Il mio sistema immunitario è stanco.
Stanco lo scorrere del sangue.
Stanca la mia voce.
Stanco il mio sguardo.
Ascolto da lontano le persone intorno
abbagliate dal sole riflesso
nel gelo nevoso di un amplesso
che è raro osservare
e ingegnoso e rude
e cristallino e bello.
Essere vivo in questo inverno
prima del tempo
dopo il ricordo del calore di una nascita
quando ancora la fatica piegò le difese
del corpo e di più,
del cuore.
Essere vivo e tempestivo
quando il giorno si piega nel buio del cielo
e rinchiuso nel gelo
il sorriso si ferma per poi tornare
più bello, più onesto, più ovvio.
Perfetto.
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