martedì 31 dicembre 2013

la musica che gira intorno















da questa mostra presso Hangar Bicocca di Milano: The Visitors

lunedì 30 dicembre 2013

io e il caffè abbiamo un rapporto strano



i quadri di un'esposizione

organizzare il caos?

miniera di cioccolato

chi siamo?

minimal

Invasione aliena








venerdì 27 dicembre 2013

davanti a me

le piante di cecio

dove l'ho messo?

quel che brucia nel buio può fare una stella

Abbraccio finale

Un abbraccio agghiacciante.
La simbologia piena dell'amore nella tragedia.
L'impossibilità della salvezza.
La disperazione.
Quando l'ho vista sono rimasto senza parole per un po'...


da qui.
(sono perplesso rispetto alla scelta delle altre foto)

mercoledì 25 dicembre 2013

Citazione Gabo # 132

Ma è un medico e sta male?!

lunedì 23 dicembre 2013

Amazon - Concorrenza Sleale

Il nostro desiderio insaziabile di prodotti
scontati, consegnati a domicilio in modo
veloce ed efficiente, ha un prezzo. Il problema
è che non abbiamo ancora capito
qual è. Sono le tasse, ovviamente, che finanziano
le strade su cui viaggiano i camion
di Amazon, le scuole dove studiano i
loro dipendenti, gli ospedali dove nascono
i loro figli e dove forse, un giorno, saranno
curati prima di morire. Tasse pagate da tutti
i lavoratori e che l’azienda, come è emerso
nel 2012, tende a eludere. Su un fatturato
di 4,2 miliardi di sterline, nel 2012 Amazon
ha pagato solo 3,2 milioni di imposta sulle
attività produttive. Nel 2006 l’azienda ha
spostato la sede dal Regno Unito al Lussemburgo
e ha riclassificato la sua attività
nel Regno Unito come semplice “evasione
degli ordini”. Nella sede in Lussemburgo
lavorano 380 persone. Nel Regno Unito
circa 21mila. Fate voi i conti.
Secondo Brad Stone, l’elusione iscale è
nel dna dell’azienda. Fin dall’inizio Amazon
è stata “costituzionalmente orientata a
garantire ogni possibile vantaggio ai suoi
clienti ofrendo i più bassi prezzi possibili,
sfruttando tutte le scappatoie iscali conosciute
o creandone di nuove”. Lo sa bene
Mark Constantine, uno dei fondatori della
catena di cosmetici Lush. Constantine non
vuole vendere attraverso Amazon, ma questo
non impedisce all’azienda di Bezos di
sfruttare il marchio di Lush per attirare
clienti sul suo sito e consigliare prodotti
alternativi. “È un modo per intimidire le
aziende e costringerle a usare i loro servizi.
E noi ci siamo rifiutati. Ci siamo rivolti
all’alta corte e li abbiamo denunciati per
violazione del marchio. Abbiamo già speso
mezzo milione di sterline per difendere la
nostra azienda. La maggior parte delle imprese
non può permetterselo. Noi l’abbiamo
fatto per una questione di principio.
Continuano a forzare la mano ma il loro
modello di impresa non è sostenibile. Riescono
ad andare avanti solo perché non
pagano le tasse. Se fossero costretti a seguire
il modello convenzionale sarebbero
in diicoltà”. Conclude Constantine: “La
loro è una forma di capitalismo pirata. Assaltano
i paesi dei loro clienti, portano via i
soldi e li nascondono dove gli conviene.
Non è business in senso tradizionale. È il
ritorno a una forma di capitalismo predatorio
che ci riporta a un secolo fa, quando
abbiamo deciso collettivamente di lasciarcelo
alle spalle”.
da Internazionale 1031, del 20 dicembre 2013
di cosa ti lamenti davvero
quando ti lamenti?

giovedì 12 dicembre 2013

L'oroscopo dell'infinito

L'infinitamente grande, lo sconfinato. Lo Spazio.
Ieri sera, come tutte le sere limpide e stellate di questi giorni in Brianza, dove la nebbia non arriva, salgo le scale esterne di casa. La scala fa una curva e lì, nascoste le luci artificiali delle strade, la volta scura puntellata dalle stelle mi avvolge e ricopre il viso. In quell'istante, ogni sera, provo una profonda emozione di straniamento e meraviglia.
Il fuori si riflette nel dentro e viceversa.
La meraviglia esteriore amplia il senso di appartenenza e il distacco interiore. Cosa ci tiene legati alle stelle?
L'infinitamente grande si confonde con l'infinitamente piccolo, come appare nel portfolio che trovi sul sito di internazionale qui.
Le costellazioni, i pianeti, il cielo. Come influenzano la nostra vita? Quale oroscopo reale e non immaginario ci lega all'infinito?





mercoledì 27 novembre 2013

In attesa della decadenza, una citazione

[...] l'avvocato difensore, quasi con le lacrime agli occhi, gli soffiava all'orecchio di non dire una parola, non una: avrebbe detto la verità, e la verità è la morte, tutto meno che la verità in un tribunale, in un processo. E anche nella vita. 
Giorgio Scerbanenco, da Venere Privata

Fantasma due

Da Internazionale.it, una nuova foto fantasmatica. 
In quelle nuvole nere il volto di un personaggio che conosco e mi saluta. Un grosso naso, occhi scuri, baffoni e un braccio tozzo che mi saluta. 
Quale parte del mio inconscio mi parla?
Potrebbe essere mio nonno Guglielmo?




martedì 26 novembre 2013

offro a te
quel che a me più serve
niente che la comprensione
non possa sciogliere

lunedì 25 novembre 2013

To you

  Whoever you are, I fear you are walking the walks of dreams,
  I fear these supposed realities are to melt from under your feet and hands,
  Even now your features, joys, speech, house, trade, manners,
      troubles, follies, costume, crimes, dissipate away from you,
  Your true soul and body appear before me.
  They stand forth out of affairs, out of commerce, shops, work,
      farms, clothes, the house, buying, selling, eating, drinking,
      suffering, dying.

  Whoever you are, now I place my hand upon you, that you be my poem,
  I whisper with my lips close to your ear.
  I have loved many women and men, but I love none better than you.

  O I have been dilatory and dumb,
  I should have made my way straight to you long ago,
  I should have blabb'd nothing but you, I should have chanted nothing
      but you.

  I will leave all and come and make the hymns of you,
  None has understood you, but I understand you,
  None has done justice to you, you have not done justice to yourself,
  None but has found you imperfect, I only find no imperfection in you,
  None but would subordinate you, I only am he who will never consent
      to subordinate you,
  I only am he who places over you no master, owner, better, God,
      beyond what waits intrinsically in yourself.

  Painters have painted their swarming groups and the centre-figure of all,
  From the head of the centre-figure spreading a nimbus of gold-color'd light,
  But I paint myriads of heads, but paint no head without its nimbus
      of gold-color'd light,
  From my hand from the brain of every man and woman it streams,
      effulgently flowing forever.

  O I could sing such grandeurs and glories about you!
  You have not known what you are, you have slumber'd upon yourself
      all your life,
  Your eyelids have been the same as closed most of the time,
  What you have done returns already in mockeries,
  (Your thrift, knowledge, prayers, if they do not return in
      mockeries, what is their return?)

  The mockeries are not you,
  Underneath them and within them I see you lurk,
  I pursue you where none else has pursued you,
  Silence, the desk, the flippant expression, the night, the
      accustom'd routine, if these conceal you from others or from
      yourself, they do not conceal you from me,
  The shaved face, the unsteady eye, the impure complexion, if these
      balk others they do not balk me,
  The pert apparel, the deform'd attitude, drunkenness, greed,
      premature death, all these I part aside.

  There is no endowment in man or woman that is not tallied in you,
  There is no virtue, no beauty in man or woman, but as good is in you,
  No pluck, no endurance in others, but as good is in you,
  No pleasure waiting for others, but an equal pleasure waits for you.

  As for me, I give nothing to any one except I give the like carefully
      to you,
  I sing the songs of the glory of none, not God, sooner than I sing
      the songs of the glory of you.

  Whoever you are! claim your own at any hazard!
  These shows of the East and West are tame compared to you,
  These immense meadows, these interminable rivers, you are immense
      and interminable as they,
  These furies, elements, storms, motions of Nature, throes of apparent
      dissolution, you are he or she who is master or mistress over them,
  Master or mistress in your own right over Nature, elements, pain,
      passion, dissolution.

  The hopples fall from your ankles, you find an unfailing sufficiency,
  Old or young, male or female, rude, low, rejected by the rest,
      whatever you are promulges itself,
  Through birth, life, death, burial, the means are provided, nothing
      is scanted,
  Through angers, losses, ambition, ignorance, ennui, what you are
      picks its way.

Walt Whitman, Leaves of grass

Il libro delle vergini

Bastava ch'ella avesse la virtù di non cedere a quella spossatezza, bastava ch'ella non si accasciasse, bastava che la nuova aria l'entrasse nei pulmoni, le accelerasse il sangue. Questa fiducia le ravvivava lo spirito, la faceva essere quasi ilare, le faceva amare i clamori infantili, di cui Eva rallegrava le stanze, le faceva amare li squilli di canto di cui la nuora empiva le volte.
Quel profumo di giovinezza umana che saliva tutt'intorno, e quella benevolenza della stagione nascente l'eccitavano, le davano una specie di energia momentanea che certi liquori dànno, la turbolenta sollevazione di vita che ha l'infermo se oda una musica allegra passare.
Gabriele D'Annunzio, Il libro delle vergini

Rimpianto

Il mio amico Sandro ha condiviso con me questo pensiero:
Il rimpianto è come la carpa che mangia sul fondo. Si riempie la bocca ma è quasi sempre solo sabbia.

mercoledì 20 novembre 2013

Come puoi scacciare l'oscurità?

Solo l'amore scaccia l'odio, solo la luce disperde l'oscurità. Come mai? Perché di per sé, l'oscurità è solo uno stato negativo, in sé non ha alcuna positività. Di fatto, non esiste! Come potresti scacciarla? Contro l'oscurità non puoi fare nulla direttamente. Se vuoi fare qualcosa nei suoi confronti, dovrai operare attraverso la luce: introduci la luce e l'oscurità è svanita, togli la luce e appare l'oscurità; ma non puoi portare o togliere l'oscurità direttamente: nei suoi confronti non puoi fare nulla di nulla.
Osho, da La mente che mente (ed. Feltrinelli)

giovedì 14 novembre 2013

Dialogo di coppia

Mi arriva per posta un'interessante proposta di partecipazione a un seminario. Riguarda la relazione di coppia. Il tema centrale potrebbe essere riassunto da questo passo, presente nella presentazione:

Un punto fondamentale nel lavoro con la coppia è l’attenzione rivolta al processo comunicativo dei partner. Essere in sintonia con l’altro, saper chiedere quello di cui si ha bisogno, esprimere le proprie emozioni … Conquistarle non è facile. Ma nemmeno impossibile.

Il dialogo e la parola possono essere gli strumenti fondamentali per comprendere i conflitti e appianarli.
Attraverso l’esercizio dell’arte del dialogo è possibile favorirli!

Il tema del dialogo nella coppia è importantissimo. Ognuno di noi ha fatto esperienza quotidiana dell'incomunicabilità con il proprio partner. Ma quando la comunicazione funziona, e la relazione fa comunque fatica? Quando la comunicazione "affatica" la relazione? Esiste anche un troppo di relazione, di comunicazione, di condivisione?

Uno spunto potrebbe arrivare da un altro passo della presentazione, quando si dice:

Per avere una buona relazione di coppia c’è bisogno di diversi momenti che lavorano sinergicamente tra loro: momento della separatezza; momento del contatto; momento della fusione.

(il seminario di tiene a Roma, in caso qualcuno sia interessato. le info qui)

Io sono quell'uomo

1.
Quando ho immaginato la mia felicità
ho tradito la mia felicità.
La vista non abbastanza ampia
per accogliere il dolore.

2.
Ho raccolto un fiore
confondendo il possesso con l’amore.
Ho urlato più forte
confondendo la paura con la forza.
Ho corso nel vento
confondendo l’ansia con il volo.

3.
Oggi ti dico baciami.
Seduto alla finestra che un tempo
si apriva alle mie vertigini.
Dov’è il ramo cui si sorreggeva
il dondolio della mia storia?

4.
Parto e ritorno nel ventre
indurito da rabbia e cibo
e sesso e stanchezza.
Davanti a me ti fermi
un palmo dal naso
e sostituisci il silenzio con l’affronto.

5.
L’amore unisce nella lotta.
O qualcosa che confondo col piacere.
Non il sole brucia la schiena d’inverno
ma l’acqua della doccia. Senza traccia.

6.
Nel riflesso di una fotografia che scattai,
innamorato di te, incarnato nell'amore,
ho riflesso l’immagine dell’illusione profana.
Nell'animismo, l’amore per tutte le cose
ha sorretto la primavera e l’estate,
per cadere al vento freddo dell’autunno.

7.
Ho adottato un sorriso e un calcio nel culo.
Ho costretto la mia paura con la voce strozzata
del bimbo ferito che ancora raccoglie in barattoli
i grilli del prato di un’estate in montagna.
Ho ridotto al silenzio la tua forza di strega.

8.
Quando un sorriso mi arriva dal volto
di un uomo che incontro distratto per strada
ritrovo la polvere scura del carbone
che ha mosso i treni di tutto il mondo.

9.
L’uomo e la mano che ha progettato.
L’uomo che sa trasformare l’ambiente
in una casa o una bomba ed è fuori
per sempre dalla catena alimentare.

10.
Io sono quell'uomo che della catena
rifiuta le bestie ma divora gli affetti
e di altre cosce nutre il suo desiderio.
Prima di cantare con gli animali.
Dopo la morte del lupo ferito.


11.
Io sono quell'uomo che chiede a se stesso
il coraggio di sostare dove il tempo si piega,
senza la fretta e la forza di modificare
le curve di vita che incontra. 

Lo spavento supremo

"Ringrazia la paura di averti aiutato ad aprire gli occhi." (da qui)

Come tanti, sono un lettore dell'oroscopo di Rob Brezsny (e sembra che oggi la mia unica fonte sia Internazionale.it). Lascio che la sua intelligenza mi offra delle intuizioni. Niente di più, niente di meno.
La settimana uscente, la paura. Se ascolto come risuona, accetto il fatto che ci siano forze superiore alle mie che ci parlano in modo inequivocabile. Lucidamente so che la paura riguarda tutti. Ma nel mio caso, mai come in questo periodo. La libertà spaventa. La vita che si muove in modo inaspettato spaventa. La responsabilità spaventa. Le scelte definitive spaventano. Le conseguenze delle azioni spaventano. Il cuore vibrante spaventa. Le ombre che neppure sospettavamo di avere spaventano.

Poi c'è l'aprire gli occhi. E la decisione di osservare quello che davvero c'è. Almeno un poco di quello che davvero c'è. Le persone che hai intorno sono un grande aiuto in questa direzione. Possono essere un vero, necessario stimolo. Nel momento in cui non agiscono delle sciocche azioni collusive. Ti ritrovi a dire "eccomi qui, con tutto quello che c'è. Bello e buono, brutto e cattivo". La parte difficile è accettare e accogliere. Perché nell'angolo c'è lo spavento supremo. Che stordisce e fa chiudere gli occhi a fessura.

Pros

Esiste un estetismo erotico?
La prostituzione nella vita degli uomini?
La sequenza di foto che puoi vedere qui, sembra parlare di tempi fuori dal tempo, templi fuori dai luoghi. O semplicemente di isolamento e compagnia.


Ritratti

Due foto tratte dalla selezione vincitrice del premio Taylor Wessing (tratte da qui).
Essere sorelle, essere gemelle, essere unite da un destino comune. Invecchiare.

(foto di Dorothee Deiss)

La santità o la seduzione della purezza. Nell'assenza di ogni riferimento, le nuove divinità non sorridono.

(foto di Erik Almas)

Le sei concordie

Dopo avere visto come i monaci Anuruddha, Kimbila e Nandiya convivevano in armonia, il Buddha pronunciò le Sei Concordie, i principi per essere felici insieme agli altri: 
"Bhikkhu, la natura di una comunità è l’armonia, che si ottiene seguendo questi principi: condividere uno spazio comune, sia una casa o una foresta; condividere i doveri essenziali della giornata; osservare i precetti insieme; pronunciare parole che creino armonia, astenendosi da quelle che portano divisioni nella comunità; comunicarsi esperienze e comprensioni; rispettare l’opinione altrui e non costringere l’altro ad aderire alla nostra. Seguendo questi principi un sangha vivrà in felicità ed armonia. Bhikkhu, osserviamoli sempre. 

In un recente numero della "Mindfulness Bell", notiziario internazionale dell’Ordine dell’Interessere, Thay ha brevemente illustrato i sei principi per l’armonia, o Concordie, insegnati dal Buddha. Ecco il suo commento. 

"La prima è la Concordia dell’azione che coinvolge tutto il corpo. Un sangha vive insieme come una famiglia. Le nostre azioni coinvolgono tutte le persone con cui viviamo. Bisogna perciò che favoriscano la concordia. 

"La seconda è la Concordia della condivisione dei benefici. Condividiamo il cibo, gli alloggi el’opportunità di praticare la meditazione seduta e camminata. Insieme ascoltiamo il Dharma. Condividiamo ogni tipo di beneficio con tutti. Se una persona può andare a un ritiro di tre giorni, gli altri nel sangha dovrebbero avere la stessa opportunità in un’altra occasione. Ci sosteniamo l’uno con l’altro in ogni attività. 

"La terza è la Concordia dell’osservare gli stessi Impegni di consapevolezza. Le nostre aspirazioni sono uguali e conveniamo che la pratica degli stessi Impegni di consapevolezza è il miglior modo per realizzarle. 

"La quarta è la Concordia della parola. Occorre che anche le nostre parole ispirino concordia. Abbiamo bisogno di fondare il nostro modo di parlare su alcuni principi: sapere come reagire quando udiamo qualcosa che non ci piace; sapere come prestare attenzione a quello che l’altra persona sta dicendo, in modo da essere capaci di meditare sulle sue parole prima di rispondere; sapere come incoraggiare e nutrire la fiducia nelle persone con le quali parliamo. 

"La quinta è la Concordia delle opinioni. Proveniamo da ambiti diversi. Forse non condividiamo la stessa maniera di vedere degli altri componenti della comunità. ma non diamo per scontato che la nostra sia giusta e l’altrui sia sbagliata. Non discutiamo sulle opinioni divergenti. Quando abbiamo un’idea la condividiamo con il sangha e la modifichiamo dopo avere ascoltato gli altri. La condivisione di Dharma è un’opportunità per ascoltare con attenzione i diversi punti di vista, così da avere una comprensione sempre più profonda. Le nostre idee sono soltanto una piccola parte del quadro. Quando gli altri parlano ascoltiamo con attenzione per trovare la saggezza nelle loro parole. Se non sappiamo ascoltare non possiamo imparare. Abbiamo bisogno di aiutare gli altri a sapere che sono accettati e apprezzati. 

"La sesta è la Concordia delle attività della mente. Abbiamo modi di pensare e sensibilità diversi. Non dovremmo isolarci nei nostri pensieri. Dobbiamo comunicare. Quando vediamo qualcuno chiuso nei suoi pensieri, nella tristezza e nella sofferenza, possiamo dirgli: un soldino per i tuoi pensieri, un soldino per le tue sensazioni. Quando l’altra persona è in grado di condividere la sua sensazione, non è più isolata. Quando confidiamo quello che sta accadendo nella nostra mente, diamo sollievo al nostro isolamento. Se chiedete a qualcuno cosa prova e lei o lui risponde "sono infelice", potete praticare insieme la meditazione camminata e questo, da solo, basterà a portare un po’ di gioia".

da qui.

Enough! enough! enough!

  Enough! enough! enough!
  Somehow I have been stunn'd. Stand back!
  Give me a little time beyond my cuff'd head, slumbers, dreams, gaping,
  I discover myself on the verge of a usual mistake.

  That I could forget the mockers and insults!
  That I could forget the trickling tears and the blows of the bludgeons and hammers!
  That I could look with a separate look on my own crucifixion and bloody crowning.

  I remember now,
  I resume the overstaid fraction,
  The grave of rock multiplies what has been confided to it, or to any graves,
  Corpses rise, gashes heal, fastenings roll from me.

  I troop forth replenish'd with supreme power, one of an average unending procession,
  Inland and sea-coast we go, and pass all boundary lines,
  Our swift ordinances on their way over the whole earth,
  The blossoms we wear in our hats the growth of thousands of years.

  Eleves, I salute you! come forward!
  Continue your annotations, continue your questionings.

Walt Whitman, da Leaves of Grass
Le moltitudini si contraddicono
perché mi contengono.

Occupano il mio posto.

Reference to the soul

I will not make poems with reference to parts,
But I will make poems, songs, thoughts, with reference to ensemble,
And I will not sing with reference to a day, but with reference to all days,
And I will not make a poem nor the least part of a poem but has reference to the soul,
Because having look'd at the objects of the universe, I find there 
is no one nor any particle of one but has reference to the soul.

Walt Whitman, da Leaves of Grass

Metta Sutta

(Sutta Nipata I.8)


Questo dovrebbe fare
chi pratica il bene
e conosce il sentiero della pace:
essere abile e retto,
chiaro nel parlare,
gentile e non vanitoso,
contento e facilmente appagato;
non oppresso da impegni e di modi frugali,
calmo e discreto,
non altero o esigente;
incapace di fare
ciò che il saggio poi disapprova.

Che tutti gli esseri
vivano felici e sicuri:
tutti, chiunque essi siano,
deboli e forti,
grandi o possenti,
alti, medi o bassi,
visibili e non visibili,
vicini e lontani,
nati e non nati.
Che tutti gli esseri vivano felici!

Che nessuno inganni l’altro
né lo disprezzi
né con odio o ira
desideri il suo male.
Come una madre
protegge con la sua vita
suo figlio, il suo unico figlio
così, con cuore aperto,
si abbia cura di ogni essere,
irradiando amore
sull'universo intero;
in alto verso il cielo
in basso verso gli abissi,
in ogni luogo, senza limitazioni,
liberi da odio e rancore.

Fermi o camminando,
seduti o distesi,
esenti da torpore,
sostenendo la pratica di Metta;
questa è la sublime dimora.
Il puro di cuore,
non legato ad opinioni,
dotato di chiara visione,
liberato da brame sensuali,
non tornerà a nascere in questo mondo.

mercoledì 13 novembre 2013

Corso professionale di Shiatsu all'Oasi Galbusera Bianca (LC)

A partire da sabato 23 novembre 2013, all'Oasi Galbusera Bianca, nella splendida cornice del Parco del Curone, inizia un corso professionale di Shiatsu, tenuto dall'amico Fabrizio Bonanomi, insegnante di grande esperienza e studioso di Medicina Cinese Classica.
Per tutte le informazioni e le iscrizioni potete contattare Loredana al 347/0883156.
Il mio parere: grande professionalità, in un posto bellissimo.




domenica 10 novembre 2013

The Butterfly Circus

En e Xanax

Una canzone meravigliosa di Samuele Bersani:



En e Xanax non si conoscevano
prima di un comune attacco di panico
e subito filarono all'unisono
Lei, la figlia di un'americana
trapiantata a Roma
e lui
un figlio di puttana
ormai disoccupata

En e Xanax si tranquillizzavano
con le loro lingue al gusto
di medicina amara
e chiodi di garofano
Lei per strada
lui rubava i libri
della biblioteca
e poi glieli leggeva
seduto sopra a un cofano

Se non ti spaventerai con le mie paure,
un giorno che mi dirai le tue, troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
e su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere

En e Xanax quando litigavano
avrebbero potuto fermare anche il traffico
di New York o uccidersi al telefono
Lei si calmava, lui la ritrovava
nuda sulla sedia
e poi sovrapponevano il battito cardiaco

Se non ti spaventerai con le mie paure,
un giorno che mi dirai le tue, troveremo il modo di rimuoverle
In due si può lottare come dei giganti contro ogni dolore
e su di me puoi contare per una rivoluzione
Tu hai l'anima che io vorrei avere

En e Xanax
si anestetizzavano con le loro lingue al gusto di menta e marijuana
e poi si addormentavano... e poi si addormentavano...

Le tre canzoni dei Baustelle di questi giorni

Ci sono i sogni, la vita, l'amore e la morte.
I Baustelle li raccontano per noi, con lucidità e commozione nel loro ultimo disco "Fantasma".

Da ascoltare in successione:





Il fantasma

Una foto bellissima.
Ma quell'orso tocca il mio inconscio.
Ci vedo un fantasma. Della mia ombra.
Della mia aggressività che attende di emergere.
Di quello che in me non si manifesta ma c'è.
La paura.


foto di Paul Souders, da Internazionale

martedì 29 ottobre 2013

Però, se le giovani generazioni scappano dalla scuola non sarà forse anche a causa delle insulsaggini che vengono propinate?

Ferdinando Boero, da Internazionale.it, tutto il testo, da leggere, qui!

giovedì 17 ottobre 2013

Dimenticare la salma di Priebke



di Makkox

L'errore di Letta su Alitalia

A Roma il protezionismo industriale è tornato di
moda. E non è un bello spettacolo. L’acquisizione
di Telecom Italia, società italiana delle telecomunicazioni
e molto indebitata, da parte della sua
rivale spagnola Telefónica, ha fatto scattare vari
appelli al governo perché bloccasse l’accordo per
motivi di sicurezza nazionale. L’Italia ha bisogno
degli investitori stranieri per mettere ine alla crisi
economica, ma i politici sono troppo occupati
ad avvolgersi nel tricolore per accorgersene.
L’esempio più clamoroso di quest’ondata di
nazionalismo economico è quello di Alitalia, l’ex
compagnia aerea di bandiera. Cinque anni fa stava
per fallire e l’allora presidente del consiglio
Silvio Berlusconi si oppose ferocemente alla sua
acquisizione da parte del gruppo Air France-Klm,
insistendo perché restasse italiana. Preferì venderla
a un gruppo di imprenditori, la maggior parte
dei quali non aveva alcuna esperienza nel settore.
E i pesanti debiti della compagnia furono
scaricati sulle spalle dei contribuenti. Ma l’operazione
non ha rimesso in sesto l’azienda. Alitalia è
di nuovo sull’orlo del fallimento e il governo ha
deciso di fare lo stesso errore del 2008. Poste italiane
fornirà ad Alitalia 75 milioni di euro di capitale.
La logica industriale che si nasconde dietro
questo matrimonio è sconcertante. Non c’è nessuna
sinergia tra una linea aerea e un vettore postale
e, dato che Poste italiane appartiene allo
stato, l’operazione puzza di aiuti di stato mascherati.
Senza contare che l’accordo non porterà
nuove competenze per aiutare Alitalia a decollare.
Una soluzione migliore sarebbe venderla a
una compagnia straniera. Air France-Klm, che
già possiede il 25 per cento di Alitalia, è una scelta
possibile.
Questo rigurgito di nazionalismo economico
getta un’ombra sulla sincerità di Enrico Letta, il
quale ha dichiarato più volte di volere attirare in
Italia più capitali stranieri. Ma la strategia scelta
da Roma per Alitalia manda il messaggio opposto.
Dire che il paese è aperto è facile, ma quello
che conta è mantenere la parola quando una
azienda straniera bussa alla porta.

Editoriale del Financial Times, da Internazionel 1022

Le cinque rimembranze

In questi giorni sto avendo molto sostegno dalla lettura quotidiana delle cinque rimembranze indicate dalla tradizione buddhista.
Come vuole la tradizione di Thich Nhat Hanh, le cinque rimembranze aiutano a identificare e guardare in profondità i semi della paura. Possono essere recitate ogni giorno, lette a voce alta sotto forma di meditazione guidata oppure utilizzate individualmente come meditazione silenziosa.

E’ nella mia natura invecchiare.
Non c’è modo di sfuggire alla vecchiaia.

E’ nella mia natura ammalarmi.
Non c’è modo di sfuggire alla malattia.

E’ nella mia natura morire.
Non c’è modo di sfuggire alla morte.

Tutto ciò che mi è caro e tutti coloro che amo per natura sono soggetti al cambiamento.
Non c’è modo di sfuggire alla separazione da loro.

Eredito le conseguenze delle azioni che compio con il corpo, la parola e la mente.
I miei atti sono la mia continuazione.



martedì 15 ottobre 2013

Il perdono è la chiave della felicità


1. Ecco la risposta alla tua ricerca di pace. Ecco la chiave del significato in un mondo che sembra non avere senso. Ecco la via che porta a sentirsi al sicuro in mezzo ai pericoli apparenti che sembrano minacciarti ad ogni angolo e portare incertezza a tutte le tue speranze di vivere quiete e pace. Qui tutte le domande trovano risposta; qui è infine assicurata la fine di ogni incertezza.
2. La mente che non perdona è piena di paura, e non offre all’amore alcuno spazio per essere se stesso, né luogo in cui spiegare le proprie ali in pace e levarsi in volo sopra al tumulto del mondo. La mente che non perdona è triste, senza la speranza di una tregua e della liberazione dal dolore. Soffre e dimora nella sofferenza, scrutando nell’oscurità senza vedere, eppure certa del pericolo che vi si annida.
3. La mente che non perdona è tormentata dai dubbi, confusa riguardo a se stessa e a tutto ciò che vede: impaurita e arrabbiata, debole e infuriata, con la paura di andare avanti e la paura di fermarsi, ha paura di svegliarsi o di andare a dormire, ha paura di ogni suono, ed ancora più è spaventata dalla quiete, terrorizzata dall’oscurità, ma ancor di più dall’avvicinarsi della luce. Cosa può percepire la mente che non perdona, se non la proprio dannazione? Che cosa può vedere, se non la prova che tutti i suoi peccati sono reali?
4. La mente che non perdona non vede errori,  ma solo peccati. Vede il mondo con occhi che non vedono, e strilla quando vede le proprie proiezioni insorgere per attaccare la sua miserabile parodia della vita. Vuole vivere, tuttavia desidera essere morta. Vuole il perdono, eppure non vede alcuna speranza. Vuole una via d’uscita, ma non riesce a concepirne alcuna perché vede il peccato ovunque.
5. La mente che non perdona è disperata, senza la prospettiva di un futuro che non può offrire altro se non maggiore disperazione. Eppure considera irreversibile il proprio giudizio del mondo, e non vede che ha condannato se stessa a questa disperazione. Pena di non poter cambiare, perché ciò che vede testimonia che il suo giudizio è corretto. Non chiede, perché pensa di sapere. Non dubita, certa di avere ragione.
6. Il perdono si acquisisce. Non è inerente alla mente, che non può peccare. Dal momento che il peccato è un’idea che tu ha insegnato a te stesso, anche il perdono deve essere appreso da te, ma da un Insegnante diverso da te, Che rappresenta l’altro Sé in te. Attraverso di Lui impari a perdonare il sé che pensi di aver fatto, e lo lasci scomparire. Così riporti la tua mente ad essere una con Colui Che è il tuo Sè, e Che non può mai peccare.
da Un Corso in Miracoli

lunedì 7 ottobre 2013

Scopri cosa succede

ti trovi in una situazione definita.
potrebbe non piacerti.
ma è una situazione nota.
prendi una decisione.
rompi lo schema.
accogli tutto quello che arriva.
scopri cosa succede.
se le tue radici sono salde.
o se ti sei ingannato fino a quel momento.

poi lavora sulla tua fiducia e la tua pazienza.
il mutamento è l'unica cosa in natura che non muta mai.
pazienza
fiducia

lunedì 30 settembre 2013

Come faccio a capire se la mia gioia è autentica?
Se il tuo corpo è profondamente rilassato.

Citazione Cecio #3

Mamma: Ti voglio bene.
Cecio: Lo so.
Mamma: Cecio, si dice anch'io.
Cecio: Anch'io lo so.

venerdì 27 settembre 2013

Decisione

Se qualcuno prende una decisione, di regola deve lasciare qualcos'altro. Ciò per cui si decide è ciò che è, ciò che viene realizzato. L'altra cosa che viene lasciata si relaziona con ciò che è e che viene realizzato come un "non". 
Dunque ogni cosa che è e che viene realizzata, è circondata da un "non". È inimmaginabile senza un "non" che gli appartenga. Ma il "non" è efficace. Non è un nulla, è solo un "non". Se dunque disprezzo ciò che per il mio essere è il "non", allora il "non" toglie qualcosa a ciò che è. 
Bert Hellinger, da Ordini dell'amore (ed. Feltrinelli)

giovedì 26 settembre 2013

Dialogo con nonno Guglielmo

Ciao nonno Guglielmo.
Siamo qui. Io e te. Per la prima volta.
Te ne sei andato prima che arrivassi io. Mi hanno dato il tuo nome.
Quanto è stata presente la tua assenza?
Oggi ti sei personificato, intorno a questa domanda.
Il tuo nome. Un’eredità, un simbolo.
Un ruolo?

Il mio tema, in questo momento, in tutta la vita, è quello della paura dell'abbandono.
Il portato di mia mamma, come ho sempre pensato, o di mio papà?
La tua scomparsa può aver generato un nodo di paura in mio padre, che mi è stato consegnato nella sua interezza alla nascita? È forse da qui che arriva il messaggio che spesso mi risuona in testa: non hai il diritto di essere felice, perché in un attimo può essere tutto spazzato via?
L’impermanenza come condizione di vita rappresenta il rasserenamento, come prevede il buddhismo, o una maledizione?
Ci sono tante cose di cui dobbiamo parlare, caro nonno. Quindi, come già sai, ti porto un po’ con me.
Bert Hellinger mi ha insegnato una bella modalità: tenerti vicino nelle situazioni difficili. Per questo è tutto il giorno che parliamo. È tutto il giorno che ti guardo e vedo solo i tuoi baffoni. Perché di te conosco solo tre cose: i baffoni, la bicicletta che usavi per andare al lavoro, le forbici da barbiere.
Sarà tutto vero o solo immaginazione? Avrei voluto incontrarti davvero.
Capisci quanto è importante la tua assenza? Vedi quante domande che hai lasciato?
Un giorno mi parlerai della tua Sicilia. 

mercoledì 25 settembre 2013

La vittima

Voglio dirti una cosa: il ruolo della vittima è la forma più raffinata di vendetta.

Bert Hellinger, da Ordini dell'amore (ed. Feltrinelli)

lunedì 23 settembre 2013

la seconda dimensione


domenica 22 settembre 2013

averne di giorni così



il fuori classe e il suo coach



dove sono


lasciò l'impronta che aveva vent'anni. prima di rifugiarsi sulla cima


non una ferita. un ricordo


tutto è possibile. il cielo lo sa


la luna si immerse nel rosa


in attesa di aprire le ali


mercoledì 18 settembre 2013

Fare i compiti

“Le ore da svegli che i miei figli
non passano a scuola sono poco
più di quattro”, scrive la
blogger Clare Wapole sull’Hufington
Post di Chicago. “Come
genitore, non riesco a insegnargli
mentre sono a casa tutto
quello che vorrei e quindi
sarò costretta a dargli dei compiti
da svolgere nelle sette ore
che passano in classe. Le mie
lezioni s’imparano meglio se
c’è continuità con il resto della
giornata, una buona connessione
genitore/insegnante e
tutte quelle storie là. Messaggio
per le maestre: i miei igli
verranno a scuola con un cesto
di panni puliti. Stiamo lavorando
sull’autosuicienza e su come
dividere, piegare e mettere
a posto i loro vestiti. Quello
che non riusciranno a inire
prima di andare a letto lo faranno
in classe. Porteranno la
teca di vetro delle lucertole.
Senza cure costanti, muoiono.
Mia iglia verrà con una tuta di
lycra e le parallele per esercitarsi
per il corso di ginnastica
artistica e mio iglio con la sua
isarmonica. Ma soprattutto
avranno gli zaini pieni di Barbie,
giochi, biciclette, igurine
del baseball, un preparato per
torte, un albero su cui arrampicarsi.
Gli sto insegnando che
esiste un tempo per imparare e
uno per giocare, che bisogna
staccare completamente per
essere pronti a imparare di
nuovo il giorno dopo. E quattro
ore bastano a malapena, soprattutto
se devono fare i compiti”.
da Internazionale 1017

sabato 14 settembre 2013

Joy




Deep inside the heart of this troubled man
There's an itty bitty boy tugging hard at your hand
Born bitter as a lemon but you must understand 
That you've been bringing me 
Joy

And I'll only lie when you don't want the truth
I'm only frightened 'cause you finally gave me something to lose
And it's as loud as a thunderclap and you hear it too
But you've been bringing me 
Joy

Deep inside the heart of this crazy mess
I'm only calm when I get lost within your wilderness
Born crooked as a creek bed and come to confess
That you've been bringing me
Joy

And when I'm alive, I'm living for you
Another bluebird dying, but for singin' the blues
And it's a heartfelt silly sort of bumblin' tune
About how you're bringing me
Joy

Iron and Wine

Low Light Buddy Of Mine



Low light buddy of mine - Iron & Wine from Valo Matiq on Vimeo.


He's in a white car waiting for the light to change
He's a buddy of mine but I can't complain
He can make a lot of money, he can touch his toes
He knows you never look til the lights are low

And I love you and you love me
So we never demand and we never agree
I love you and you love me
And there's new fruit humming in the old fruit trees

He's in a white car waiting in a parking lot
And he's jealous of me and what we've got
He can buckle his belt, he can shine his shoe
But he can never end up where I found you

And I love you and you love me
So we don't talk back and we don't say please
I love you and you love me
And there's new fruit humming in the old fruit trees

He's in a white car waiting for the rain to pass
He's a buddy of mine but that won't last
Cause he ate a dumb grin on an empty cup
We both took him for when he showed up

Cause I love you and you love me
So we both get stuck and we both get free
I love you and you love me
And there's new fruit humming in the old fruit trees

Iron & Wine

venerdì 13 settembre 2013

Lifeforms




From the beginning
Small lifeforms
They can kill without warning
So you don't explode

Stump your growing limps and thinking
And you've lost them now you're blinking
And reminding her of him

Oh you steal his features
And your mother is a bleacher
She don't even feel the heat no
She don't even want to speak to you

But you, you always find another place to go
(Oh you) you always find another womb to grow

Well you can try to sink down deeply
And find the children lost at sea
Find the children who discretely
Be killed in infancy

To stop them holding you and screaming
That you'll lose your wildest dreaming
Still reminding me what I feel
How he left without reasons

But you, you always find another place to go
(Oh you) you always find another womb to grow

You can try to forget but I won't let you easy
You can try to forget but I won't let you easy
I'm flooding out and more I'm too washed out to see
Drifting away this time you'll regret you've conceived it
Clean up the dead you leave behind
Just like insects

Clean up the dead you leave behind

Daughter

giovedì 12 settembre 2013

Una scrittura automatica

Ofieri riosi addirixdoen Cusirdo asrio r,kgiriod.
Riufiddos rftiored eacrsiocrn ior di tgiffurasiof.
uniesoirtss udia riguttisa purelia.

Tuindi urrigific ounioine adionrri rtruidna
Tuttieri fruibnar fairrcie ulinoei ur fre tringultu

Ulibnn triglreio addirti munili cori
alverio prunie cinciaszri

Cecio al primo giorno di scuola dell'infanzia


Il cuore grande di Cecio ha accolto con gioia il primo giorno di scuola.
Andata alla grande...


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