sabato 30 giugno 2012

Due anni - buona continuazione


venerdì 29 giugno 2012

Precario è il mondo



scritta in tre giorni, e che arriva dritta dritta da qui:

Abbi fiducia nei bambini, ascoltali, impara a condividere la loro vita interiore. 
Nelle difficoltà ti daranno ali da gigante.
Dugpa Rimpoce, 500 precetti per una vita felice, ed. Mondadori
L'amore è l'altra faccia della solitudine, quella illluminata.
Dugpa Rimpoce, 500 precetti per una vita felice, ed. Mondadori

lunedì 25 giugno 2012

Haiku 136

Estate, vento
e luna crescente.
Il vaso trabocca.

domenica 24 giugno 2012

Sta' attento alla memoria. È come un castello abitato da spiriti, pieno di vecchi ricordi che non vogliono andarsene. Diventa cacciatore di spettri. Rendi la tua coscienza chiara e luminosa, senza ombre e senza apparizioni. Non affannarti con il passato, non inquietarti con il futuro, perché il mondo si crea nell'istante. Il resto non esiste. 
Dugpa Rimpoce, 500 precetti per una vita felice, ed. Mondadori

sabato 23 giugno 2012

52. Gelosia

 immagine dalla rete

Premessa:
Nel riportare le citazioni di Jiddu Krishnamurti dal libro La mia strada è la tua strada (ed. Mondadori), ho sempre cercato la sintesi e quelli che a mio avviso sono gli stralci più significativi. Tuttavia, Krishnamurti va letto per intero, perché la sua capacità di scrittura era straordinariamente alta, poetica, evocativa, per quanto a volte difficile. Nel libro, ogni capitolo segue una struttura ricorrente, con un'introduzione di lunghezza variabile che presenza "la scena", dove Krishnamurti tocca momenti altissimi di scrittura. Per queste ragioni, ho deciso di riportare per intero il capitolo 52, che trovo in assoluto il più bello, chiaro e forte dell'intero libro; dalla rappresentazione iniziale della bimba, alla veloce e toccante riflessione sulla sua futura sofferenza, alla lezione lucida sull'amore: la fiamma senza fumo.


Il sole si rifletteva fulgido sul bianco muro di fronte e il suo riverbero rendeva i volti oscuri. Una bimbetta, senza il permesso della madre, venne a sedersi vicino, gli occhi spalancati, chiedendosi che cosa mai stesse accadendo intorno. Era stata lavata e vestita appena allora e aveva dei fiori nei capelli. Stava osservando accuratamente ogni cosa, come fanno i bambini, senza registrare poi molto. I suoi occhi scintillavano ed ella non sapeva bene che cosa fare, se mettersi a piangere, a ridere o a saltare; invece, mi prese una mano e la osservò con profondo interesse. Dopo qualche tempo si dimenticò di tutte le persone che si trovavano nella stanza, si rilassò e finì per addormentarsi con la testa sulle mie ginocchia. Aveva una bella testina, ben fatta e proporzionata; e tutta la sua persona era pulita fino all’immacolatezza. Il suo avvenire era confuso e triste come quello di tutti gli altri esseri presenti nella stanza. I suoi conflitti e le sue pene erano altrettanto inevitabili quanto il sole sul muro di fronte; perché l’essere affrancati dal dolore e dall’infelicità esige una suprema intelligenza, e la sua educazione e le influenze che la circondavano avrebbero provveduto a negarle questa intelligenza. L’amore è così raro in questo mondo, l’amore, quella fiamma senza fumo; il fumo è dominante, soffoca tutto, porta lacrime e angoscia. È raro vedere la fiamma attraverso il fumo; e quando il fumo diventa di importanza fondamentale, la fiamma muore. Senza la fiamma dell’amore, la vita non ha significato, diviene tediosa e pesante; ma la fiamma non può esistere nel fumo che tutto oscura. Le due cose non possono esistere insieme; il fumo deve cessare perché sia la fiamma limpida. La fiamma non è rivale del fumo; essa non ha rivali. Il fumo non ha la fiamma, non può contenere la fiamma; né il fumo indica la presenza della fiamma, perché la fiamma è libera dal fumo.
“Non possono amore e odio coesistere? La gelosia non è un indizio dell’amore? Ci teniamo le mani e un minuto dopo rimbrottiamo; diciamo cose dure,  cattive e in breve ci abbracciamo. Bisticciamo,  poi ci baciamo e abbiamo fatto la pace. Tutto questo non è forse amore? La stessa espressione della gelosia è una manifestazione dell’amore; essi paiono andare insieme, come la luce e le tenebre. La facile ira e la pronta carezza, non rappresentano esse forse la pienezza dell’amore? Il fiume è insieme turbolento e calmo; scorre tra l’ombra e la luce del sole, e proprio in ciò sta la bellezza del fiume.”
Che cos’è quello che chiamiamo amore? È l’intero campo della gelosia, della lussuria, delle parole dure, delle carezze, del tenersi le mani, dei litigi e delle riconciliazioni. Questi sono i fatti in questo campo del cosiddetto amore. Ira e carezze sono fatti quotidiani in questo campo, non è vero? E noi ci studiamo di stabilire un rapporto tra i vari fatti, o mettiamo un fatto a paragone di un altro. Usiamo un fatto per condannarne o giustificarne un altro nei limiti di questo stesso campo, o tentiamo di stabilire un rapporto tra un fatto entro il campo e un altro esterno ad esso. Non prendiamo ogni fatto separatamente, ma cerchiamo di trovare un’interdipendenza tra di loro. Perché facciamo così? Possiamo comprendere un fatto solo quando non usiamo un altro fatto nello stesso campo come mezzo di comprensione, la qual cosa semplicemente genera conflitto e confusione. Ma perché poniamo a paragone i vari fatto dello stesso campo? Perché ricorriamo al significato di un solo fatto per contrapporne o spiegarne un altro?
“Comincio ad afferrare quello che volete dire. Ma perché facciamo tutto ciò?”
Comprendiamo noi un fatto attraverso lo schermo dell’idea, attraverso lo schermo della memoria? Comprendo io forse la gelosia perché ho tenuto la vostra mano tra le mie? Il tenere la mano è un fatto, come la gelosia è un fatto; ma comprendo forse il processo della gelosia per aver tenuto la vostra mano? La memoria è un aiuto alla comprensione? La memoria confronta, modifica, condanna, giustifica o identifica; ma non può dare la comprensione. Noi affrontiamo i fatti nel campo del cosiddetto amore con l’idea, la conclusione. Non prendiamo il fatto della gelosia così com’è e lo osserviamo in silenzio, ma vogliamo contorcere il fatto secondo il modello, la conclusione; e lo affrontiamo in questo modo perché in realtà non desideriamo comprendere il fatto della gelosia. Le sensazioni della gelosia sono stimolanti come una carezza; ma vogliamo lo stimolo senza il dolore e il disagio che invariabilmente l’accompagnano. Così che c’è conflitto, confusione e antagonismo entro quel campo che noi chiamiamo amore. Ma è poi amore? L’amore è forse un’idea, una sensazione, uno stimolo? L’amore è gelosia?
“ La realtà non si contiene forse nell’illusione? La tenebra non circonda o nasconde la luce? Dio non è forse tenuto in servitù?”
Queste sono semplici idee,  opinioni, e così non hanno validità. Idee siffatte non generano che ostilità, non raggiungono o contengono la realtà. Dove la luce è non c’è tenebra. Il buio non può nascondere la luce; se lo fa, non c’è luce. Dove è la gelosia, non c’è amore. L’idea non può avvolgere l’amore. Per accomunarsi, ci deve essere un rapporto. L’amore non è connesso all’idea, e così l’idea non può accomunarsi all’amore. L’amore è una fiamma senza fumo.

Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

Ritrova l'innocenza del presente, la semplicità e la chiarezza delle cose. 
Impara a vivere l'eternità.
Dugpa Rimpoce, 500 precetti per una vita felice, ed. Mondadori

La felicità si concede a chi ha vinto la paura di vivere e considera la propria vita come una scintilla sacra, nel lento susseguirsi delle stagioni.
Dugpa Rimpoce, 500 precetti per una vita felice, ed. Mondadori

La felicità è l'anima alla luce del sole. 
In ogni cosa, cerca il pieno sole.
Dugpa Rimpoce, 500 Precetti per una vita felice, ed. Mondadori

Curtil del Veterinari e Faber





Geometria dell'anima


venerdì 22 giugno 2012

Spettacolo Faber, per sostenere l'Aral (S. Fruttuoso di Monza)

Nuovo concerto per sostenere l’Associazione Ricerca Alzheimer di Lissone (Aral). Lo spettacolo si terrà venerdì 22 giugno, a partire dalle ore 21, presso la Corte del Veterinario, in via Tazzoli 15 a S. Fruttuoso di Monza, all'interno delle iniziative di S. Fruttuso in festa, organizzate dall'Associazione Culturale S. Fruttuoso.
Di seguito presentazione dello spettacolo e locandina.

FABER - Non ho una faccia adatta alle mie canzoni

Pensieri, parole e musiche di Fabrizio De André
con
Gaetano Ievolella (voce narrante)
Guglielmo Nigro (voce, piano, djambé, fisarmonica)
Stefano Chiodini (sax soprano, flauto traverso)

Oltre il De André noto al mondo c'era un autore scomodo, schivo, solitario e anarchico. Uno che non amava esibirsi in pubblico perché diceva di non avere una faccia adatta alle sue canzoni. Frugando fra le sue carte e rileggendo appunti e interviste ne abbiamo ricostruito la poetica. Volendo restituire il mito a una dimensione umana, abbiamo indagato il suo rapporto con la religione, l’amore, l’amicizia e con la vita e la morte. Abbiamo ripreso le sue canzoni riducendole al cuore nudo di testo e melodia, lasciando emergere la potenza del canto e la chiarezza delle parole per quello che sono: il grido di un uomo che, per la vita, ha cercato il proprio riscatto nel dare con le sue canzoni a ogni uomo la dignità perduta. Nei tratti, abbiamo cercato di ricostruire il volto meno noto di Faber, quello più intimo. Immuni alle accuse di presunzione, ché le fotografie rendono un unico punto di vista, speriamo solo che lui ci perdoni la nostra poca discrezione.


giovedì 21 giugno 2012

mercoledì 20 giugno 2012

Haiku 135

Tutto bene.
Il giorno torna.
Un’onda di cinguettii.

martedì 19 giugno 2012

Citazione Gabo #123

Adesso che mi sono fatto male ho capito a cosa servono i genitori. A curare i bambini che si fanno male.

venerdì 15 giugno 2012

Il tuo sorriso



mi perdo
nei tuoi occhi
che hanno il calore
del sole
d'estate.

venuto
da terre lontane
per scaldare
il mio cuore
e placare
il mio grido.

presente a te stesso
alla ricerca
di una nuova via
cristallo
che brilli e risuoni
al tocco delicato
delle mie dita.

amato
mai avuto.
sempre
con me.

mio figlio.

mercoledì 13 giugno 2012

Nature boy (2)



Miles Davis

Nature boy



Lizz Wright

martedì 12 giugno 2012

Mephistopheles



Wayne Shorter

lunedì 11 giugno 2012

... e non esserlo



Dover essere bello
e non esserlo
Dover essere all'altezza
e non esserlo
Dover essere preparato
e non esserlo
Dover essere simpatico
e non esserlo
Dover essere socievole
e non esserlo
Dover essere ironico
e non esserlo
Dover essere organizzato
e non esserlo
Dover essere speciale
e non esserlo
Dover essere migliore
e non esserlo
Dover essere forte
e non esserlo
Dover essere uguale
e non esserlo
Dover essere
e non esserlo.

domenica 10 giugno 2012

Dilate - Album perfetti



Folk, rock, funk, jazz... Ani Di Franco e il suo talento divorano i generi per rielaborarli in una sintesi travolgente. Dilate, 1996, è un album memorabile, che alterna momenti di grande intimità con altri di energica violenza punk. A unire il tutto, una scrittura solida e personalissima, e quella voce che non si capisce da quali esperienze e quali respiri arrivi.













e così via... imperdibile.


giovedì 7 giugno 2012

Concerto per pianoforte e orchestra in re minore op. 38



Aram Il'ič Chačaturjan

Artisti

Vedo e ascolto
fiducia e convinzione.
Identificati nell'estro
della vocazione.
Non lasciano spazio
al dubbio che divora
la luce divina
dell'ispirazione.

Essere artista e soffrire
per l'orgoglio di vincere
la pena del quotidiano sentire
che disperatamente marcisce
nel vuoto dell'ombra.

Sono pronti a perdere
qualunque riposo
per convincere il mondo
e dio
del loro tesoro moroso.

Poi cade un cappello
si rompe un pennello
s'inciampa in un verso
dal ritmo diverso
e il corpo contorto dal forte dolore
non cela più il volto
del senso taciuto
di tutto l'ardore:

non voler perdere
l'illusione del gioco
il controllo del fuoco
l'impulso feroce di vivere
nel ventre materno
immune ed eterno.

Seme senza radici e talento

in acqua
mi perdo
leggero
al fondo

argilla e sale
subacqueo
subitaneo
alveo di pace

carezza profonda
di corrente
che perfeziona
la superficie liscia

culla e madre
braccia di onde
dondolo
senza paura

suoni lontani
fedeli alla vita
protetti dal ricordo
del sole

acqua di giugno
che danza
e non sento
il disordine del tempo

pelle pietrosa
e guscio
confusi nel movimento
dell'acqua

senza peso
scavo un solco
umido di casa

riposo immobile
nel viavai
eterno

senza volto
vuoto di giorni
riflesso

seme
senza radici
e talento

essere
assente
e ritorno

polvere
di cuore
salino

lunedì 4 giugno 2012

Come un bambino di cinque anni

La compassione si esercita prima di tutto all'interno della propria famiglia.
Queste pagine di Thich Nhat Hanh dal libro Discorsi ai bambini (ed. Ubaldini) sono per me di grande ispirazione e le condivido con gioia.




Dietro agli occhi

Quale consolazione cerchiamo affannosamente ogni giorno...
per non sentire il dolore?

domenica 3 giugno 2012

Tutto per bene



Dopo sei o sette di quelle visite, un dopopranzo, il cavalier Martino Lori si assentò dall'ufficio, s'abbigliò come per le grandi occasioni e andò a Montecitorio a domandare dell'onorevole Verona.
Si guardava i guanti, si guardava le scarpine, si tirava fuori i polsini con le punte delle dita, molto irrequieto, aspettando l'usciere che doveva introdurlo.


Luigi Pirandello

26. Ripetizione e sensazione

Le nostre menti sono totalmente infarcite di tante cognizioni che è quasi impossibile fare esperienze dirette. […] Noi siamo il risultato dei pensieri e delle influenze degli altri; siamo condizionati dalla propaganda sia religiosa che politica. […] Le religioni organizzate sono fonti di propaganda efficientissime, ogni mezzo essendo usato per convincere e poi tenere. […]
La ripetizione di una verità è una menzogna. La verità non può essere ripetuta, non può essere diffusa o utilizzata. Quella che può essere usata o ripetuta non ha vita in sé, è meccanica, statica. Si può usare una cosa morta, ma non la verità. Potete prima uccidere e negare la verità, e poi usarla; ma non è più verità.

Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

L'alternativa alla proiezione

Ciò che proietti lo ripudi, e quindi non credi che sia tuo. Stai escludendo te stesso col fatto stesso che giudichi di essere differente da colui sul quale proietti. Siccome hai anche giudicato contro ciò che proietti,  continui ad attaccarlo perché continui a mantenerlo separato. Facendolo inconsciamente, cerchi di mantenere fuori dalla tua consapevolezza il fatto che hai attaccato te stesso, e così immagini di esserti messo al sicuro.
Tuttavia la proiezione ti farà sempre del male. Essa rinforza la tua credenza nella tua mente scissa e il suo unico scopo è di far sì che la separazione continui. È solamente un meccanismo dell’ego per farti sentire differente dai tuoi fratelli e separato da essi. L’ego giustifica ciò sulla base del fatto che ti fa sembrare “migliore” di loro, e oscura così ancor di più la tua eguaglianza con loro. La proiezione e l’attacco sono inevitabilmente collegati, perché la proiezione è sempre un mezzo per giustificare l’attacco. La  rabbia senza proiezione è impossibile. L’ego usa la proiezione solo per distruggere la tua percezione sia di te stesso che dei tuoi fratelli. Il processo inizia con l’escludere qualcosa che esiste in te ma che non vuoi, e porta direttamente all’escluderti dai tuoi fratelli.

Un corso in miracoli, (Cap. 6, II, 2-3), ed. Armenia

sabato 2 giugno 2012

Dentro Marylin



Afterhours

Tre volte dentro me



Lui è qua
Falsità come radiottività
che mentre c'è da osare
uccide lo spettacolo carnale
L'anima brucia più di quanto illumini
ma è un addestramento mentre attendo
che io mi accorga che so respirare
che sei il mio sovversivo mio sovversivo amore.
Non c'è torto o ragione
è il naturale processo di eliminazione

Forse se, forse se, porta ad esitare,
io vengo dall'errore, uno solo,
del tutto inadatto al volo.
E se vedo il buio
così chiaramente
io penso la bugia affascinante
e non mi accorgo che so respirare
che sei il mio sovversivo
mio sovversivo amore.
Non c'è torto o ragione
è il naturale processo di eliminazione.

Lui è qua, lui è qua, come radiottività
che mentre c'è da osare
uccide lo spettacolo carnale.
Cinque pianeti, tutti nel tuo segno
il fallimento è un grembo e io ti attendo
mentre ti scordi che puoi respirare
che sono il sovversivo
tuo sovversivo amore.
Non c'è torto o ragione
è il naturale processo di eliminazione.


Mina e Manuel Agnelli

Stelle buone



Mio amore, ripiegate le labbra
e tornati al colore di prima
guardo fuori ed è l'alba
come fuggono le ore da qui
e ci dobbiamo salutare
c'è un'altra giornata d'amore da preparare

Ho visto solo stelle buone sulla tua pelle

se tornerai domani saprò darti quelle perse
e lascerò che tutto sia sospeso
fino a quando non ci rivedremo

Mio amore

Il tuo cuore è un mare calmo
e non basta una sola notte
per attraversarlo
sono pronta per riaverti ancorato al mio respiro
mentre il sole svanisce
e l'ombra disegna il tuo profilo

Ho visto solo stelle buone sulla tua pelle

se tornerai domani saprò darti quelle perse
lascerò che tutto sia sospeso
fino a quando non ci rivedremo

Ho visto solo stelle buone

Ho visto solo stelle buone
Ho visto solo stelle buone


Cristina Donà

Tutto fa un po' male






Sai che la fortuna
è una religione
tu ci credi oppure no?
lo capiremo prima o poi
che non c'è modo di rinascere
senza peccare
ma tu hai voglia di rinascere
o è solo che non sai come finire?

beh, forse fa un po' male

forse fa un po' male
ma tutto fa un po' male
tutto fa
tutto fa un po' male . . .

quello che sognavi ti fa ridere

da quando sai che non lo puoi più avere
ma l'odio è un carburante nobile
e hai scoperto che non è così male
tradirsi con rispetto
perchè vivere è reale
ma vivere così
non somiglia a morire?

e forse fa un po' male

forse fa un po' male
ma tutto fa un po' male
tutto fa
tutto fa un po' male . . .


Afterhours

Universo



Parlami dell'universo
di un codice stellare che morire non può
di anime in continuo mutamento
e abbracci nucleari estesi nell'immensità
dove tu mi stai aspettando adesso...


...dentro una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
sino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perchè niente è cambiato
anche se tutto è diverso.

Cantami dell'universo
di un codice stellare che mentire non può
cadono nel vuoto in un momento
miliardi di segnali
che accendono l'immensità
dove tu lo sai che poi mi perdo...

...dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
fino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
perchè niente è cambiato

anche se tutto è diverso...

perchè niente è cambiato
anche se tutto sembra diverso...

miliardi di segnali che accendono l'immensità...

...dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo
fino a ritornare sulle labbra
l'incanto è lo stesso
e tu sei...
...dentro a una vertigine che danza

e ci porta al di là del tempo
...dentro a una vertigine che danza
e ci porta al di là del tempo...

Cristina Donà

Settembre



Il sole a settembre ti lascia vestire ancora leggera,
il fiume riposa negli argini aperti di questa distesa.
Tu mi dicevi che la verità e la bellezza non fanno rumore.
Basta solo lasciarle salire, basta solo farlo entrare.
E' tempo di imparare a guardare.
E' tempo di ripulire il pensiero.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.

L'amore a settembre mi ha fatto sentire ancora leggera.
Il giorno sprofonda nei solchi bruciati di questa distesa.
Tu lo sapevi che nessuna gioia nasce senza un dolore.
Basta solo farlo guarire, basta lasciarlo entrare.
E' tempo di imparare a guardare.
E' tempo di ripulire il pensiero.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.
E' tempo di imparare a cadere.
E' tempo di rinunciare al veleno.
E' tempo di dominare il fuoco.
E' tempo di ascoltare davvero.

L'amore a settembre ci ha fatto sentire ancora leggeri.

Cristina Donà

Ospite virile


Tipografia




Ci pensa la Pimpa



Forte, sempre, tra le tue braccia



Gabo - lavori in corso




Cècio - lavori in corso




A passeggio


Citazione Gabo #122

Il mio pisellino è molliccio come una fragola.

Insieme

Di fronte a te diverso.
Nel tuo corpo, che conosco tra le pieghe di gioia
e dolore
Fino a uno sbuffo di fiato grosso e caldo
tra le orecchie
Le mani non abbastanza grandi
per i tuoi seni
E sapere che nella luce di questo sole
soli non saremo mai.
Mi hai passato il tuo volto
in una corsa di piena forza
Che di terreno perde ad ogni curva
la sua origine.
Qui di fronte alle nostre bocche rosse
e al nostro petto sudato e sporco
La certezza di appartenere insieme
all'assoluto.
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