Non riusciamo mai ad avere la visione del tutto, non siamo mai consapevoli del tutto, perché siamo così assorti nella parte. La parte divide se stessa e diviene i molti. Per essere consapevoli del tutto, del conflitto dei molti, ci deve essere comprensione del desiderio. C’è una sola attività del desiderio; sebbene ci siano varie e contrastanti domande e ricerche, esse tutte non sono che il risultato del desiderio. Il desiderio può non essere sublimato o soppresso; deve essere inteso senza colui che comprende. Se l’entità che comprende è presente, allora essa è ancora l’entità del desiderio. Comprendere senza lo sperimentatore è essere liberi dell’uno e dei molti.
Ogni attività di adesione e negazione, di analisi e di accettazione, rafforza soltanto lo sperimentatore. Lo sperimentatore non può mai comprendere il tutto. Lo sperimentatore è tutto ciò che si è accumulato e non c’è comprensione entro l’ombra del passato.
Jiddu Krishnamurti, La mia strada è la tua strada
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