"... non si entra in alcuna cosa e perciò è denominato ‘colui che è entrato nella corrente’. Egli non è entrato nella forma, non è entrato nel suono, né nell’odore, né nel sapore, né nella tangibilità e non è nemmeno entrato in un fenomeno, perciò è detto ‘colui che è entrato nella corrente’. Bhagavan, se colui che è entrato nella corrente pensasse ‘ho ottenuto il risultato di colui che è entrato nella corrente’, ciò stesso sarebbe un afferrarsi a quello come a un sé, afferrarsi come a un essere senziente, afferrarsi come a un essere vivente, afferrarsi come a una persona”.
da Il sutra del diamante.
Nessun commento:
Posta un commento
i racconti hanno bisogno di spazio. ma solo lo spazio che si meritano