina narrativa ritiene che nella cura sia fondamentale non solo la cura dei sintomi, l'anamnesi e così via, ma anche la storia che si nasconde dietro a quei sintomi, la storia che è incarnata dalla persona che soffre per la sua unica, "speciale" malattia.
In fondo, come riportato da Rosati nell'introduzione al libro

Riconoscere, assorbire, metabolizzare, interpretare le storie della malattia: tutto ciò aiuta camici bianchi, infermieri, operatori sociali e terapisti a migliorare l’efficacia della cura.
e che
La malattia non è meramente un guasto tecnico, e chi ha l’onere di aiutare gli altri a uscirne dev'essere formato ad affrontare i complessi intrecci che si sviluppano tra esperienze reali e vissuto del singolo.

Per gentile concessione dell'editore, riporto qui sotto l'intera introduzione al libro La vita inattesa, credo che sia interessante.
E quando avremo a che fare con i medici, ricordiamoci del nostro diritto al dialogo e alla comprensione, oltre il timore e il potere istituzionale.





martedì 18 novembre 2014

Coltello affilato

Thich Nhat Hanh, da Paura, ed. BIS

domenica 16 novembre 2014

Amico mio

Amico mio, perchè non riesci a lasciare quel posto scomodo?
E se invece decidi di restare, perchè non riesci ad abbandonare il tuo desiderio di scappare?

giovedì 6 novembre 2014

Colori da rifare

Il testo di una mia vecchia canzone

COLORI DA RIFARE
Guarda come è rosso il prato sotto al cielo giallo
Come è freddo il sole blu tra voci d'ali
Non ho più nessuno da incontrare
Non ho voglia di parlare del tuo posto al sole
E adesso cosa mi chiedi? Adesso cosa mi chiedi?

No non lo so, non lo so che cosa fare, non lo so, non lo so cosa mangiare.

Quell'anatroccolo è sveglio
evita sempre i pezzi del mio pane avvelenato
Che non so rifiutare io
Se questo treno mi porta via lontano
Sotto a tremila metri di sassi e sabbia rossa
Prometto di tornare, prometto di tornare
Anche se

Non lo so, non lo so cosa non va, non lo so, non lo so dove incontrarti ancora.

Amico cosa ci fai
Con quella corda intorno al collo
Se la cravatta non hai
Sentiti pure libero di correre per queste strade
Che hanno il dolore del mare

No, non lo sai, non lo sai che cosa fare, non lo sai, in quale scatola scappare non lo sai, non lo sai dove guardare non lo sai, e ad occhi chiusi vuoi restare.

lunedì 3 novembre 2014

Teschio

Disegno di Gabo

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