giovedì 30 dicembre 2010

Cucina vegana a Natale



Per il pranzo di Natale ho cucinato vegano.
Ecco il menù:

Risotto alla zucca (con curcuma e cipolla)
Radicchio alla piastra (condito con olio extra-vergine, sale integrale aromatizzato, aceto balsamico)
Broccoli stufati alla maniera dell'India del sud (con cumino, semi di senape nera, curcuma, assafetida, coriandolo e succo di limone)
Lenticchie dorate (con mele, cipolle e curry)
Insalata mista (con radicchio, arancia, noci, carota, finocchio)
Tempeh fritto in salsa di soia.

Il tutto accompagnato da due pani fatti in casa. Uno con farina integrale, semi di sesamo e salsa Tahin. L'altro con farina di kamut e semi di papavero.

Ricettari di riferimento:

Cucchiaio verde
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Vegan
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La cucina ayurvedica
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La cucina etica
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Citazione Gabo #112

Oggi io e Gabo litighiamo. Proprio così. Un bel litigio.
Verso sera ci guardiamo, un po' imbronciati. Ci osserviamo negli occhi e poi, insieme, sorridiamo.
Lo prendo tra le mie braccia, come riconciliazione. Si abbandona un attimo, poi dice
Che puzza.
?
Puzzi.

L'odore della rabbia, penso. E vado a fare una doccia.

Augurio


pace e abbondanza per tutti, coi ritmi della natura.

martedì 21 dicembre 2010

21. L’individuo e la società

Noi siamo entità sociali così come siamo individui; siamo cittadini e uomini nello stesso tempo, divenienti distinti nel dolore e nel piacere. Se deve esserci pace, dobbiamo comprendere il giusto rapporto tra l’uomo e il cittadino. Naturalmente, lo Stato ci preferirebbe del tutto cittadini; ma questa è la stupidità dei governi. Noi stessi ameremmo cedere l’uomo al cittadino, perché essere cittadino è più facile che essere uomo. Essere un buon cittadino significa funzionare efficientemente nel quadro di una data società. Al cittadino si richiedono efficienza e conformismo, poi che lo rendono duro e spietato; e allora egli è capace di sacrificare l’uomo al cittadino. Un buon cittadino non è necessariamente un uomo buono; ma un uomo buono è tenuto ad essere un buon cittadino, quali che siano la sua società e il suo paese. Poiché egli è innanzitutto un uomo buono, le sue azioni non saranno antisociali, egli non si porrà contro un altro uomo. Vivrà in cooperazione con altri uomini buoni; non cercherà autorità, perché non ha autorità; sarà capace di efficienza senza la spietatezza che l’accompagna. Il cittadino tenta di sacrificare l’uomo; ma l’uomo che sta cercando l’intelligenza più alta naturalmente eviterà le stupidità del cittadino. Così lo Stato sarà contro l’uomo buono, l’uomo d’intelligenza; ma quest’uomo è libero d’ogni governo e paese.
[…]
Lo Stato, la presente società non si occupano dell’uomo interiore, ma solo dell’uomo esteriore, del cittadino. Essi possono negare l’uomo interiore, ma questo sopraffà sempre quello esteriore, distruggendo i piani abilmente studiati per il cittadino. Lo Stato sacrifica il presente per il futuro, sempre salvaguardando se stesso per il futuro; considera il futuro d’importanza suprema, non il presente. Ma per l’uomo intelligente il presente è della massima importanza, l’oggi e non il domani. Ciò che è può essere compreso soltanto con lo svanire del domani. La comprensione di ciò che è determina la trasformazione nell’immediato presente.
Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

lunedì 20 dicembre 2010

Citazione Gabo #111

Gabo corre e salta per il soggiorno, si butta per terra, fa mosse di lotta, accompagna il tutto con strani rumori con la bocca.
Gli chiedo: chi sei, Spider-Man?
Mi risponde: ti sembra che lancio le ragnatele?
No.
Sono Bestiale, Grrrr!
Aiuto!

(alieni di Ben10)

20. Sensibilità

La realtà non è l’opposto dell’illusione, del falso, e se cercate di affrontarla come opposto, essa non verrà mai in essere. La realtà può essere soltanto quando cessano gli opposti. Condannare o identificare genera il conflitto degli opposti e il conflitto non può dar vita che a ulteriori conflitti. Un fatto affrontato senza emozione, senza negare o giustificare, non porta conflitto. Un fatto in sé non ha un opposto; ha un opposto solo quando c’è un atteggiamento gradevole o difensivo. È questo atteggiamento che erige le muraglie dell’insensibilità e distrugge l’azione.
[…]
L’attività si basa su un'idea, ma non l’azione. Le idee hanno opposti e il movimento in seno agli opposti è mera attività, per prolungata o modificata che sia. L’attività non può mai essere liberatrice.
L’attività ha un passato e un futuro, ma non l’azione. L’azione è sempre nel presente ed è pertanto immediata.
Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

venerdì 10 dicembre 2010



Facendo ordine...
Una delle scene cardine di Pulp Fiction di Tarantino è quella in cui Samuel L. Jackson sopravvive a una sparatoria, immacolato. Ha un'illuminazione.
Dovrebbe essere morto. Un fantasma che vive, in fede alle circostanze.

La battaglia che combattiamo tutti i giorni, in queste città evolute, è quella delle strade, nelle trincee del traffico. A volte, una voce, un'intenzione si fa sentire alta, quella del suicidio personale, dovuto alle circostanze. Alle condizioni. Per esempio, stanchezza, noia, isolamento. Per quelle stesse circostanze, ti addormenti al volante e muori. Fine dei giochi. Oppure, come Jackson, sopravvivi illeso. L'auto da buttare. Sopravvissuto. Fantasma suicida sopravvissuto.

E devi affrontare le conseguenze, dovute alle circostanze. Come interrogarti su quello che fai tutti i giorni. Sulla correttezza delle tue azioni. E del perché tali azioni, incluse tutte le dipendenze annesse (economiche, sociali, valoriali...), abbiano fatto nascere la possibilità del suicidio.

Ora credo di essere lì. Con in più il mal di gola e due serate di concerti alle porte.
E un sole gioioso come mio figlio Gabo.

martedì 7 dicembre 2010

Faber al Teatro Frigia a Milano

FABER - Non ho una faccia adatta alle mie canzoni
Pensieri, parole e musiche di Fabrizio De André

con
Gaetano Ievolella (voce narrante)
Guglielmo Nigro (voce, piano, djambé)
Stefano Chiodini (sax, flauto traverso)

Venerdì 10 dicembre 2010, ore 21
Sabato 11 dicembre 2010, ore 21

Teatro Studio Frigia 5
MM Precotto, bus 44, 7, 85
tel/fax 02 719096 - 348 2903851
info@quintedicarta.it

Oltre il De André noto al mondo c'era un autore scomodo, schivo, solitario e anarchico. Uno che non amava esibirsi in pubblico perché diceva di non avere una faccia adatta alle sue canzoni. Frugando fra le sue carte e rileggendo appunti e interviste ne abbiamo ricostruito la poetica. Volendo restituire il mito a una dimensione umana, abbiamo indagato il suo rapporto con la religione, l’amore, l’amicizia e con la vita e la morte. Abbiamo ripreso le sue canzoni riducendole al cuore nudo di testo e melodia, lasciando emergere la potenza del canto e la chiarezza delle parole per quello che sono: il grido di un uomo che, per la vita, ha cercato il proprio riscatto nel dare con le sue canzoni a ogni uomo la dignità perduta. Nei tratti, abbiamo cercato di ricostruire il volto meno noto di Faber, quello più intimo. Immuni alle accuse di presunzione, ché le fotografie rendono un unico punto di vista, speriamo solo che lui ci perdoni la nostra poca discrezione.

Intero: 10€ (+quota associativa Quinte di Carta: 3€)

Nota: il teatro ha 60 posti, conviene prenotare!

venerdì 3 dicembre 2010

Buddhismo dove non lo attendi



da lasciare senza parole

sabato 27 novembre 2010

Citazione Gabo #110

- Quanta nanna che hai fatto stamattina, Gabo.
- Si, aspettavo che il mio panciolino si affamava.

venerdì 26 novembre 2010

Citazione Gabo #109

Guardando un asciugacapelli...
perché l'elettricità fa aria?

Immagini contestate

Minzolini si confonde: immagini di contestazioni aquilane al posto di quelle studentesche.
Ieri sera, al principale (?!) TG italiano.
Un bel cortocircuito ideologico. Che dice cosa ne pensa.
E dice dove sta il buono di questa piccola società.

giovedì 25 novembre 2010

una donna con un brutto cappello leopardato
e labbra rosse
un uomo pallido coi capelli argento accartocciato
su un sudoku
una bimba con gli occhi azzurro cielo dentro
un berretto rosa
un fumetto tra le mie mani e l'odore di inchiostro
che sa di presente
un'assenza nel sorriso di una ragazza a un amico
che le parla di coleotteri

domenica 7 novembre 2010

Citazione Gabo #108

Io sono una marionetta, non mi potete sgridare!

domenica 31 ottobre 2010

Citazione Gabo #107

Francesco, quando sei più grande devi mangiare tutta la pappa. Così diventi ancora più grande.
Poi diventi un nonnino. Per qualche giorno, e poi gh-!
Diventi un fiore, la terra, il sole...

venerdì 29 ottobre 2010

Citazione Gabo #106

Uffa, io sono allergico all'acqua.
Al vino no, però.

domenica 24 ottobre 2010

[disclaimer]

non conosco il francese
la vita è fatta di inutili  
preoccupazioni

sabato 23 ottobre 2010

Grinderman



Vortex

When my love
Comes down
Down to see you
When my love
Comes down
Down to see you
I just want
To be with you
When my love
Comes down
Down to see you

Come on
Come in
Step into the vortex
Where you belong
Come on
Step into the vortex
Where you belong

I just want
To hold your hand
I just want
To hold your hand
I got
I got
No other plans
I just want
To hold your hand

Come on
Come in
Step into the vortex
Where you belong
Come on
Step into the vortex
Where you belong


Chain of flowers

I know you're hanging around outside my door
I know you've been here six times today or maybe more
I know you're hesitating
But I'm here waiting
Don't you know it'll be alright?
Don't you know it'll be alright?
Maybe you could become a friend of mine
Everytime you come around here you leave a dandelion
And I've been sitting here for hours making a chain flowers
Don't you know it'll be alright?
The chains of flowers are fragile things
They break in time
But the chains of love,
Ah, the chains of love
Are the chains that bind
The chains of flowers are fragile things
They break in time
But the chains of love,
Ah, the chains of love
People keep telling me I'm lonely
But I'd be happy if you'd only
Throw that door open wide
And step inside
And everything would be alright
Alright        

martedì 19 ottobre 2010

un tempo in Italia, la politica esprimeva il  
compromesso
tra interessi personalistici, deliri di onnipotenza,
collusione con la criminalità organizzata e
diritti dei cittadini

oggi, l'equazione politica ha escluso i diritti dei cittadini,
sostituiti con i doveri dei consumatori

domenica 3 ottobre 2010

Citazione Gabo #105

- Gabo, adesso lascia andare i pensieri e spegni la testa. Così arriva il sonno.
- Non posso, tutti i miei microbini stanno ancora mangiando.
- ...
- I miei capelli sono la loro casa.

sabato 2 ottobre 2010

Citazione Gabo #104

Papà, perchè tutti quelli della televisione dicono di Berlusconi?

domenica 26 settembre 2010

Guardare altrove


 


Stelliere




Abito nel cielo dall'altra parte della luna
Dove volano i sogni in cerca di fortuna
Accendere le stelle è questo il mio mestiere
Io di notte faccio... lo stelliere
Uacciu-uari-uari-ua ci-bum ci-bum
Uacciu-uari-uari-ua ci-bum ci-bum

Come immaginerete le stelle sono tante
E faccio una grande fatica per accenderle tutte quante
Su e giù per l'universo ininterrottamente
Perché le stelle son sogni e non posso lasciarle spente
Oh no...oh no...
E allora accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle, accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua
Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua

Proprio come una stella ogni sogno sembra lontano
Ma è molto più vicino di quanto immaginiamo
E non devi fare altro che crederci veramente
Io penserò alle stelle...non le lascerò mai spente!
Oh no...oh no...
E allora accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.

Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua
Uacciu-uari-uari-ua uacciu-uari-uari-ua

Adesso se mi chiedono da grande che vuoi fare
So cosa rispondere, so cosa sognare
Accendere le stelle, sarà questo il mio mestiere
Voglio fare anch'io....lo stelliere
E allora
Accendi le stelle tu sai come si fa
Per ogni stella che brilla un sogno nascerà
Accendi le stelle accendine più che puoi
Sulle stelle ci sono tutti i sogni che facciamo noi.
Accendi le stelle,
Accendine più che puoi
Accendi le stelle!

Cheers Darlin'




Cheers darlin'
Here's to you and your lover boy
Cheers darlin'
I got years to wait around for you
Cheers darlin'
I've got your wedding bells in my ear
Cheers darlin'
You give me three cigarettes to smoke my tears away

And I die when you mention his name
And I lied, I should have kissed you
When we were running in the rain

What am I darlin'?
A whisper in your ear?
A piece of your cake?
What am I, darlin?
The boy you can fear?
Or your biggest mistake?

Cheers darlin'
Here's to you and your lover man
Cheers darlin'
I just hang around and eat from a can
Cheers darlin'
I got a ribbon of green on my guitar
Cheers darlin'
I got a beauty queen
To sit not very far from me

I die when he comes around
To take you home
I'm too shy
I should have kissed you when we were alone

What am I darlin'?
A whisper in your ear?
A piece of your cake?
What am I, darlin?
The boy you can fear?
Or your biggest mistake?

Oh what am I? What am I darlin'?
I got years to wait...


Damien Rice

domenica 19 settembre 2010

Citazione Gabo #103

I fumetti?
I fumetti non esistono!

sabato 18 settembre 2010

Citazione Gabo #102

- Questo signore sta meditando.
- E a cosa serve meditare, Gabo?
- Calmare i bambini.

Citazione Gabo #101

Mi sono toccato tanto il pisellino e si è staccato un pezzo.
Non posso più fare la pipì.

Citazione Gabo #100

Alza il braccio sinistro teso, mano aperta e dice:
tutti gli Italiani fanno così!

domenica 12 settembre 2010

A wolf at the door


Drag him out your window
Dragging out the dead
Singing I miss you
Snakes and ladders flip the lid
Out pops the cracker
Smacks you in the head
Knifes you in the neck
Kicks you in the teeth
Steel toe caps
Takes all your credit cards
Get up get the guns
Get the axe
Get the flan in the face
The flan in the face
The flan in the face
Dance you fucker dance you fucker
Don't you dare
Don't you dare
Don't you flan in the face
Take it with the love its given
Take it with a pinch of salt
Take it to the taxman
Let me back
Let me back
I promise to be good
Don't look in the mirror at the face you don't recognize
Help me, call the doctor, put me inside
Put me inside
Put me inside
Put me inside
Put me inside

I keep the wolf from the door
But he calls me up
Calls me on the phone
Tells me all the ways that he's gonna mess me up
Steal all my children if I don't pay the ransom
And I'll never see them again if I squeal to the cops. . . .

Walking like giant cranes
And with my X-ray eyes I strip you naked
in a tight little world
are you on the list?
Stepford wives who are we to complain?
Investments and dealers
Investments and dealers
Cold wives and mistresses
Cold wives and Sunday papers
City boys in First Class don't know they're born little
Someone else is gonna come and clean it up
Born and raised for the job
Someone always does
I wish you'd get up get over
get up, get over and turn the tape off

I keep the wolf from the door
But he calls me up
Calls me on the phone
Tells me all the ways that he's gonna mess me up
Steal all my children if I don't pay the ransom
And I'll never see them again if I squeal to the cops

So I just go ooh ooh ooh ooh

Radiohead

L'aeroplano


Che cosa resta di noi che scopiamo nel parcheggio
Cosa resta di noi: un rottame di Volksvagen
Il ricordo, si sa, trasfigura la realtà
La verità se ne sta sulle stelle più lontane
Ci rimane una città, un lavoro sempre uguale
Una canzone che fa sottofondo all’Indecifrabile.
Cosa rimane di noi, ragazzini e ragazzine
La domenica dentro le chiese
ad ascoltare la parola di Dio.
Il futuro era una nave tutta d’oro
che noi pregavamo ci portasse via lontano
Cosa rimane di noi
Ora che ci siamo amati ed odiati e traditi
E non c’è più limite

Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l’aeroplano, Va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano

Che cosa resta degli anni passati ad adorarti
Cosa resta di me
delle bocche che ho baciato in discoteca
Che cosa ne è della nostra relazione
Stupidi noi che piangiamo disperati
Che cosa resta dei sogni che avevamo nella testa
La nostra esperienza a che cosa servirà

Sfreccia in cielo un aeroplano
Io ti amo e non ti penso mai
Penso a quello che ci resta
Vola l’aeroplano, Va lontano
Vola su Baghdad
Noi voliamo invano

Baustelle

Frutti di fine estate



Nell'inizio la fine.
Esco con Gabo e Francesco nei sentieri del mio paese. L'aria profuma di estate, non è caldo, e la luce dà  vita a tutto. Sembra un giorno di inizio estate.
Nella fine l'inizio.
Io e Gabo facciamo un gioco, ringraziamo tutte le cose belle che incontriamo, il cielo azzurro, il sole, il vento, il bosco, la strada, i fiori, i colori... il nostro cuoricino.
Una mattina speciale, che ci regala i suoi frutti. Troviamo le ultime due more di un rovo. Raccogliamo e mangiamo i fichi di una pianta generosa, sporcandoci di zucchero e latte le dita e le labbra. Troviamo le prime noci, che apriamo, sbucciamo e ... ringraziamo.
Fino a ieri eravamo al mare.  Il rientro è malinconico, per me e Gabo. Proietto su di lui?
Da venerdì mattina, all'ennesimo risveglio shock all'alba per Francesco, respiro pensando "inizio" e "fine", "inizio" e "fine".
Mi sento qui, nel centro della ruota. E ne sono felice. Perché tutto, tutto è a disposizione.
"Inizio" e "fine".

Dedicato a Raimon Panikkar.

mercoledì 1 settembre 2010

Citazione Gabo #99

Usi questa mano, sei amancino.
Ma sei lo stesso un italiano.

martedì 31 agosto 2010

Citazione Gabo #98

L'acqua spegne il sapone.

lunedì 30 agosto 2010

Citazione Gabo #97

Anello del potere verde! Magie verdi!
Succo di menta verde. Tutto diventa prato. I gatti sono verdi.


domenica 29 agosto 2010

Citazione Gabo #96

Andiamo sul prato?
Si.
Yeah, divertirsi!

E inizia a correre, braccia al cielo.

sabato 28 agosto 2010

Citazione Gabo #95

Ascoltando Jovanotti in auto...

Ma come parla?! Così "fff" "fff"!

venerdì 27 agosto 2010

Citazione Gabo #94

Quando divento grande, chissà!

giovedì 26 agosto 2010

Citazione Gabo #93

Sembro la Madonna.
Quella di Gesù Bambini.

mercoledì 25 agosto 2010

Citazione Gabo #92

Voglio tanto grana, è stata faticosa questa giornata.

martedì 24 agosto 2010

Citazione Gabo #91

H come Otello.

lunedì 23 agosto 2010

Citazione Gabo #90

Mi ricordo che quando eri piccolo, papà, lanciavi la palla così. E poi correvi a prenderla con le ginocchia.

domenica 22 agosto 2010

Citazione Gabo #89

Giochiamo.
Gli chiedo

Come hai fatto a vedere il gormita invisibile?
Ho gli occhi invisibili.

sabato 21 agosto 2010

Citazione Gabo #88

Quando la gente è impazzita sale qui su e si butta in mare.

venerdì 20 agosto 2010

Citazione Gabo #87

Questa acqua va dai rubinetti?
Anche quelli poveri che non hanno l'acqua?
Io mi voglio tuffare così vado anche io dai rubinetti!

giovedì 19 agosto 2010

Citazione Gabo #86

Non sai fare il colpo di fine maggio!

nota: questa affermazione è un po' esoterica, in effetti.

mercoledì 18 agosto 2010

Citazione Gabo #85

Mi guarda e dice...

Ehi, tu per caso hai fatto una puzzetta?!
Mi sposto perché mi dà fastidio questa puzza malvagia dell'est!


nota: per rispondere alla domanda di alcuni colleghi, no, essere vegetariani non vuol dire avere più problemi di aerofagia.

martedì 17 agosto 2010

Fu Cossiga

Un uomo è morto.
Inchino.
Il politico, il cattolico, il presidente, ...
solo volgare agiografia.

Segreti d'Italia nella tomba eterna.

lunedì 16 agosto 2010

Citazione Gabo #84

Io stordiscio il cuore con la trombetta.

domenica 15 agosto 2010

Citazione Gabo #83

Dobbiamo comprare le mutandine nuove perché le chiappe un pochino un pochino mi escono.

sabato 14 agosto 2010

dormi
non piangere
sul cuscino della notte
appoggia i tuoi silenzi
e cresci
senza i dolori della vita
è presto per la vita

dormi
non piangere
al cuscino della notte
rivela i tuoi sogni
e immagina
senza i dolori della vita
è presto per non comprendere
la vita

dormi
non piangere
sul cuscino della notte
asciuga le tue lacrime
e ascolta
i silenzi del giorno
che si allontana
e la vita si apre

la notte
ti abbraccia
e ti culla
come il canto dolce
che tua madre
ti respira addosso
riempi i tuoi piccoli polmoni
di tutto il suo odore
e per sempre
respirerai felice
alla vita

dormi
non piangere
sul cuscino della notte
appoggia i tuoi silenzi
e cresci
senza i dolori della vita
è presto per la vita



Citazione Gabo #82

Perché non sgridate mai Francesco?

martedì 27 luglio 2010

Citazione Gabo #81

Sempre questa storia di blablabla...

sabato 24 luglio 2010

senti questo vento?
come la mia testa oggi.
un lungo, ampio volo.

sarà il sonno.

giovedì 15 luglio 2010

Il più bel fiore

mercoledì 14 luglio 2010

francesco cresce
ogni movimento intestinale una rivoluzione

domenica 11 luglio 2010

Citazione Gabo #80

Papà guarda, un'onda di nuvole!

Baciamo le mani



Frankie Nigro detto il Grinza è un picciotto tranquillo. Mangia e dorme, dorme e mangia.
Ma non disturbatelo. Potrebbe diventare immediatamente pericoloso, ricoprendovi con una sostanza giallognola e acida che eietta dalla bocca, oppure colpendovi con il liquido giallo che produce con un'arma improria nascosta tra le gambe.
Si dice appartenga alla cosca dei Gabotti, nota famiglia che si muove nel sottobosco criminale della Brianza.
Sentiremo spesso parlare di lui e dei suoi malaffari.

Citazione Gabo #79

Apri la pancia, così posso dare un bacio al fratellino!

Citazione Gabo #78

Il colore va via con il sole?
E con la pioggia?
E con il variabile?

mercoledì 30 giugno 2010

Incarnato

Ho la schiena in fiamme
mentre la vita torna a rinnovarsi

Francesco non vede me
che gli sorrido
non vede che a pochi centimetri dal suo naso

Francesco mi sente cantare
da una voce filtrata attraverso il liquido rosso
e mi riconosce in quell’approdo di porto che è la nascita

Appoggio la mia mano enorme sulla sua piccola testa
e le sue vibrazioni mi sommergono e
mi commuovono a ogni battito del cuore

Di me riconosco la magrezza e l'adattabilità
di Lorelei la forza e la dedizione

Gabo diventa serio, quando lo guarda, primo
tra i fratelli del mare infinito di gente

E inizio le invocazioni
nella continuazione delle generazioni
Sii capace di curare tutti i semi dolorosi che erediti
da me, da noi, dal mondo


Per un incontro di pace con il grande spirito
per un incontro di amore con le più piccole cose
che abbiamo in dono

Le sue pieghe della pelle che attendono di riempirsi di carne e muscoli
sono quelle stesse che copriranno le sue antiche ossa prima di morire
se di vecchiaia sarà

Nell’inizio la fine come ci mostra il respiro
come ci insegnano l’innamoramento e la passione

Da un giorno come questo
mentre gli scrivo, mentre mi scrivo
imparo la presenza e l’assenza
e l’onore di essere figlio di mio padre e mia madre
e di tutti i figli di figli che incontro
dopo il silenzio del sacrificio

Francesco è benedetto alla vita
mentre la sua anima ripete il sacrificio infinito

Incarnato
Sarà libero.

martedì 22 giugno 2010

Solstizio d'estate

1.
A lui sarebbe piaciuto.
José Saramago muore nei giorni in cui leggo il suo Le intermittenze della morte.
Pace.

2.
A lei sarebbe piaciuto.
Vedermi seduto, sotto un albero, pioggia sulla faccia, nella posizione dell’apertura del cuore, mentre canto tra le labbra.
Movimento.

3.
A qualcuno sarebbe piaciuto.
In qualche momento del giorno o della notte, mettere la testa nell’acqua e interrompere il flusso del respiro, contratto e sordo.
Dissoluzione.

4.
A mio figlio sarebbe piaciuto.
Nascere con calma, nel ritmo del respiro di sua madre. Come accadrà. Ne sono certo.
Vita.

5.
Al mare sarebbe piaciuto.
Sputare il veleno dalle onde, in faccia agli uomini che non riconoscono il ritmo delle maree e il riposo della bonaccia. Lasciarli vuoti, derelitti, privi della sua abbondanza.
Coraggio.

6.
A me sarebbe piaciuto.
Perdere i pensieri in quella striscia luminosa di tramonto, tra le nuvole alte e il profilo acuto delle Alpi.
Consolazione.

7.
Al sole sarebbe piaciuto.
Nascondersi, nel solstizio d’estate, e lasciar scendere la neve. Come a nascondino.
Sorpresa.

martedì 15 giugno 2010

Reiki

 
Ormai sai che quando le cose cominciano ad accadere si susseguono a grande velocità e tutto si sistema perfettamente: ma il tempismo deve essere perfetto.
Quando l'inverno viene e ti circonda,
ti sembra che non debba finire mai.
Ma prima ancora che tu te ne accorga,
la primavera comincia ad intrufolarsi senza dare nell'occhio:
le giornate si allungano e la forza vitale sgorga,
prorompe ovunque intorno a te.
Prima che tu te ne renda conto, l'inverno se n'è andato
e la primavera è con te, in tutto il suo splendore.

(eileen caddy)

venerdì 11 giugno 2010

Intermittenze

La situazione: l'impossibilità di morire.
Il personaggio: un cardinale.
Il desiderio: morire, come estremo martirio. unico morente in un mondo in cui non si muore.
Il risultato:

L'anestesia lo risparmiò al supremo sacrilegio di voler trasferire i poteri della morte a un dio più generalmente conosciuto come datore di vita.

Così si chiude il primo capitolo de Le intermittenze della morte di José Saramago.
La provocazione non è immaginare un mondo senza morte, ma un mondo senza martirio.
Saremmo in pace.

Stanze come questa


Prendiamo una carrozza anacronistica,
aggiornandola in quanto inesistente.
Saliamo alla sua guida.
Di redini, di lacci se ne trovano,
di legami tra noi, di dolci bende.
Bardiamo un animale a caso il cuore
dai fianchi pretenziosi da roano.
Ecco che trotta. Che ci prende la mano.
Abbiamo visto le regge, dietro le inferriate,
e le foreste nere e le campate
non so di quanti ponti.
Ho visto la tua nuca ad Alessandria,
e poi me lo racconti se ci sei mai stata,
se ti senti, ti sentivi osservata.
Il posto è qui.
è qui quel lavorio
dell'erba, simile al pensiero
che contiene nel vello
quell'orma del tuo corpo
ed uno stelo sconvolto
dal tuo gomito che avrebbe
dimenticato d'essere carnale,
per non dimenticarlo in generale.
Qui si incavano,
senza corpi a pesare,
le nostre impronte a muoversi, a sedere.
Vedi là, vedi là
e gli occhi saltano
come chiaro e pupilla capinere.
Ci sono posti al mondo
dai quali non c'è fuga.
Stanze come questa, nelle quali
restano le nostre rappresentanze,
i nostri uffici doganali.
Dove noi veramente
ci impieghiamo,
avviluppati in teneri sofismi,
cavilli di permessi,
arzigogoli, tropismi
nella nostra direzione.
Una frontiera è fatta di due righe.
E bastavano le dita di una sola mano
mandata avanti
in viaggio, e l'altra le
farà da testimone
si può vedere tutto;
e fermamente,
se di due righe è fatta,
facciamo la frontiera
dove passa fauna e flora straniera.

(battisti, panella)

Grow old with me




Grow old along with me
The best is yet to be
When our time has come
We will be as one
God bless our love
God bless our love

Grow old along with me
Two branches of one tree
Face the setting sun
When the day is done
God bless our love
God bless our love

Spending our lives together
Man and wife together
World without end
World without end

Grow old along with me
Whatever fate decrees
We will see it through
For our love is true
God bless our love
God bless our love 

(John Lennon)

giovedì 10 giugno 2010

Fields Of Gold


You'll remember me when the west wind moves
Among the fields of barley
You can tell the sun in his jealous sky
When we walked in fields of gold

So she took her love for to gaze awhile
Among the fields of barley
In his arms she fell as her hair came down
Among the fields of gold

Will you stay with me will you be my love
Among the fields of barley
And you can tell the sun in his jealous sky
When we walked in fields of gold

I never made promises lightly
And there have been some that I've broken
But I swear in the days still left
We'll walk in fields of gold
We'll walk in fields of gold

I never made promises lightly
And there have been some that I've broken
But I swear in the days still left
We'll walk in fields of gold
We'll walk in fields of gold

Many years have passed since those summer days
Among the fields of barley
See the children run as the sun goes down
As you lie in fields of gold

You'll remember me when the west wind moves
Among the fields of barley
You can tell the sun in his jealous sky
When we walked in fields of gold
When we walked in fields of gold
When we walked in fields of gold

Disegno Gabo #9


[il re degli zombie]

martedì 8 giugno 2010

Nazionalismo di accatto



Caro amico che ci guardi da lassù, per favore,
tieni lontano mio figlio dalla retorica nazionalista.
Ché non c'è nulla di peggio della mercificazione
delle balle mascherate da senso di appartenenza.

(leo burnett, l'accatto della retorica post-moderna)

lunedì 31 maggio 2010

Citazione Gabo #77

In camera di mamma e papà, sul lettone.
Si avvicina a una lampada sul comodino e a bassa voce:
luce, non ti spegnere mai.

Poi mi guarda e dice:
papà, ho detto un segreto alla luce!

Citazione Gabo #76

Bevo tutta l'acqua così divento un fiore.

Citazione Gabo #75

Sull'altalena...

Io voglio stare qui sempre. Anche quando è notte.
Anche quando voi siete morti, quando siete diventati il cielo e i fiori.
Io voglio diventare un fiore giallo. Ma non i denti di leone.
I girasoli!

Citazione Gabo #74

Chiedo a Gabo: chi è più bella, mamma o papà?
Pamma!

sabato 29 maggio 2010

Con i limoni

Gabo ha un gusto speciale per le canzoni aperte, ariose e ironiche.
Qui, l'aggancio è stato "uno che piscia da sotto in su".
Il brano di Jannacci è un vero gioiello.
Certo, all'asilo a Gabo ogni tanto scappa "spariranno tutti i rompicoglioni".
Ma quando canta "uno che guida ma non si fida", ecco, ci penso e penso che pensarci su è sciocco.
Le parolacce sanno essere poesia.
"I love you!"

venerdì 21 maggio 2010

I milanesi ammazzano il sabato


La mia vita è un chilometro da qua
So quello che ho
La certezza di ogni novità
E' il senso di abitudine già dalla sua metà
Ma se non fermassi qua
Guidando fino a che
Fino a svanire e ridere
Morire oppur rivivere
Me solo per me
La mia casa è un chilometro da qui
Con tu ed emma un regno
Beh ecco il vostro re


Aterhours

19. La ricerca della verità

Dio lo si trova cercando? Si può forse cercare l’inconoscibile? Per trovare, bisogna sapere quello che si cerca. Se cercate per trovare, quello che troverete sarà una proiezione del vostro io; sarà ciò che desiderate e la creazione del desiderio non è la verità. Cercare la verità è negarla. La verità non ha una dimora stabile, fissa; non c’è sentiero, non c’è guida per la verità, e la parola non è verità. […]
La stessa concezione che la conoscenza di sé è difficile a conseguirsi è un ostacolo alla conoscenza di sé. Se posso dare un consiglio, direi che non si deve supporre che sarà difficile o richiederà molto tempo; non si deve predeterminare ciò che è e ciò che non è. Cominciate. La conoscenza di sé va scoperta nell’azione dei rapporti; ed ogni azione è rapporto. La conoscenza di sé non viene dall’isolamento, dal ritiro; la negazione di ogni rapporto è la morte. La morte è l’ultima resistenza. La resistenza, che è soppressione, sostituzione o sublimazione sotto qualunque forma, è un ostacolo al fluire della conoscenza di sé; ma la resistenza va scoperta nei rapporti, nell’azione. La resistenza, positiva o negativa, con i suoi confronti e giustificazioni, le sue condanne e le sue identificazioni, è la negazione di ciò che é. Ciò che è è l’implicito; e la consapevolezza dell’implicito, senza scelta alcuna, è la sua rivelazione. Questa rivelazione è il principio della saggezza. La saggezza è essenziale per l’avvento dell’incognito, dell’inesauribile.

Jiddu Krishnamurti - La mia strada è la tua strada

Piedi di farfalle



[il testo di una mia canzone che suoneremo domani sera]

ed il cielo è sempre più grigio
cacche di passeri e motori di passaggio
io ti ho amato per quella che sei
fino a quando hai voluto donarmi il mondo intero
cosa che non puoi

ma io muoio per te
in questo prato senza fiori e senza odori

ed il mio corpo è sempre più pigro
mani di petali e piedi di farfalle
io ti ho perduto per quella che sei
in un giorno di pioggia ho tradito il mondo intero
davanti agli occhi tuoi

ma io cado per te
in questo cielo senza luci e senza suoni

il tuo volto riposa e sorride nel vuoto del mio cuore
e sei solo un ricordo
e sei solo un ricordo
e sei solo un ricordo

e sei solo tu

martedì 18 maggio 2010

Goolij Niger live alla Casa dei Popoli - Villasanta (MB)



Sabato 22 maggio alle ore 18,30 ho il piacere di suonare alla Casa dei Popoli di Villasanta, via Garibaldi 6 (in centro, accanto al supermercato Coop).
Sarà una serata speciale per almento due ragioni:
dopo un po' di mesi, suoneremo pezzi del repertorio dei Goolij Niger, brani editi e inediti.
al concerto parteciperà come ospite in alcuni brani l'amico e luminoso chitarrista Pietro Motta, a suo tempo membro fondatore dei Goolij Niger. Una festa!

E tutto questo, senza costo di ingresso, con il prezzo della birra più basso che mi sia dato conoscere, e prima, ben prima della finale di Champions League con l'Internazionale (di cui ricordo il motivetto!).


I Goolij Niger:
Guglielmo Nigro - piano e voce
Stefano "Big Voodoo Daddy" Chiodini - sax tenore, sax soprano, flauto traverso

ospite:
Pietro Motta - chitarra acustica


[musica di specie]

lunedì 17 maggio 2010

Osservare



1.
Osservare da vicino la Grecia è una duplice necessità: permette di capire quanto fragile sia un paese di fronte alle speculazioni internazionali e ai ricatti del Fondo Monetario Internazionale; dovrebbe prepararci al peggio, perché basta poco, bastano alcune idee o alcuni interessi incrociati, per fare dell’Italia il prossimo paese al centro di una grande speculazione, tale da far crollare un sistema che ha nel debito pubblico la sua debolezza strutturale, negli sprechi il suo tumore e in una classe politica incapace la sua inadeguatezza.

2.
Che cosa guardiamo quando osserviamo un volto?
Linee chiuse?
Ricordi?
Immagini ricalcate allo specchio?
Illusioni sorrette da emozioni antiche?
Bisogni mascherati da comprensione?
Desideri esteticamente condizionati?
Legami di sangue?
Germinazioni cognitivo-comportamentali?
Memorie dell’infinito?

3.
Guardando da lontano l’ecatombe ecologica del Golfo del Messico, dove le solite disattenzioni onnipotenti e criminali dell’uomo hanno creato una sorgente di veleno laddove dominava equilibrio e armonia, dimentichiamo che il petrolio da almeno tre mesi ha un prezzo al barile molto basso.
Perché un litro di benzina verde in Italia costa più di 1,40 euro? Colpa dell’euro debole? Colpa del cartello delle aziende petrolifere? Colpa mia, che mi ostino a fare il pieno ogni settimana?

4.
Mentre gli occhi di Gabo mi osservano sotto le palpebre nella sua finzione del dormiveglia, in auto, sulla strada per la piscina, ricordo di quando, alla sua età, fingevo talmente bene di dormire da ingannare regolarmente i miei genitori. Mio padre, affettuoso e rassegnato, mi prendeva in braccio per portarmi a letto. Una forma di pigrizia, la mia? O la ricerca implicita di un abbandono già impossibile?

5.
Hai occhi grandi, che cambiano colore con la luce del sole.
(non potrei dire dal mio sguardo come ti soffermi sulle cose del mondo)

6.
Uniamo tra loro i raggi di una ruota, ma è il buco al centro che fa muovere il carro. Diamo forma all’argilla per creare un vaso, ma è il vuoto al suo interno che contiene tutto quello che vogliamo. Fabbrichiamo una casa con il legno, ma è il suo spazio interno che la rende vivibile.

7.
Osservando il vento dal movimento delle foglie capiamo il funzionamento dell’anima. La spiritualità è cogliere l’invisibile dal movimento visibile. O qualcosa del genere.

8.
Lo avrai visto il mio piede pesante, con la sua enorme ombra, mentre si avvicinava a schiacciarti distratto e indifferente, come solo l’uomo sa essere? Eri solo uno delle decine di maggiolini che attraversavano il marciapiede, alla ricerca dell’umidità della terra. La tua corazza scura aveva riflessi violacei. Mancarti è stata la fortuna più grande di questa stupida giornata di sole.

domenica 16 maggio 2010

Watching the planets


Oh oh oh, watching the planets
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh, watching the planets align

Oh oh oh, what is the reason?
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh, I got no reason to lie

Yes yes yes, killing the ego
Yes yes yes alright
Yes yes yes, killing the ego tonight

No no no, I got no secrets
No no no no no
No no no, I got not secrets to hide

Oh oh oh oh oh
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh oh oh

See, the sun's gonna rise
See, the sun's gonna rise
And take your fears away
Like the soft tit on the motherbrain

Oh oh oh, finding the answer
Oh oh oh oh oh
Finding that there ain't no answer to find

Oh oh oh, watching the planets
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh, watching the planets align

Oh oh oh, building a fire
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh, burning the bible tonight

Oh oh oh, watching the eagle
Oh oh oh oh oh
Oh oh oh, watching the eagle fly

Oh oh oh
Oh oh oh oh oh


The Flaming Lips

venerdì 14 maggio 2010

La grande foresta

More about La grande foresta


Pensa a tutto quello che è successo qui, su questa terra. Tutto il sangue caldo e forte per la vita, per il piacere, che ci è stato riversato dentro. Certo, anche per la pena e la sofferenza, ma pur sempre traendone fuori qualcosa in cambio, traendone fuori molto, perché dopo tutto non è necessario continuare a sopportare quello che si crede sia la sofferenza; si può sempre scegliere di smettere, di darci un taglio. E persino la pena e la sofferenza sono meglio di niente; c’è una sola cosa peggiore del non essere vivi, ed è la vergogna. Ma non si può essere vivi in eterno, e la vita si consuma sempre molto prima di avere esaurito le possibilità di viverla. E tutto questo deve essere da qualche parte; tutto ciò non può essere stato inventato e creato solo per essere gettato via. E la terra è poco profonda; non ce n’è molta prima di arrivare alla roccia. E la terra non vuole solo tenersi le cose, accumularle; vuole riusarle. Guarda i semi, le ghiande, quello che succede persino a una carcassa quando si prova a seppellirla: anche la carcassa si rifiuta, ribolle e lotta finché non raggiunge di nuovo l’aria e la luce, sempre a caccia del sole. E loro [le stelle lucide e gelide], loro non la vogliono, non ne hanno bisogno. Inoltre, anche lei, perché dovrebbe voler andarsene in giro lassù, quando così com’era non ha avuto abbastanza tempo per farlo sulla terra, quando sulla terra c’è un sacco di spazio, un sacco di posti ancora immutati da quando il sangue li usò e vi provò piacere mentre era ancora sangue?
William Faulkner

martedì 11 maggio 2010

ieri sono andato al lavoro in questo stato:

handmade poetry 6

domenica 9 maggio 2010

handmade poetry 5

sabato 8 maggio 2010

tra sessualità
romanticismo
misticismo
isolamento
appartenenza

e amore.

in realtà
solo il suono
appartiene
all'esperienza.

culmina e lascia
come l'amore.

venerdì 7 maggio 2010

Foto di Gabo #26



[autoritratto con smorfia]

Foto di Gabo #25



[babbo a pezzi]

Foto di Gabo #24



[autoritratto uno]

Embrionico


puoi essere un uomo
un cane che piscia al vento
un fiore piegato al sole
un lombrico pallido
uno scarto intestinale
un foglio di carta
un'unghia spezzata
una lacrima
un albero enorme
un alveare
un boccone per gatti
una ruota
un seme
un lungo capello caduto

quanti anni per decomporre un capello?

The ego's last standing



It's heavier now
Once you see their faces
Oh, they're just like us


It's heavier once
You stand in their places
Oh, the ego is crushed


The only way out
Is destroy all traces
Oh, destroying yourself


There's no way back
It's complete devastation
Oh, there's no way out


No way out
How can you still believe
What you believe


There's no way out
How can you believe
What you still believe


The red worm is calm
The dawn's shadow changes
Oh, the sparrow looks up


Red spots on the sun
Is there evil in nature
Oh, the eagle's spread claw


An invisible cloud
Makes invisible changes
Oh, the ant takes the crumb


A man holds a gun
There's no explanation
Oh, he shoots at the sun 

The Flaming Lips

mercoledì 5 maggio 2010

Sei liquida

Sei liquida,
una marea che monta
in fase lunare
mentre la luce del giorno
attende la nuova vita.
Per offendere e dividere.
Per il pianto
che primo si manifesta a se stesso.

Per il sorriso del primo sguardo
che conosce già, secondo figlio,
nei rumori intestinali,
nelle pulsazioni ritmiche
degli appoggi del vento,
della danza polmonare,
del muscolo involontario
che volontario lo nutre.

Di liquidi, sei preziosa.
Acqua che gonfia
deforma e restituisce
alla mostra del tempo,
nella struttura di un amore
nuovo, come radice d’albero.
Non fiore non frutto,
radice dura che dura
si allunga nella terra,
che sola alla Terra si dona.

Sei la pazienza dell’onda
che muove dall’ombra
e si rivela nel lungo cammino,
nell’attesa della riva,
e tutto rimescola
senza grumi senza pace
senza attenzione senza voce.
Stanca ti appoggi a me
scogliera che argina
l’inafferrabile movimento.

Che siete due.
Uno.
Nella rotondità del ventre,
in mia assenza.
Sono solo seme
e immaginazione.
E immobile rifugio,
provo assenze di eclisse
nell’impossibile cerchio
della comprensione
che non è mia,
chiusa all’esperienza
che invidio, assetato.

Di te, che sei acqua
profonda donna eterna
madre figlia moglie
senza riposo di senso
nell’avermi risposto
sempre con il dubbio
di una domanda.
“Deve cambiare per sempre?”
Come un figlio, tuo
Appartengo a un legame perduto
di affetto negato,
di madre non mia.
Tu, che madre sei
liquida, rinnovata,
consacrata alla luna.
Sempre.

martedì 4 maggio 2010

Jam Session Filosofica - Castano Primo (MI)



Freud contro Nietsche contro Marx.
Una sfida inconciliabile di idee, paradigmi e ironia.
Ovvero, una jam session filosofica dei nostri tempi.
Il nuovo evento si terrà a

Villa Rusconi - 6 maggio
Castano Primo (MI) , ore 21:00
Ingresso libero
Al termine della serata verrà offerto un rinfresco

Io improvviserò qualcosa. Tra un'internazionale e un inno nazionale tedesco.


Musica di specie

sabato 1 maggio 2010

non è il tempo che ci manca
e nemmeno l'età
Gianmaria Testa

lunedì 26 aprile 2010

Figura 8



1
Due colleghe:
"tutti gli uomini sono egoisti"

2
"Son of Sam"  – 3:04
"Somebody That I Used to Know" – 2:09
"Junk Bond Trader" – 3:49
"Everything Reminds Me of Her" – 2:37
"L.A." – 3:14
"In the Lost and Found (Honky Bach)/The Roost" – 4:32
"Stupidity Tries" – 4:23
"Easy Way Out" – 2:44
"Wouldn't Mama Be Proud?" – 3:25
"Color Bars" – 2:19
"Happiness/The Gondola Man" – 5:04
"Pretty Mary K" – 2:36
"I Better Be Quiet Now" – 3:35
"Can't Make a Sound" – 4:18
"Bye" – 1:53

3
In alto, nell’angolo della finestra
osservo la mia solitudine
che è meno
di una tela di ragno.

Neppure geometrica.
Imperdonabile.

4
Mi ricorderò di te per tutta la vita, e tu ti ricorderai di me. Proprio come ci ricorderemo dei crepuscoli, delle finestre bagnate di pioggia, delle cose che porteremo sempre con noi perchè non possiamo possederle.

5
La luna, sei soldi
e un disegno.
L’arte è uno sfogo,
la ricerca dell’immortalità,
l’esasperazione dell’ego,
o cos’altro?

(cloisonnisme)

6
Non incoraggiare!

7
Ti amo
nella tua perfetta rotondità lunare.
Mentre attendiamo insieme la nascita.

8
Non posso emettere un suono
senza movimento.
Curo che il mio respiro
sia lento e silenzioso
come un volo d’aquila.

9
E un giorno canto, canto
come a una festa di piazza
liberazione del cuore
liberazione civile
di una nazione che non è più.

Bella addio!
Ciao!

10
Anche Gabo la sa cantare!
Gabo la ricorda nella sua memoria sconfinata
di nuotatore di acque limpide.
Gabo sa imparare come non ci è più
possibile fare.


Ciao Bella!

10
Ecco un individuo che non ha paura di nulla [...] I miei recenti lavori sono sulla buona strada; credo che vi troverete un tono particolare, o meglio una conferma delle mie indagini precedenti, la sintesi di una forma e di un colore che tiene conto solo dell'elemento dominante.

11
Da internet, senza verificare le fonti
puoi riportare infinite invenzioni
alle origini del tempo e del pensiero.
La conoscenza al punto zero
dell’immaginazione.

12
In bagno, una mosca entra dalla finestra aperta
e per un istante si appoggia sul mio pene.
“Bacia le mie pene”
Libere associazioni, così sopravvalutate
dalla psicanalisi.

13
tavolo amore schifezza sedie
faccia occhi capelli guance bambola
orecchie piedi scarpe calze pancia
nasino scuola elementare fumetti
fiorellini pennarelli maglietta


Libere associazioni di Gabo, in calce a un suo disegno.
La calligrafia di mia madre.

14
tutto questo tempo
tutto questo tempo
tutto questo tempo

e neanche un giorno da rivivere

15
Mi prendo cura della mia schiena
come la luna della notte

sabato 24 aprile 2010

handmade poetry 4

venerdì 23 aprile 2010

tutto è bene quel che
non ha inizio
e non ha fine

mercoledì 21 aprile 2010

Non mettere le mani in tasca



Fratello sai cos'è una tasca? E' una vasca in cui si annaspa, in cui ogni peccato è programmato più del Pascal.
Io te la perquisisco a mo' di casbah, ci trovo vizi e basta, sei nell'angolo più di Dizzee Rascal. Non è Letizia la tua tizia, non è Casta, lo deduco dall'Hatù nella tua sacca. Hai l'alito di grappa ma datti alla pappa come Gianburrasca.
Brucerai all'inferno come d'inverno una frasca. In tasca metti la mano per etti d'afgano. Ma cosa sei, sei metallaro? Ma sentiti Al Bano! Mostri le zanne, ma mio caro, hai denti da Hamtaro. Con tutti i mezzi ti si fa a pezzi più del meccano.
Sei portatore insano di tasche, ti conviene confessare che con le mani in tasca vuoi protestare. Un anno nella cella il posto dove stare, perchè adesso noi comandiamo dall'est all'ovest, amen.

Era uno stato regresso tentato dal sesso bendato, bombardato dal degrado più di Belgrado dalla NATO. Uno stato in crisi invaso da invasati invisi al Vaticano. Coppie di fatto che stroncavano i patti fatti al Laterano Mentecatti blateravano contro noi in ogni forum. C'era una sola soluzione come per il Gollum e bang bang bang bang! 4 colpi al quorum. Riposi in pace il referendum in saecula saeculorum. Scomunicammo in nome di Dio un libro di Dan Brown sul priorato di Sion dando l'avvio ad un'era di messa a morte da Crozza ad Andrea Rivera passando per Harry Potter e fu un brusìo di volantini sovversivi.

Fummo costretti ad adottare metodi repressivi quindi fiato sul collo! C'è la galera per chi porta le tasche perchè nelle tasche non c'è controllo! Da quel momento chi porta una tasca o è un artista oppure un tossico o entrambi come Basquiat. Gente a cui basta fare il contrario come bastian per darsi più arie di quante ne abbia composte Bach Sebastian. Per questo sei stato arrestato, tu credi nella favola della libera tasca nel libero strato, Camillo Benso si è sbagliato, l'unica Libertas è quella che sta sullo scudo crociato.

Ripetiamo: In nomine Libertatis vincula edificamus In nomine veritatis mendacia efferimus.
I had a talk with my woman late last night
And she reassured me everything was alright
And time hung still like a falling rain
Now i know at last that my love is safe
Ah but when i go away my love i leave
Lord i'm but half a man without her by my side
She's this memory that i hold all around
She's this dream that i always hold to believe

I wanna go upon a mountain
And sing my love and sing my love
I wanna sing it high, sing it down low
Then i'm gonna know how long it's gonna last
Then i'm gonna know how long it's gonna last

Well you know your moses, oh lord he lost his way
Ah, and your jesus don't remember the words
Well then i guess it's just you and me brother
All alone in this cold world
All alone in this cold world

Ah, you gotta go upon a mountain
And learn to sing your love, learn to sing your love
You know i can sing it high, sing it down low
Then we gonna know how long it's gonna last
Then we gonna know how long it's gonna last

Hard rain, sweet rain, fall a little while longer
Wash down the city skies
Lord bring the streets alive
Make it like it was long before i was born


tim buckley

martedì 20 aprile 2010


e
strappa

       l'amore.

ci sono poche cose
che capisco.

tra queste, la morte
e la mia ostinazione
a illudermi immortale.

toglie la pace.

handmade poetry 3

lunedì 19 aprile 2010

18. Il cognito e l’ignoto


La mente muove dal cognito al cognito e non può spingersi nell’incognito. Non possiamo pensare a qualcosa che non conosciamo; è impossibile. Ciò che pensate viene dal cognito, dal passato, sia questo passato remoto o il secondo appena trascorso.
[…]
Il pensiero può soltanto negare o asserire, non può scoprire il nuovo. Il pensiero non può trovare il nuovo; ma quando il pensiero tace allora può esserci il nuovo: che è immediatamente trasformato nel vecchio, nello sperimentato, dal pensiero. Il pensiero forma sempre, modifica, colora secondo uno schema di esperienza. La funzione del pensiero è di comunicare, ma non di essere nello stato di sperimentazione. Quando la sperimentazione cessa, allora subentra il pensiero e la definisce entro la categoria del cognito. Il pensiero non può penetrare nell’incognito, così che non può mai scoprire o sperimentare la realtà.

Jiddu Krishnamurti, La mia strada è la tua strada

Nuovo giorno

Aspettare

handmade poetry 2

Citazione Gabo #73

Vuoi assaggiare la mia vendetta?!

Citazione Gabo #72

Ma quando non c'eravamo noi, c'erano i rinoceronti?
E c'era Gesù?
Poi quando arrivavamo noi è andato in cielo.

handmade poetry 1

domenica 18 aprile 2010

Foto di Gabo #23


[bianca]

Rosso

Citazione Gabo #71

Dopo tre giorni al lago con i nonni:

Sono contento io di essere tornato da te!
(adesso vado a dirlo anche alla mamma)


Haiku 120

Guardo lo schermo.
L'occhio si perde nel riflesso
e il cielo mi copre da dietro.

mercoledì 14 aprile 2010

Shan-tao stava passeggiando un giorno tra le montagne in compagnia del suo maestro. Il maestro, Shih-t’ou, vide i rami di un albero che ostruivano il sentiero, e chiese a Shan-tao di toglierli di mezzo.
Shih-t’ou prese il proprio coltello e lo tese al discepolo, presentandogli la lama nuda.
Shan-tao disse: ti prego, dammelo dall’altra estremità.
Il maestro chiese: E che vuoi fartene dell’altra estremità?
Questo destò Shan-tao alla verità dello Zen.
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