martedì 29 ottobre 2013

Però, se le giovani generazioni scappano dalla scuola non sarà forse anche a causa delle insulsaggini che vengono propinate?

Ferdinando Boero, da Internazionale.it, tutto il testo, da leggere, qui!

giovedì 17 ottobre 2013

Dimenticare la salma di Priebke



di Makkox

L'errore di Letta su Alitalia

A Roma il protezionismo industriale è tornato di
moda. E non è un bello spettacolo. L’acquisizione
di Telecom Italia, società italiana delle telecomunicazioni
e molto indebitata, da parte della sua
rivale spagnola Telefónica, ha fatto scattare vari
appelli al governo perché bloccasse l’accordo per
motivi di sicurezza nazionale. L’Italia ha bisogno
degli investitori stranieri per mettere ine alla crisi
economica, ma i politici sono troppo occupati
ad avvolgersi nel tricolore per accorgersene.
L’esempio più clamoroso di quest’ondata di
nazionalismo economico è quello di Alitalia, l’ex
compagnia aerea di bandiera. Cinque anni fa stava
per fallire e l’allora presidente del consiglio
Silvio Berlusconi si oppose ferocemente alla sua
acquisizione da parte del gruppo Air France-Klm,
insistendo perché restasse italiana. Preferì venderla
a un gruppo di imprenditori, la maggior parte
dei quali non aveva alcuna esperienza nel settore.
E i pesanti debiti della compagnia furono
scaricati sulle spalle dei contribuenti. Ma l’operazione
non ha rimesso in sesto l’azienda. Alitalia è
di nuovo sull’orlo del fallimento e il governo ha
deciso di fare lo stesso errore del 2008. Poste italiane
fornirà ad Alitalia 75 milioni di euro di capitale.
La logica industriale che si nasconde dietro
questo matrimonio è sconcertante. Non c’è nessuna
sinergia tra una linea aerea e un vettore postale
e, dato che Poste italiane appartiene allo
stato, l’operazione puzza di aiuti di stato mascherati.
Senza contare che l’accordo non porterà
nuove competenze per aiutare Alitalia a decollare.
Una soluzione migliore sarebbe venderla a
una compagnia straniera. Air France-Klm, che
già possiede il 25 per cento di Alitalia, è una scelta
possibile.
Questo rigurgito di nazionalismo economico
getta un’ombra sulla sincerità di Enrico Letta, il
quale ha dichiarato più volte di volere attirare in
Italia più capitali stranieri. Ma la strategia scelta
da Roma per Alitalia manda il messaggio opposto.
Dire che il paese è aperto è facile, ma quello
che conta è mantenere la parola quando una
azienda straniera bussa alla porta.

Editoriale del Financial Times, da Internazionel 1022

Le cinque rimembranze

In questi giorni sto avendo molto sostegno dalla lettura quotidiana delle cinque rimembranze indicate dalla tradizione buddhista.
Come vuole la tradizione di Thich Nhat Hanh, le cinque rimembranze aiutano a identificare e guardare in profondità i semi della paura. Possono essere recitate ogni giorno, lette a voce alta sotto forma di meditazione guidata oppure utilizzate individualmente come meditazione silenziosa.

E’ nella mia natura invecchiare.
Non c’è modo di sfuggire alla vecchiaia.

E’ nella mia natura ammalarmi.
Non c’è modo di sfuggire alla malattia.

E’ nella mia natura morire.
Non c’è modo di sfuggire alla morte.

Tutto ciò che mi è caro e tutti coloro che amo per natura sono soggetti al cambiamento.
Non c’è modo di sfuggire alla separazione da loro.

Eredito le conseguenze delle azioni che compio con il corpo, la parola e la mente.
I miei atti sono la mia continuazione.



martedì 15 ottobre 2013

Il perdono è la chiave della felicità


1. Ecco la risposta alla tua ricerca di pace. Ecco la chiave del significato in un mondo che sembra non avere senso. Ecco la via che porta a sentirsi al sicuro in mezzo ai pericoli apparenti che sembrano minacciarti ad ogni angolo e portare incertezza a tutte le tue speranze di vivere quiete e pace. Qui tutte le domande trovano risposta; qui è infine assicurata la fine di ogni incertezza.
2. La mente che non perdona è piena di paura, e non offre all’amore alcuno spazio per essere se stesso, né luogo in cui spiegare le proprie ali in pace e levarsi in volo sopra al tumulto del mondo. La mente che non perdona è triste, senza la speranza di una tregua e della liberazione dal dolore. Soffre e dimora nella sofferenza, scrutando nell’oscurità senza vedere, eppure certa del pericolo che vi si annida.
3. La mente che non perdona è tormentata dai dubbi, confusa riguardo a se stessa e a tutto ciò che vede: impaurita e arrabbiata, debole e infuriata, con la paura di andare avanti e la paura di fermarsi, ha paura di svegliarsi o di andare a dormire, ha paura di ogni suono, ed ancora più è spaventata dalla quiete, terrorizzata dall’oscurità, ma ancor di più dall’avvicinarsi della luce. Cosa può percepire la mente che non perdona, se non la proprio dannazione? Che cosa può vedere, se non la prova che tutti i suoi peccati sono reali?
4. La mente che non perdona non vede errori,  ma solo peccati. Vede il mondo con occhi che non vedono, e strilla quando vede le proprie proiezioni insorgere per attaccare la sua miserabile parodia della vita. Vuole vivere, tuttavia desidera essere morta. Vuole il perdono, eppure non vede alcuna speranza. Vuole una via d’uscita, ma non riesce a concepirne alcuna perché vede il peccato ovunque.
5. La mente che non perdona è disperata, senza la prospettiva di un futuro che non può offrire altro se non maggiore disperazione. Eppure considera irreversibile il proprio giudizio del mondo, e non vede che ha condannato se stessa a questa disperazione. Pena di non poter cambiare, perché ciò che vede testimonia che il suo giudizio è corretto. Non chiede, perché pensa di sapere. Non dubita, certa di avere ragione.
6. Il perdono si acquisisce. Non è inerente alla mente, che non può peccare. Dal momento che il peccato è un’idea che tu ha insegnato a te stesso, anche il perdono deve essere appreso da te, ma da un Insegnante diverso da te, Che rappresenta l’altro Sé in te. Attraverso di Lui impari a perdonare il sé che pensi di aver fatto, e lo lasci scomparire. Così riporti la tua mente ad essere una con Colui Che è il tuo Sè, e Che non può mai peccare.
da Un Corso in Miracoli

lunedì 7 ottobre 2013

Scopri cosa succede

ti trovi in una situazione definita.
potrebbe non piacerti.
ma è una situazione nota.
prendi una decisione.
rompi lo schema.
accogli tutto quello che arriva.
scopri cosa succede.
se le tue radici sono salde.
o se ti sei ingannato fino a quel momento.

poi lavora sulla tua fiducia e la tua pazienza.
il mutamento è l'unica cosa in natura che non muta mai.
pazienza
fiducia
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