sabato 30 gennaio 2010

Citazione Gabo #50

Tutti fanno i capricci.
Tutti gli italiani del mondo fanno i capricci.

giovedì 28 gennaio 2010

Citazione Gabo #49

Vorrei la luce del mondo!

mercoledì 27 gennaio 2010

A Gabo piacciono le gru



[uno]
a gabo piacciono le gru.
nel seme è contenuto l’albero.
quali città ci crescono intorno?


[due]
di malattia si vive


[tre]
come convinco mio suocero che la libertà
è un atto di coraggio che parte dalle azioni di oggi?

per ascoltarsi andare alla pagina 777 di televideo.


[quattro]
mia madre ha paura.
io sono il suo bimbo, e la sostengo.


[cinque]
gabo, con semplicità e senza interruzioni, dice:
quando hai finito di litigare con la mamma finiamo il gioco delle carte?
gabo ci sostiene


[sei]
vivere nel terrore di morire.


[sette]
per distrazione.
oggi, respiro per distrazione.


[otto]
cos’è questa abitudine?
come la polvere sotto le unghie.
lavi lavi ma si accumula.
non basta tenere le unghie corte.


[nove]
scrivere è una funzione umana.
scrivere con rabbia è umanissimo.
scrivere con gioia è un’arte difficile
e più che umana.


[dieci]
parla di suo padre mentre affrontano la malattia
della madre:
lui non è così. fa impressione vederlo così fragile.

la malattia rende fragile chi sta accanto e rende forte chi l’affronta?


[undici]
se costa trecento anni
pago in contanti


[dodici]
appeso all’email nel tempo che passa


[tredici]
l’autocensura è peggio della querela?


[quattordici]
l’immobilità fisica, legati a una scrivania, a un pc,
che attese e bisogni genera nel corpo
e nella coscienza?

martedì 26 gennaio 2010

Citazione Gabo #48

Giocando al mercato.
- Quanto costa questo?
- Trecento anni.

domenica 24 gennaio 2010

Telegramma

montato mobile ikea
stop
dolore schiena
stop
occhi stanchi
stop
suo viso dolce sorride
stop
pasta pizza accanto stufa
stop
domenica pomeriggio felice
stop

Citazione Gabo #47

Dopo la nevicata.
- Guarda che bello, Gabo. Tutto bianco!
- No, non è bello. Io preferisco l'arcobaleno.

venerdì 22 gennaio 2010

Brina



Quell'eccitazione,
quella di Gabo
quando invita la sua amica Ginny a casa nostra,

quell'energia ingestibile,
quella gioia data dall'euforia...
quanto mi somiglia.

Gli alberi oggi sono bianchi.
La brina li ha resi eleganti e immobili.
Ma la mia fotocamera è dal barbiere.

Citazione Gabo #46

Mi fa male il cuoricino.
Forse c'è dentro un ragnetto.

mercoledì 20 gennaio 2010

Citazione Gabo #45

La Elsa è famosa di cioccolato!


Elsa è la gatta
Famosa deriva da fame

lunedì 18 gennaio 2010

[nove]

C’è una chiara responsabilità nelle nostre azioni. Che sono quelle del vento, del mare, della terra. Nella più totale foschia che il dolore genera, dobbiamo ricordare che siamo una cosa sola con il terremoto e con l’alba che nasce dolce ogni mattina. Di questo partecipiamo, colpevoli e incolpevoli.

[otto]

Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me. Non avrai altro rapporto di lavoro al di fuori di me.

[sette]

Anche
oggi
un
atto
rivoluzionario:

non vado in mensa, esco al freddo in pausa pranzo, per non assordarmi di cibo, parole e gesti.

A Milano è tutto semplice.
Ma l’autonomia
richiede coraggio.

[sei]

Quando lavoro,
parlo.
Quando non parlo,
lavoro meglio.

Citazione Gabo #44

Parafrasando la nota canzone:
è Natale e a Natale Gabriele può giocare di più!

sabato 16 gennaio 2010

Citazione Gabo #43

Un bimbo piange.
- Il pepone si è disperato perché non trova mammaepapà.

venerdì 15 gennaio 2010

Spettacolo De Andre' a Torino


musica di specie.

giovedì 14 gennaio 2010

[cinque]

[quattro]



Ipnotizzato da una canzone folk.
Ascolto la voce di Alison Krauss perché mi è sconosciuta. Cerco di decifrarla.
Poi, con colpevole ritardo, ritorno alla voce di Robert Plant.
E mi arriva la forza di quella morbidezza, di quel timbro, di quella ricchezza espressiva.
Perdute la rabbia e la lacerazione della gioventù, c'è la pienezza della maturità.

[tre]

Al lavoro, che riprende sonnacchioso negli uffici dopo la pausa natalizia, un fatto giornalistico risveglia tutti. C’è fibrillazione.
Non si capisce se si tratta di eccitazione, paura, senso di colpa, determinazione, orgoglio… abituati a lavorare sulle emergenze? Abituati a parlare di emergenze? Abituati ad abitare le emergenze.

Tipicamente italiano.

[due]

Interrompo la lettura di Rose Madder di Stephen King per dedicarmi rigenerato alla Trilogia della città di K. di Agota Kristof.
Caro Stephen, lo spunto di Rose Madder è molto buono e ben scritto, ma sei prolisso, didascalico e futile. Non ho tutto questo tempo. Ti lascio lì, all’inizio dello showdown finale. Senza rimpianti. Prima o poi ti concluderò.
Cara Agota, grazie per la tua sintesi e la tua determinazione a raccontare la vita.




[uno]

Mi nutro di meditazione e di storie.
A volte il silenzio ha bisogno di spazio, e rimango con il solo respiro.
A volte le storie hanno un richiamo più forte ed entrano. Prendono forma.

Citazione Gabo #42

Giocando coi Gormiti...
- Pancione totale!
Scoppio a ridere.
- Non c'è niente da ridere, mi risponde Gabo serio.

La Danza Immobile

More about La danza immobile

E io? Ormai neppure io possedevo passato né futuro. Io ero solo presente, un presente in uniforme da compattimento, di clandestinità e di morte. Io ero stato addestrato per lottare. Io dovevo morire o uccidere.

Manuel Scorza

martedì 12 gennaio 2010



Memorizzo tre idee:


sgridare per amore e sgridare per irritazione;
le ferite di un piccolo bimbo dopo le urla;
io a quattro anni, la mia paura.





Per strada, incrocio una ragazza col burqa.

Il suo viso è paonazzo.
Non stringerà troppo?


Citazione Gabo #41

Gabo fa un rutto di pancia, bello sentito.
Gli dico: salute!
Risponde: niente di che!

Il Castello (di nuovo)

More about Il castello

"E anche per lei dev'essere umiliante; non ne soffre?" "Si, ne soffro" disse K. adagio, e sorrise tra sé, perché proprio in quel momento non ne soffriva affatto.
Franz Kafka

domenica 10 gennaio 2010

Il Castello

More about Il castello

Se in quel gesto v'era un lieve disprezzo, non fu notato, oppure era addirittura atteso.

Franz Kafka

sabato 9 gennaio 2010

Vorrei essere...

... quello che guardano.


venerdì 8 gennaio 2010

Gabo, porta via il mandala delle feste!

Le feste sono una catarsi.
Le persone devono fermarsi e guardarsi in faccia.
Anche annusarsi, a volte. Come animali affettuosi.
Capire dove sono.
E preoccuparsi perché il ciclo produttivo a breve riprende.

Tutto molto tenero. E sciocco.
Sorrido perché penso che ne faccio parte anche io.

[colonna sonora: Elephant, Damien Rice]


e un grazie ad Arianna per lo spunto...

Stabilità


Le notizie economiche dicono che il peggio è passato
e il peggio deve ancora arrivare.
Sembra che il tempo volgerà al meglio
e si metterà a nevicare presto.
Il cuore dice che abbraccerò gli amici senza paura
e che non capirò i loro segnali.
Il motore della mia auto è a regime
e perde colpi quando accelero.
L'accordatore dice che il pianoforte è a punto
e ha polvere e ruggine sulle corde.
Elsa miagola per entrare in casa
e chiede di uscire.
Ogni cosa è al suo posto
e in perfetto disordine.

giovedì 7 gennaio 2010

La domanda


Recupero da un ottimo blog sulla poesia (Imperfetta Ellisse) questa composizione di John Barnie.
(traduzione di Chiara De Luca)

THE QUESTION

Will nature never be ascendant again?

In between strata where you couldn’t draw a breath
deep time is ticking, in pools that are poisoned and
forgotten,
in deserts where nomads drive trucks shimmering like a
woman’s dress across salt pans,
the long seconds, the hazy hours, the mysterious years,
neither fast nor slow;
a human shakes his Mickey-Mouse watch,
Goofy wags his tail and Minnie scolds,
everything is normal and speeded up,
traffic across the city bridge a bracelet of energy,
skyscrapers hyperventilating in sunlight and rain;
the human runs then stops, runs again;
Mickey is thrown into a skip, his dippy head ‘ticks?
‘tocks’
with innocent, mischievous eyes;
where was I; nature’s return; some mutation is
already breeding in the oceans’ green reactors, some
generalist about to make good out of a bad situation;
speed the repellant we put on
to fend off extinction in the waste places
where the tap is dry above the empty bucket.



LA DOMANDA

La natura sarà mai di nuovo nascente?

Tra gli strati in cui non puoi tirare un solo respiro
tempo profondo sta battendo, in pozze avvelenate e
dimenticate,
in deserti dove i nomadi guidano carri scintillanti come
un abito da donna nelle saline,
lunghi secondi, ore caliginose, anni misteriosi,
né veloci né lenti;
un umano scuote il suo orologio di Topolino,
Pippo scodinzola e Minnie brontola,
tutto è nella norma e accelerato,
il traffico sul ponte cittadino un bracciale d’energia,
grattacieli iperventilanti sotto pioggia e sole;
l’umano corre poi si ferma, ancora corre;
Topolino è gettato in un bidone, la sua testa pazza fa
tic tac
ha occhi birichini, e puri;
dov’ero; il ritorno della natura; già una qualche
mutazione si sta
scatenando nei grandi reattori oceanici verdi, qualche
generalista si sforza di trarre il buono dal male;
velocità il repellente che indossiamo
per far fronte all’estinzione in luoghi desolati
dove il rubinetto è secco sopra il secchio vuoto.

Danzare tra gli alberi


Sono incerto se danzare tra gli alberi
o fermarmi a raccogliere radici.
Non ho fame di farfalle
ma sete di passiflora e tiglio.
Quando piango chiudo gli occhi
come infezione di senso.
Senza saperne il nome
cerco una linea nel palmo di una mano.
Perdersi può andare
in palmo di mano
ma fermo a un semaforo
torno a pensare agli alberi.

venerdì 1 gennaio 2010

Citazione Gabo #40

Uffa, quando arriva il fratellino?! Voglio un fratellino da stringere!

Foto di Gabo #18


[buon anno nuovo]
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