giovedì 12 febbraio 2009

Filastrocca 1211

Una vecchia poesia ispirata alla lettura di V For Vendetta di Moore e Lloyd.


Nome in codice “V”.

Tengo il tango sotto le scarpe. Anche e bacino, scivolare di piedi e stoffe sottili.
È solo un gioco di parole…

Mi impressiono guardando ad occhi chiusi le luci rosse dietro alle palpebre, mentre premo le mani sugli occhi. Non trovo silenzio perché il silenzio fugge ogni ricerca. Sono avvilito dalla ricerca.

Nella libertà delle scelte c’è la forza dell’errore: la possibilità, l’esigenza di fare la scelta sbagliata. Ci costruiamo gabbie per il gusto di abbatterle? Oppure, per la semplice ragione del pianto?

Sono stato in casa di matti, in casa di savi. Il gioco della cerbottana nascosta tra le dita, il soffio del polline e il bacio rubato. Un camino acceso, è questo il fuoco fatuo?

Nome in codice “V”.

Mi sembra che il cambiamento a volte sia un pellicano, a pescare dall’alto a caso, quel pesce che casca dal mare nel becco. In un occhio capovolto, il sopra e il sotto si assomigliano.
Perché pensiamo di avere ragione. Perché pensiamo di riconoscere l’errore. Perché sappiamo far male quanto amare.
L’amore come assuefazione. Il dolore come sveglia alla vita.

Non si può dare per scontato di vivere.
Ci sono modi diversi di pensare alle piante. Ci sono modi diversi di amare la vita. Abbracciare un albero o sfiorarne la corteccia. Cercare la sua forza nella sua immobilità. Scappare impauriti da un ramo come un gatto.
Portare sempre sulla propria schiena la propria pelliccia.

Il giorno del sorriso, tu mi hai sorriso.
Il giorno della pace, tu mi hai abbracciato.
Il giorno della memoria, tu mi hai parlato.
Il giorno del peccato, tu mi hai lasciato.

E sono sicuro di quello che dico. Sono sicuro di come lo dico.
Sono macchiato di miele sulle dita. E saccarosio sotto la lingua.
Nel cambiare un vestito i gesti si ripetono. Nel muoversi da un corpo all’altro le emozioni si ripetono. Nell’indossare una nuova maschera, i gomiti si piegano sempre allo stesso modo. L’immaginazione si apre al vuoto della persona. Della creazione scenica.

Vuoi partecipare alla fine?
Nome in codice “V”.

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