martedì 2 marzo 2010

da Il detto della neve, Dominique Sorrente

[...]

Ancora, qualche altro minuto, la notte amica
mischierà la neve al nostro fiato.

Per dire che, esattamente, di ciò che non so ?

Perché sempre, mi porta nella sua bottega per mostrarmi
i suoi arnesi dimenticati : la pelle-tamburo che risuona del mondo,
le parole d’ordine nelle loro migrazioni di luce, i frantumi di specchio
che si spazientiscono di fronte al firmamento, briciole di pane
per affamare l’idea della morte, il corpo di un lume che brucia,
brucia ancora.

[...]



trad. Valérie Brantome e Giacomo Cerrai
da imperfetta ellisse

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